Società

Presepe Giovani della Chiesa del Carmine: la Sacra Famiglia arriva in barcone

“Ricordiamo che siamo terra di accoglienza ma anche di emigrazione e che Gesù si è fatto ultimo tra gli ultimi”.

Questo il messaggio che vuole lanciare il gruppo dei ragazzi della Chiesa del Carmine che in occasione del Natale ha realizzato un presepe a forma di Sicilia. La forma della Trinacria, un vulcano fumante, la Madonnina di Messina benedicente, ma soprattutto una capanna di Betlemme vuota e la Sacra Famiglia in arrivo su dei barconi, sono questi i tratti caratteristici del presepe che intende far riflettere e accompagnare i fedeli nell’arco dell’Avvento.

“Il pensiero – dice Diego Ciccone, uno dei giovani coinvolti – è subito corso alla nostra bella Sicilia e al suo ruolo nel Mediterraneo quale ponte tra popoli e culture. La nostra terra è contemporaneamente luogo di disperazione e di speranza. Da un lato, troppi giovani sono costretti a emigrare impoverendo sempre più il nostro territorio e lasciando qui sogni e affetti. Dall’altro, tuttavia, siamo spesso primo punto di approdo e quindi di salvezza per chi scappa da guerra, fame e ingiustizia. La Sacra Famiglia che arriva in barcone ci ricorda che Gesù è nato ultimo fra gli ultimi ed è venuto a riscattarci dalle nostre fragilità ed è quindi fonte di fiducia per chi arriva e per chi deve andar via”.

Un messaggio quello lanciato dai ragazzi pienamente condiviso dal parroco del Santuario, Don Gianfranco Centorrino.

“Ognuno di noi – ha aggiunto il parroco – è invitato a prendere posizione rispetto a Gesù che viene. Non possiamo semplicemente aspettare il Natale addobbando l’albero, preparando il presepio ed attaccando luci in giro per la casa. Il Natale va preparato anche nella nostra vita, nella nostra anima. Dobbiamo fare spazio a Gesù che è in cerca di asilo nella nostra povera casa interiore”.

I giovani autori dell’iniziativa sono stati: Diego Ciccone, Domenico Cucinotta, Alessia Cucinotta, Stefano De Salvo, Chiara Lagioia, Valentina Lagioia, Aurora Lagioia, Giovanni Mangano, Andrea Mangraviti, Andrea Passalacqua, Emanuela Sofia e Domenico Tringali.

Oltre al presepe in Santuario, visitabile nella Cappella di Sant’Alberto, ne è stato realizzato da alcuni volontari anche uno nel cortile esterno, che, insieme a un abete, addobbato dai bambini del Catechismo, è visibile dalla strada e testimone del Natale che viene.