Spesa sanitaria, il Pd interroga Cuffaro

Spesa sanitaria, il Pd interroga Cuffaro

Redazione

Spesa sanitaria, il Pd interroga Cuffaro

lunedì 29 Ottobre 2007 - 10:22

Cracolici, De Benedictis e Panarello: «Le 74 assunzioni al 118 sono in contrasto con il Piano di rientro»

Più chiarezza sul Piano di rientro della spesa sanitaria. A chiederla al presidente della Regione Salvatore Cuffaro sono tre deputati del Partito Democratico: il capogruppo Antonello Cracolici insieme a Roberto De Benedictis e Filippo Panarello della commissione Sanità. I quali hanno scritto una dettagliata interrogazione il cui destinatario, oltre allo stesso Cuffaro, è l’assessore regionale alla Sanità Roberto Lagalla.

«Il governo Cuffaro dica chiaramente – affermano i tre deputati – come ritiene possibile far conciliare il Piano di rientro della spesa sanitaria che prevede, fra l’altro, la riorganizzazione del 118, con la decisione di permettere alle ultime 74 assunzioni fatte ad agosto per altre finalità, di affollare ulteriormente l’esercito di oltre 3300 autisti-soccorritori già in servizio»

Ma Cracolici, De Benedictis e Panarello scendono nei dettagli della spesa pubblica relativa alla sanità. «Il 118 – spiegano – costa in Sicilia circa 230 milioni di euro l’anno a fronte, ad esempio, dei 90 milioni che l’analogo e più efficiente servizio costa nella regione Piemonte. Secondo la relazione della sottocommissione Enrinches-Ghirardini-Giustolisi il servizio deve eliminare gli sprechi, costare meno ed essere più efficiente, così come richiesto anche dal Piano di rientro del deficit». Il che non si concilierebbe, secondo i deputati del Pd, con quanto accaduto quest’estate, quando «nonostante la gravità della situazione, nel mese di agosto di quest’anno, e cioè immediatamente dopo la stipula del Piano, la SISE SpA, società che ha in carico il personale del 118, ha proceduto all’assunzione a tempo determinato di 74 nuovi ispettori-verificatori, col compito di accertare eventuali danni degli automezzi impegnati (si evidenzia che, a fronte delle 269 ambulanze in servizio, ogni verificatore risulta addetto in media al controllo di un numero inferiore a 4 ambulanze!)».

Assunzioni, tra l’altro, che come viene sottolineato nell’interrogazione «sono avvenute per chiamata diretta, senza alcuna selezione ad evidenza pubblica, nonostante il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti avessero già avuto modo di stigmatizzare precedenti assunzioni di personale eseguito dalla stessa SISE SpA con le medesime procedure. Oltretutto fra i mesi di settembre ed ottobre, cioè subito dopo la loro assunzione quali verificatori, agli stessi è stato fatto frequentare un corso OVAS (Operatore Volontario Assistente Sanitario) per autista-soccorritore, tenutosi presso la centrale operativa del 118 di Messina, della una durata di 20 giorni»

Cracolici, De Benedictis e Panarello fanno due più due, e manifestano le proprie perplessità sul fatto che tutto questo faccia pensare ad un nuovo, possibile incremento di 74 assunzioni del personale degli autisti-soccorritori, che attualmente già conta 3300 unità. Il tutto «al di fuori ed in contrasto con ogni programmazione del servizio stesso e con gli impegni di contenimento della spesa assunti nel cosiddetto Piano di Rientro».

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