Tavolo istituzionale, il sì arriverà a metà gennaio

Tavolo istituzionale, il sì arriverà a metà gennaio

Redazione

Tavolo istituzionale, il sì arriverà a metà gennaio

mercoledì 19 Dicembre 2007 - 15:52

Oggi riunione in prefettura tra i le istituzioni locali e il rappresentante del Governo Francesco Boccia.

Messina avrà il suo Tavolo istituzionale, e sarà il sesto del Governo Prodi dopo quelli di Milano, Taranto (prefetto era proprio Alecci), Napoli, Cagliari (per la regione Sardegna) e Reggio Calabria (per la regione Calabria). Non è ancora ufficiale né nero su bianco, ma lo sarà a metà gennaio, quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri dovrebbe, una volta accertata l’esigenza di questo strumento straordinario per la città di Messina, produrre il decreto definitivo.

L’incontro che nella tarda mattinata di oggi si è svolto in Prefettura serviva proprio a dare una testimonianza diretta al rappresentante del Governo Prodi, il capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriali Francesco Boccia, di come il Tavolo istituzionale, una sorta di cabina di regia dove stabilire priorità e modalità sugli interventi da effettuare sul territorio, fosse un provvedimento essenziale per le criticità espresse dalla città. Oltre al “padrone di casa- Francesco Alecci, all’incontro hanno partecipato il commissario straordinario Gaspare Sinatra, il presidente della Provincia Salvatore Leonardi, il presidente della Camera di Commercio Vincenzo Musmeci, il presidente di Confindustria Ivo Blandina, i segretari di Cgil, Cisl e Uil Franco Spanò, Maurizio Bernava e Costantino Amato.

«Il prefetto Alecci – ha dichiarato Boccia – ci aveva già fatto un’istruttoria tipica di quei centri che necessitano di un Tavolo istituzionale, e non solo per la situazione di commissariamento in cui si trova il Comune, ma in generale per tematiche quali i trasporti, l’ambiente, le infrastrutture. Il prefetto ha fatto una valutazione delle criticità, e ha deciso che andavano affrontate con strumenti straordinari anziché tradizionali. E’ dunque necessario un rafforzamento dei rapporti fra tutte le istituzioni, locali e nazionali»,

Boccia spiega poi cos’è, nella pratica, il Tavolo istituzionale: «E’ un raccordo permanente tra le istituzioni. C’è una segreteria tecnica che lavora in simbiosi con l’ufficio ministeriale che raccoglie tutte le istanze, alcune vicende verranno risolte in via amministrative, come ad esempio le bonifiche da parte del ministero dell’Ambiente, altre saranno più complesse. Alla politica toccherà stabilire le priorità. Il Tavolo consente che alcune istanze trovino sfogo in quei contenitori normativi che il Governo riterrà di adottare, come già successo a Milano con la pedemontana o in Sardegna con la riforma fiscale. Nei prossimi giorni completeremo l’istruttoria e al rientro dalla pausa natalizia proveremo a chiuderla. La risposta definitiva – chiarisce Boccia – arriverà intorno alla prima metà di gennaio».

Boccia non vuole sbilanciarsi, ma si dice ottimista sul parere positivo del Governo: «Aspettiamo la risposta definitiva, anche perché la provincia di Messina ha alcune caratteristiche particolari, soprattutto quella di essere una porta per la Sicilia, o di esserla stata per anni e di averlo dimenticato». Chiarito anche il filo che, inevitabilmente, finirà per legare questo provvedimento con quello che ha assegnato i poteri speciali al prefetto Alecci. «Non c’è un legame vero e proprio – spiega Boccia – essendo quella un’ordinanza di protezione civile, ma è normale che parte di quelle attività incideranno sul Tavolo istituzionale». Concetto rafforzato dallo stesso Alecci: «Noi non riusciremo mai a realizzare quanto previsto con i soli fondi previsti dai poteri speciali o dai fondi ex Fintecna, quindi si trasferiranno nel Tavolo alcune necessità per reperire ulteriori fondi. Ci sarà senz’altro un’interferenza tra questi due strumenti straordinari, ma in senso positivo». Anche perché, come specificato da Boccia, «questo meccanismo rafforza le modalità di intervento delle istituzioni locali».

Entrando nel dettaglio, Boccia spiega che oltre alla segreteria tecnica ci sarà anche un tavolo politico, ma dice chiaramente che «meno si riunirà quest’ultimo e più cose funzioneranno. Nel caso di Milano, ad esempio, la segreteria tecnica s’è riunita quindici volte decidendo su moltissimi interventi, mentre il tavolo politico solo tre volte. La durata del Tavolo viene di solito definita in relazione alle problematiche specifiche, potrebbe essere triennale, ma potrà essere reiterata».

Tra le varie criticità, il problema legato ai trasporti sarà centrale, ma Boccia chiama alle proprie responsabilità le istituzioni locali, affermando che «le progettualità dovranno venir fuori dal territorio». Boccia ammette come il conflitto “di competenze- sulla zona falcata tra Ente Porto e Autorità portuale, illustratogli anche dal prefetto, rappresenti «una contraddizione che incide sullo sviluppo economico del territorio» e sia una situazione «quantomeno bizzarra dal punto di vista giuridico». L’ultima rassicurazione, che per qualcuno potrebbe valere come monito, arriva all’unisono dal prof. Boccia e da Alecci: «Il Tavolo sarà un ulteriore strumento di forza della legalità, in quanto sarà votato alla più completa trasparenza». In queste ore il prefetto e Boccia sono a Palermo per discutere del Tavolo con i rappresentanti della Regione.

(nella foto di Dino Sturiale, da sinistra: Francesco Boccia, Francesco Alecci e Salvatore Leonardi)

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