Contestato anche il disastro ambientale colposo per la mancata messa in sicurezza della ex discarica
MESSINA – Disastro ambientale colposo: c’è anche questo reato tra quelli contestati all’ex primo cittadino Renato Accorinti, l’allora assessore Daniele Ialacqua e altre cinque persone per la gestione della discarica di Portella Arena. Il processo è già in corso in primo grado ed ora alle altre contestazioni si aggiunge questa ultima, inizialmente stralciata dal fascicolo generale per un problema procedurale.
Il processo
Questa sola ipotesi era tornata al vaglio del giudice per l’udienza preliminare, il GUP Eugenio Fiorentino che accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero Rossana Casabona ha disposto il rinvio a giudizio di Accorinti, Ialacqua, l’ingegnere Salvatore Saglimbeni, i responsabili delle società di gestione che si sono succeduti a Messinambiente prima, Messina Servizi poi, Alessio Ciacci, Giovanni Calabrò, Beniamino Ginatempo e l’ex direttore generale Aldo Iacomelli. La prima udienza del processo è stata fissata al 13 febbraio prossimo, per riunificare il procedimento a quello principale già in corso. A difendere gli imputati sono gli avvocati Nino Favazzo, Carmelo Picciotto, Francesco Restuccia e Giuseppe Germanà Bozzo.
L’inchiesta
L’indagine è quella che nasce dai controlli nel sito di stoccaggio dove, secondo l’Accusa, non erano state effettuate le operazioni di messa in sicurezza così come richiesto e previsto. Il più grosso pericolo per i cittadini, secondo gli inquirenti, è l’infiltrazione del percolato nel terreno sottostante, con la conseguenza che anche le acque intorno vengono inquinate, per via della mancata impermeabilizzazione.
No sia mai, gli ambientalisti, gli ecologisti non possono essere loro ad aver contribuito a tutto ciò, sarà un errore della magistratura, gli spritz a volte fanno brutti scherzi. E se invece avessero ragione?