Vendola si aggiudica le primarie per le regionali in Puglia: a vincere è una linea politica

Vendola si aggiudica le primarie per le regionali in Puglia: a vincere è una linea politica

Vendola si aggiudica le primarie per le regionali in Puglia: a vincere è una linea politica

lunedì 25 Gennaio 2010 - 16:50

Il Governatore uscente supera le scelte di partito e le coalizioni ad “intesa variabile”, obbligando il Pd, ma anche altre forze politiche, ad una riflessione

Nichi Vendola vince le primarie del Pd per la candidatura a presidente della Regione Puglia. Rappresenterà il centrosinistra. Rappresenterà anche il Pd, ma in questa fase è come se lo avesse battuto. Vendola ha ottenuto oltre il 70% delle preferenze: un successo che da il via libera alla corsa alla carica di governatore. Un risultato che sembra premiare una linea politica prima ancora che il lavoro svolto e le qualità del presidente uscente.

Vendola ha fatto leva sulla società civile, su tanti professionisti, artisti e movimenti che lo hanno supportato. Ha sconfitto il deputato Francesco Boccia, il candidato “ufficiale” del partito sostenuto fra gli altri dal segretario Pier Luigi Bersani, dal capogruppo alla Camera Dario Franceschini e dall’ex presidente del consiglio Massimo D’Alema, tornato in Puglia praticamente per tutta l’ultima settimana di campagna elettorale. E’ la prevalenza, almeno in quel contesto regionale, dell’impostazione di un centrosinistra che guarda più a sinistra rispetto ad un “nuovo” Pd che guarda al centro, in questo caso all’Udc. In fondo forse anche il predominio di un “impatto” di tipo popolare nelle scelte dei candidati, piuttosto che un approccio basato su scelte calate dall’alto e che spesso “premiano” uomini di partito.

Vendola e Boccia si stringono la mano. Dovrebbe essere l’immagine di un centrosinistra che si ricompatta dopo la sfida interna. «Le primarie le abbiamo inventate noi, sappiamo bene come ci si comporta, si appoggia chi ha vinto – ha affermato Bersani -. La popolarità di Vendola ha oscurato la proposta del Pd che non era contro Vendola, lo comprendeva, ma si preoccupava di non stare stretto nel nostro campo e di favorire la convergenza delle opposizioni e un percorso alternativo alla destra». Ovviamente in questo “contenitore” di opposizioni a cui si fa riferimento sarebbe stato compreso anche dall’Udc, con il quale il Pd di Bersani cerca ancora un’alleanza a livello nazionale e “variabilmente” a livello locale. Ad ammettere il passo indietro in questa direzione, almeno per quanto riguarda la Puglia, è lo stesso leader “crociato”, Pierferdinando Casini, che ha commentato: «La linea di Nichi Vendola è stata scelta dal popolo della sinistra rispetto all’idea di un progetto riformista di centrosinistra». Un Udc che mentre Vendola festeggiava ufficializzava la candidatura alternativa di Adriana Poli Bortone, ex ministro dell’Agricoltura e già sindaco di Lecce.

Può essere intesa come una sconfitta per la politica degli inciuci o per meglio dire delle “intese variabili”? Sicuramente anche l’Udc dovrà riflettere. Capezzone (PdL) ha attaccato gli ex alleati: «L’Udc è l’unico partito che recita tre parti in commedia: in alcune regioni si allea con il Pdl, in altre con il Pd, in Puglia corre da solo». E’ vero che il partito di Casini con questa impostazione è divenuto territorialmente l’ago della bilancia in quasi tutte le competizioni elettorali (in Puglia probabilmente non lo sarà). Ma schierandosi una volta da una parte, una volta dall’altra, non finirà con il disorientare i suoi elettori e forse anche quelli degli altri partiti? Una realtà che noi conosciamo bene, visto che i centristi pur essendo all’opposizione in campo nazionale, prima in maggioranza e poi all’opposizione alla Regione Siciliana, continuano ad essere al fianco di Buzzanca e Ricevuto nell’amministrazione della Città e della Provincia di Messina.

Tornado alla Puglia, vince anche una linea chiara e definita ribadita in questi cinque anni di Vendola presidente, nonostante gli alti e bassi di una gestione caratterizzata da tante battaglie, come quella sull’acquedotto, ma anche da passaggi negativi come l’inchiesta sulla Sanità che lo ha visto coinvolto.

Con Vendola hanno obiettivamente vinto anche le primarie (almeno in questo caso, ma c’è molto da migliorare), facendo comprendere ai leader del Pd, con un risultato ampio e indiscutibile, quale fosse il vero candidato “condiviso” del popolo del centrosinistra. Uno strumento ancora criticato dal Popolo della Libertà, che intanto ha annunciato la candidatura a presidente del capogruppo regionale Rocco Palese. Margherita Boniver, deputato nazionale del Pdl, sostiene: «Inventarsi le primarie è un ridicolo scimmiottare strumenti democratici che appartengono ad altri sistemi». Ma sulla vittoria di Vendola neanche lei ha dubbi: «Sono contenta che il pronostico della vigilia abbia confermato in Puglia il candidato Vendola che evidentemente batte le strategie degli apparati».

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