Vicenda stadi, il Comune si costituisce parte civile nel processo di Franza. E del “suo” assessore Scoglio

Vicenda stadi, il Comune si costituisce parte civile nel processo di Franza. E del “suo” assessore Scoglio

Vicenda stadi, il Comune si costituisce parte civile nel processo di Franza. E del “suo” assessore Scoglio

venerdì 25 Marzo 2011 - 00:14

Lo ha stabilito la giunta Buzzanca in una seduta a cui l’interessato ha preso parte solo dopo l’approvazione della delibera. Lui e l’ex presidente del Messina sono stati rinviati a giudizio per l’accordo procedimentale sul S. Filippo e il Celeste

I casi della vita. Capita che la giunta comunale, di cui fa parte l’assessore Gianfranco Scoglio, decida di costituirsi parte civile nei confronti… dello stesso Scoglio. La vicenda è curiosa e suscita nuovi interrogativi sulle ragioni d’opportunità (o di inopportunità) che ne derivano. Il tutto è avvenuto nella seduta di giunta dell’11 marzo scorso, seduta particolarmente prolifica in cui sono state approvate decine di delibere, la maggior parte delle quali di natura legale. Seduta a cui ha partecipato anche, ma solo per un frangente, l’assessore Scoglio. Il quale si è seduto al tavolo con i suoi colleghi solo dopo l’approvazione della delibera che lo interessava. La vicenda in questione è quella annosa degli stadi S. Filippo e Celeste e dell’accordo procedimentale siglato nel 2005 tra il Comune, di cui Scoglio era direttore generale, e il “fu” Fc Messina Peloro. Per questa storia il 16 dicembre scorso, nel corso dell’udienza preliminare del processo legato al caso, Scoglio e Pietro Franza, ex presidente del Messina, sono stati rinviati a giudizio (vedi articolo correlato), con prima udienza dibattimentale originariamente fissata per il 16 marzo scorso (e poi rinviata). Dopo una discussione che immaginiamo quantomeno delicata, la giunta Buzzanca ha deciso che «l’Amministrazione si costituisca parte civile nel procedimento», nominando quale difensore di Palazzo Zanca il presidente del collegio di difesa (e dell’Ordine degli avvocati) Francesco Marullo di Condojanni.

Caso politico? Imbarazzo? Forse. Anche se nulla traspare dalle mura di Palazzo Zanca. Nell’ottobre 2008 il leader dell’UdcGianpiero D’Alia, di fatto, chiese le dimissioni di Scoglio al sindaco Giuseppe Buzzanca. E ancora dovevano arrivare il rinvio a giudizio e questa delibera di giunta sicuramente “particolare”, per quanto rappresenti, dal punto di vista procedimentale, un atto dovuto. Resta il fatto che un’Amministrazione si costituisce parte civile nei confronti di uno dei suoi rappresentanti “di punta”, sotto la cui guida si sta sviluppando la programmazione del futuro della città (il Piano Strategico 2020) che, tra parentesi, ha già sollevato polemiche tutte interne alla maggioranza e al Pdl stesso. Ecco perché “l’atto dovuto” assume una rilevanza politica. Che potrebbe essere oggetto di dibattito nei prossimi giorni.

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