Patti per la sicurezza urbana. Hanno firmato 88 Comuni su 108

Patti per la sicurezza urbana. Hanno firmato 88 Comuni su 108

Patti per la sicurezza urbana. Hanno firmato 88 Comuni su 108

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venerdì 29 Giugno 2018 - 12:06

Spetterà ad una Commissione centrale decidere l’ammissione a finanziamento dei progetti e la graduazione

Sono 88 (su un totale di 108) i Comuni che hanno raccolto l’invito della prefetta di Messina, Maria Carmela Librizzi, a sottoscrivere i “Patti per l’attuazione della Sicurezza urbana” diretti ad affermare, pur nel rispetto delle diverse prerogative istituzionali, come anche i Comuni, i sindaci e la polizia locale, debbano concorrere alla promozione della sicurezza integrata sul territorio.

La sottoscrizione di questi documenti, infatti, nello stimolare ogni possibile sinergia istituzionale che possa utilmente concorrere a soddisfare la domanda di sicurezza dei cittadini, rappresenta l’avvio di un percorso condiviso per la realizzazione di forme più efficaci ed incisive di collaborazione istituzionale nel controllo delle aree e delle attività a rischio, anche attraverso l’implementazione di nuovi sistemi di videosorveglianza che potranno alimentare lo scambio informativo tra le Forze di Polizia locale e quelle statali.

Allo scopo di definire sollecitamente le proposte acquisite per la realizzazione degli impianti tecnologici nelle zone maggiormente a rischio, gli elaborati progettuali presentati da tutte le Amministrazioni comunali che hanno aderito all’iniziativa saranno portati all’esame del Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che dovrà verificare l’idoneità degli stessi ad inserirsi in maniera coerente e funzionale nel sistema complessivo di controllo tecnologico del territorio gestito dal Ministero dell’Interno; spetterà poi ad una Commissione centrale decidere l’ammissione a finanziamento dei progetti e la graduazione.

Va però sottolineato come la massiccia e convinta adesione da parte degli Enti locali all' iniziativa testimoni il progressivo e confortante sviluppo di una piena e radicata consapevolezza; ovvero quella che l’innalzamento dei livelli di sicurezza non dipende solo dalle attività di prevenzione e repressione dei reati, demandate costituzionalmente allo Stato, ma anche dallo sviluppo di un partenariato interistituzionale capace di affiancare ed integrare le tradizionali politiche di “ordine pubblico” con strumenti di “nuova prevenzione”, capaci di incidere sulla qualità della vita, sull’equilibrio e la coesione sociale, affidate al concorso di Regioni ed Enti locali.

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