Porto di Gioia, Uiltrasporti demolisce punto per punto le censure del ministro Giovannini

Porto di Gioia, Uiltrasporti demolisce punto per punto le censure del ministro Giovannini

Redazione

Porto di Gioia, Uiltrasporti demolisce punto per punto le censure del ministro Giovannini

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giovedì 25 Agosto 2022 - 10:47

Il segretario Rizzo: «Forse il componente del Governo non conosce la geografia o le caratteristiche del sito portuale. Lo aspettiamo qui per esporgliele»

GIOIA TAURO – «Pensare che le merci arrivino in Sicilia o Gioia Tauro e poi continuino a viaggiare per tutta l’Italia in treno, per poi proseguire verso la Germania e i paesi del centro Europa, a fronte dell’ipotesi di arrivare direttamente a Genova e a Trieste, è un non-senso a causa dei costi». Così il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini al Meeting di Rimini.

Affermazioni che le forze sociali che ben conoscono la realtà (e le potenzialità) del porto tirrenico, campione di transhipment, non potevano consentire senza una replica documentata a tale «infelice intervento», come lo definisce il segretario regionale della Uiltrasporti Giuseppe Rizzo.

«La storia e i tradimenti ai danni di Gioia Tauro si ripetono…»

Il segretario regionale Uiltrasporti Peppe Rizzo

«Potremmo dire che la storia a Gioia Tauro si ripete; cambiano i soggetti, ma si ripete – afferma Rizzo -. Erano gli anni 90 e, il porto di Gioia Tauro era destinato a diventare il più grande porto di scambio marittimo-ferroviario, in alternativa all’asse Amsterdam-Barcellona, alla fusione Tirrenia-Fs e alle promesse politiche degli anni precedenti. Grandi progetti che facevano invidia e davano fastidio a molti.

Difatti, il fuoco amico non tardò ad arrivare.
L’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti on. Burlando veniva intercettato mentre si rivolgeva all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, con queste parole: “Se fai partire un solo treno da Gioia Tauro ti caccio!”».

In questo senso, secondo il dirigente sindacale della Uil ‘la storia si ripete’ con le improvvide esternazioni di Giovannini, che «con molta probabilità non conosce la geografia o ha fatto quelle dichiarazioni per motivi a noi incomprensibili.

In ogni caso, rivolgiamo un invito all’on. ministro Giovannini a venire in Calabria al porto di Gioia Tauro, a  spiegare alle migliaia di famiglie che vivono di porto, del perché di quelle dichiarazioni, dove si  esclude Gioia Tauro dal sistema di mobilità delle merci. Inoltre, sarà occasione anche di illustrare al Ministro le potenzialità dello scalo.

Voglio ricordare a me stesso che Gioia Tauro non è nuova a questi tradimenti o scippi (corridoio Berlino-Palermo, Zes e Green ports) perpetrati da chi è delegato a rappresentare i problemi del Paese compresa la Calabria e, considerato che con molta probabilità oltre all’onorevole anche i politici Calabresi (visto il silenzio) non conoscono Gioia Tauro, mi permetto di descrivere qui di seguito le reali potenzialità sintetizzate solo in alcuni punti dello scalo Calabrese, nonostante il continuo attacco proveniente dal fuoco amico».

Un porto unico: 18 metri di profondità, 180 ettari di piazzale

Rammenta Giuseppe Rizzo che «Gioia Tauro è unico nel suo genere in Italia e nel Mediterraneo sia per la posizione geografica che la proietta al centro del mediterraneo sia per le dimensioni del porto. Il porto vanta una profondità di circa 18 mt con una lunghezza di circa 4 km X 300 mt di larghezza, accompagnati da 180 ettari di piazzale.

porto di Gioia Tauro

Gioia Tauro anche come rete ferroviaria rappresenta la via più veloce per raggiungere i mercati del Nord.

La gestione di traffico intermodale sia nave/ferro che ferro/gomma, ha  permesso di creare un business attraverso la realizzazione di un gateway ferroviario con binari da 750 metri di lunghezza che potranno lanciare treni merci di ultima generazione. Gioia Tauro oggi movimenta circa 3,7 milioni di teus con una proiezione (rallentata dalla pandemia) di circa 6 milioni di teus nel breve periodo.     

Quindi, caro on. Ministro – così il segretario di Uiltrasporti Calabria si rivolge a Giovannini -, se non si ha una sana visione sistemica ed integrata per lo sviluppo della logistica della nostra nazione e accettare la competitività come valore aggiunto, si rischia di promuovere territori con grosse limitazioni naturali e geografiche a discapito di eccellenze come il porto di Gioia Tauro sottovalutato e sottoutilizzato a danno dell’intero Paese chiamato Italia. Infine mi auguro, considerato il turno elettorale, che si faccia chiarezza su quanto dichiarato dal ministro».

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