Il viaggio nella quotidianità di Casa Serena insieme alla deputata Zafarana. FOTO

Il viaggio nella quotidianità di Casa Serena insieme alla deputata Zafarana. FOTO

Francesca Stornante

Il viaggio nella quotidianità di Casa Serena insieme alla deputata Zafarana. FOTO

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lunedì 10 Novembre 2014 - 01:07

Nelle scorse settimane, prima dell'ultimo blitz dei Nas, siamo stati a Casa Serena insieme alla deputata regionale Valentina Zafarana per un sopralluogo a sorpresa. Siamo entrati nelle stanze, nei bagni, nella vita degli anziani per raccontare la struttura di Montepiselli. Troppe le carenze strutturali riscontrate che mostriamo nel reportage fotografico. FOTO DI SERENA CAPPARELLI

I riflettori su Casa Serena si sono prepotentemente riaccesi dopo il blitz a sorpresa dei Nas che getta nuove ombre sul futuro della struttura di Montepiselli. Proprio nei giorni in cui a Palazzo Zanca è bufera sui servizi sociali e sulla prosecuzione delle attività, su Casa Serena si sta abbattendo un vero e proprio ciclone. Non è ancora chiaro quale sarà il verdetto dopo questo sopralluogo dal quale sono emerse gravi carenze strutturali e condizioni di assistenza in qualche caso ai limiti del tollerabile, non sono chiare neanche le intenzioni del Comune che non ha ancora recuperato tutte le risorse necessarie per assicurare continuità ai servizi che scadono il 15 novembre, tra cui anche Casa Serena. Senza dimenticare che non sono stati mesi semplici per Casa Serena, tra riduzioni del personale e paventate ipotesi di chiusura.

Già prima di questo controllo dei Nas, sulla struttura di Montepiselli sei erano nuovamente scatenato il dibattito. Denunce di alcuni familiari di anziani che vivono a Casa Serena, le segnalazioni di associazioni e movimento che operano nel settore del sociale, il duro affondo della presidente della Commissione consiliare Servizi sociali Donatella Sindoni e del collega Daniele Zuccarello.

Proprio sulla scia di queste polemiche, nelle scorse settimane anche la deputata grillina Valentina Zafarana si è presentata a sorpresa a Casa Serena per toccare con mano le reali condizioni della struttura. Una passeggiata tra i corridoi della casa di riposo che è servita a far emergere l’amara consapevolezza che si tratta di una struttura dalle infinite potenzialità, ma da troppi anni abbandonata al suo destino. La deputata regionale ha visitato le stanze degli anziani, è entrata nella reale quotidianità di quella casa su cui in questi due anni di battaglie è stato detto di tutto e di più. Le immagini che abbiamo raccolto durante il sopralluogo dicono più di mille parole. Basta alzare gli occhi verso i soffitti per vedere le macchie delle infiltrazioni di umidità, pezzi di intonaco che mancano, crepe nei muri. Gli infissi, come ha raccontato lo stesso direttore della struttura, hanno più di mezzo secolo di vita, risalgono intorno agli anni ’50 e mostrano inevitabilmente i segni del tempo che è passato, con i vetri che in qualche caso appaiono danneggiati e che di certo non rispondono alle norme di sicurezza necessarie in una struttura di questo tipo. Entrando nelle stanze degli anziani ad attirare l’attenzione sono probabilmente gli arredi: armadi in legno e piccoli comò obsoleti, ma qualcuno ha arredato a suo piacimento portando qualche altro pezzo o un frigorifero.

Poi i bagni. A Casa Serena le stanze non sono dotate di servizi igienici in camera, bisogna attraversare il corridoio per raggiungere i water che si trovano in unico ambiente ovviamente delimitati da muri e porte, per intenderci esattamente come in qualsiasi scuola o edificio pubblico. Senza dimenticare però che questa è una casa di riposo. In un’altra stanza c’è una vasca che mostra evidenti segni di calcare, accanto c’è una sedia, un armadietto malandato, tutto incorniciato da bianche mattonelle che raffreddano ancor di più un’atmosfera che sembra tutt’altro che confortevole. Spostandosi ancora si arriva alla doccia, una sola per piano. Un piattino quadrato nel pavimento, nessuna maniglia, nessun appiglio per agevolare nei movimenti una persona anziana che in questo metro quadro si lava. Sono gli ausiliari che si occupano di aiutarli al momento della doccia e vedendo la situazione non potrebbe essere altrimenti. Al primo piano, quello occupato dalle donne, colpisce proprio accanto alla doccia un’altra porta. E’ una stanza, isolata rispetto alle altre, proprio accanto al bagno, ed in questo momento ospita un’anziana in sedia a rotelle che ha dovuto lasciare la sua per gli interventi di messa in sicurezza. Non si lamenta neanche per un attimo di quella stanza che sembra più un accampamento, con tutte le sue cose ammucchiate senza ordine e senza neanche la tv perché in quell’ala il segnale non arriva. Nessuno degli anziani si lamenta, sono un po’ preoccupati da quando la riduzione del personale ha lasciato un solo infermiere che lavora solo di mattina perché temono di star male e non avere nessuno che può assisterli immediatamente, soprattutto di notte. Anche se in realtà, secondo quanto hanno raccontato alcuni lavoratori e lo stesso direttore, c'è anche un altro infermiere esterno che si reca nella struttura in base alle esigenze, soprattutto nelle ore pomeridiane. Quella però è la loro casa e anzi tremano alla sola idea che potrebbe chiudere. Anche se è evidente che questa struttura non può essere lasciata in tali condizioni. Condizioni rilevate adesso anche dai Nas.

