Tralicci e campi elettromagnetici: la denuncia di Morabito

Tralicci e campi elettromagnetici: la denuncia di Morabito

Redazione

Tralicci e campi elettromagnetici: la denuncia di Morabito

venerdì 28 Settembre 2007 - 14:10

Il giovane consigliere di Sinistra democratica punta il mirino su Contrada Sorba

Più che un semplice caso, rischia di diventare un’autentica emergenza ambientale. I tralicci Enel di Contrada Sorba e i campi elettromagnetici da essi creati sono al centro di un documento che Santino Morabito, consigliere comunale di Sinistra Democratica, ha inviato agli uffici competenti di Palazzo Zanca e a Roma, affinché si interessi alla questione anche il ministero dell’Ambiente.

Un tema che Morabito stesso aveva affrontato già due anni fa, quando a questo proposito aveva organizzato un convegno al quale aveva partecipato, tra gli altri, anche l’on. Fulvia Bandoli, responsabile dell’area ambiente dei Ds. «Denunciammo già allora il tutto – ci dice Morabito – chiedendo di attuare un monitoraggio detto in gergo “in continuo- sulla zona di contrada Sorba, perché già allora la ritenevamo non idonea ad ospitare tralicci elettromagnetici. Essendo Messina una delle poche città nelle quali controlli del genere non vengono effettuati dall’Arpa ma dal Comune, l’ufficio comunale di Rilevazione dei dati ambientali fu solerte, devo dire, e purtroppo i dati che vennero fuori ci diedero ragione. Il valore medio nell’arco di 24 ore del campo elettromagnetico superava il limite massimo consentito di 10 microtesla. La cosa ancor più preoccupante, se pensiamo che già 10 microtesla è un valore altissimo, in rapporto al massimo di 3 microtesla consentito in diversi altri Paesi europei». Un limite, quello attuale, che ha radici “politiche-, come spiega Morabito. «Il governo D’Alema aveva stabilito un limite massimo di 3 microtesla, più un criterio di rispetto delle distanze delle abitazioni dalle fonti di induzione magnetica. Un decreto del governo Berlusconi del 26 luglio 2003 cambiò tutto, attuando, di fatto, una sanatoria: il limite fu innalzato a 10 microtesla, e la distanza minima fu eliminata. Una norma ignobile a tutela dell’Enel e a danno dei cittadini».

Quello di Contrada Sorba, tra l’altro, è uno dei pochissimi casi in Italia in cui si è superato questo valore, già altissimo di suo. «Pensi – dice Morabito – che quando organizzamo il convegno, si disse che per superare i 10 microtesla bisogna stare abbracciati al traliccio».

Oggi la situazione è insostenibile. Morabito ha avviato una partita su due campi: quello locale (nel quale «l’amministrazione si è immediatamente attivata rendendosi conto della gravità della situazione») e quello nazionale, dove ci sarà, grazie alla Bandoli e al sottosegretario all’Ambiente Valerio Calzolaio, un’iniziativa parlamentare proprio nei confronti del ministero dell’Ambiente, partendo dal caso di Contrada Sorba per modificare una legge ritenuta inadeguata.

Il caso Sorba è da attenzionare sia dal punto di vista meramente economico («quelle abitazioni oggi non valgono più niente») sia, soprattutto, da quello della salute pubblica. «Ci sono stati casi gravi – denuncia Morabito – gente che ha avuto disturbi del sonno, una bambina che ha sofferto di arresto della crescita, e persino una morte per tumore». Non è mai bello, in questi casi, dire “lo avevamo detto-, ma Morabito può farlo, avendo denunciato la cosa già due anni fa. Chiude con un esempio eloquente. «Quando costruirono la palazzina – dice – dovettero rivedere il progetto ed eliminare l’ultimo piano perché sarebbe andato a sbattere contro il traliccio». Storie tutte messinesi.

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