Tutti contro Ruggeri? Buzzanca alza lo scudo: «Non annullo la nomina»

Tutti contro Ruggeri? Buzzanca alza lo scudo: «Non annullo la nomina»

Redazione

Tutti contro Ruggeri? Buzzanca alza lo scudo: «Non annullo la nomina»

giovedì 12 Febbraio 2009 - 09:01

Il sindaco risponde all'interrogazione di Pergolizzi e Canfora che sollevavano dubbi sui tanti incarichi ricoperti dal capo di gabinetto: «Non ha presentato richiesta di differenze economiche»

Antonio Ruggeri non si tocca. Firmato Giuseppe Buzzanca. Il sindaco non tarda a rispondere all’interrogazione presentata una ventina di giorni fa dai consiglieri comunali della corrente Briguglio, Nello Pergolizzi e Claudio Canfora, in merito ai tanti incarichi ricoperti da colui che, oggi, è contemporaneamente capo di gabinetto, presidente dell’Ato3, direttore del polo catastale ecc., ecc. In particolare i due chiedevano al sindaco di verificare eventuali punti di incompatibilità e se intendeva «produrre eventuali iniziative istituzionali atte a riportare la gestione nella trasparenza e nel pieno rispetto delle regole che ne disciplinano l’utilizzo» ma soprattutto «annullare le nomine» di Ruggeri.

La risposta di Buzzanca è chiara: «Non occorre annullare la nomina effettuata al sig. Antonio Ruggeri». Il sindaco motiva la sua decisione, chiarendo in premessa che Ruggeri «ha in atto un rapporto di lavoro con il Comune di Messina part-time e riveste la qualifica funzionale C3 (Istruttore Tecnico)». Il presidente dei periti è stato nominato presidente dell’Ato3 «in forza dell’art. 60 del d.p.r. 10 gennaio 1957, n.3, pertanto non sussistono motivi di illegittimità circa l’incarico conferito». Per chiarezza, il d.p.r. citato da Buzzanca afferma che –l’impiegato non può esercitare il commercio, l’industria, né alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro, tranne che si tratti di cariche in società o enti per le quali la nomina è riservata allo Stato e sia all’uopo intervenuta l’autorizzazione del ministro competente-.

Per lo stesso motivo, aggiunge Buzzanca, «non è applicabile il disposto dell’art. 73 bis del vigente regolamento degli uffici e dei dipartimenti (-l’amministrazione può (…) collocare in aspettativa senza assegni (…) i dipendenti dell’Ente ai quali sono conferiti incarichi a tempo determinato da parte di soggetti e organismi, pubblici o privati (…) –, ndr) in quanto la nomina, ritengo, viene effettuata in forza dell’art. 60 del dpr di cui sopra». E ancora: «Ruggeri non svolge mansioni superiori quale capo di gabinetto in quanto il vigente regolamento degli uffici e dei dipartimenti non attribuisce a tale figura funzioni dirigenziali, difatti il dirigente della struttura è il dott. Giuseppe Mauro». Verissimo, ma non può sfuggire, nè può passare come semplice casualità, il fatto che la nomina a capo di gabinetto è avvenuta l’11 luglio 2008, esattamente un giorno dopo la decisione della giunta di abrogare il comma del regolamento comunale che testualmente recitava: «Il capo di gabinetto appartiene alla carriere dirigenziale».

Buzzanca risponde anche ad un altro dubbio sollevato da Pergolizzi e Canfora, i quali avevano avanzato il tomore che «funzioni superiori potrebbero comportare legittime richieste di differenze economiche, trovandosi in presenza, peraltro, di soggetto che ha già un contenzioso pendente contro lo stesso Comune di Messina, per alcune centinaia di migliaia di euro, che lo hanno portato in passato a sottoporre a pignoramento alcuni immobili comunali». Secondo il sindaco «allo stato degli atti da parte del sig. Antonio Ruggeri non sono state presentate richieste di differenze economiche. Ciò in quanto lo stesso, a parere del sottoscritto, sta svolgendo funzioni inerenti alla qualifica rivestita». Ma un part-time che lavora con dedizione, come dallo stesso dichiarato, 14 ore al giorno non va un tantino oltre la qualifica rivestita?

«Per quanto sopra detto – conclude Buzzanca nella sua risposta, che riportiamo nuovamente – non occorre annullare la nomina effettuata». Punto. Dal punto di vista formale la questione, per il sindaco, finisce qui. Da quello sostanziale, invece, le perplessità rimangono.

(nelle foto Buzzanca, Ruggeri e Pergolizzi)

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