"Il sopralluogo presso la struttura mi ha consentito di verificare come unico segno tangibile dei lavori di riqualificazione sia la recinzione dell'area di cantiere. Resta da chiedersi quali siano effettivamente le intenzioni dell'amministrazione: se cioè intenda imprimere una svolta significativa alla ristrutturazione e messa in sicurezza di Casa Serena impegnandosi proficuamente nell'avvio definitivo e nella definizione successiva in tempi brevi dei lavori” ha dichiarato Valentina Zafarana al termine della sua visita. Dunque un appello all’amministrazione comunale da parte della deputata: decidere quale futuro riservare a questa struttura e attivarsi concretamente per mettere in atto tutte quelle azioni necessarie a renderla idonea soprattutto dal punto di vista strutturale. Il gruppo di lavoro del Movimento 5 Stelle è pronto a mettersi in moto per studi successivi, al momento chiede esplicitamente all'Assessore Nino Mantineo e a tutta l’amministrazione chiarimenti in merito alle intenzioni che il Comune ha su casa Serena.

Ed è proprio questo uno dei punti oscuri dell’intera vicenda perché a Palazzo Zanca gli umori sul futuro della struttura di Montepiselli sono stati altalenanti. A febbraio due durissime relazioni dei dirigenti ai Servizi Sociali e alle Manutenzioni stabili comunali, Giovanni Bruno e Francesco Ajello, sembrava non lasciassero margini, decretando la chiusura per consentire i lavori di messa norma. Poi però l’amministrazione ha optato per un altro tipo di percorso: lasciare aperta Casa Serena ma riducendo il numero di anziani e lavoratori. Una decisione che andava incontro a diverse esigenze, innanzitutto avviare i nuovi interventi già appaltati, e poi ridurre i costi di gestione divenuti troppo alti. A giugno iniziarono i trasferimenti degli anziani, poi il taglio del personale. Ad oggi la situazione è ancora critica e tutti sanno che i lavori che stanno iniziando non risolvono i problemi di Casa Serena ma la mettono in regola rispetto alle norme anti-incendio. Dunque cosa intende fare l’amministrazione? E’ questa la domanda che lascia anche la deputata Zafarana dopo la sua visita, anche se adesso la matassa appare ancor più ingarbugliata visto che non è ancora stato sciolto il responso dei Nas.

Senza tralasciare anche un altro tassello di non minore importanza: dallo scorso mercoledì su Casa Serena ha posto la lente di ingrandimento anche l’Ispettorato del lavoro. Prima una vista a sorpresa alla struttura, poi i colloqui singoli con tutti i dipendenti rimasti ad operare con la cooperativa Azione Sociale che fino al 15 novembre gestirà la struttura per conto del Comune.

Una situazione esplosiva in cui bisognerà pensare prima di tutto al bene di chi vive Casa Serena come una vera casa e non può pagare sulla sua pelle inefficienze, mancati controlli, scarsa programmazione, assenza di investimenti.

Francesca Stornante

8 commenti

  1. Non facciamo i finti tonti.
    Casa Sarena è un lager da almeno venti anni.
    Lo dico a ragion veduta.
    Tutti coloro i quali fanno finta di essere meravigliati nell’apprenderlo, semplicemente fingono.
    La struttura è fatiscente ed il personale che tanto reclama il diritto al lavoro del tutto impreparato.
    Anche qui se si vuole fare bene,
    tabula rasa di struttura e personale.
    Il resto non serve a nulla.
    Complimenti comunque a tutti, istituzioni ed organi di stampa compresi. Era ora.

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  2. Non facciamo i finti tonti.
    Casa Sarena è un lager da almeno venti anni.
    Lo dico a ragion veduta.
    Tutti coloro i quali fanno finta di essere meravigliati nell’apprenderlo, semplicemente fingono.
    La struttura è fatiscente ed il personale che tanto reclama il diritto al lavoro del tutto impreparato.
    Anche qui se si vuole fare bene,
    tabula rasa di struttura e personale.
    Il resto non serve a nulla.
    Complimenti comunque a tutti, istituzioni ed organi di stampa compresi. Era ora.

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  3. Il tanto decantato sociale a Messina è solo una squallida imitazione di ciò che dovrebbe essere.
    Siamo talmente tanto abituati al peggio da non distinguerlo più dal “normale”.
    Dove sono stati negli ultimi decenni, assessori, consiglieri, NAS, ispettorati vari e giornalisti?
    A già! Dimenticavo i sindacati.
    È tutto falso e grottesco e intanto centinaia di anziani hanno vissuto in un postaccio.
    Avete sempre finto. Questa è la città del molto rumore per nulla.

    Salvatore

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  4. Il tanto decantato sociale a Messina è solo una squallida imitazione di ciò che dovrebbe essere.
    Siamo talmente tanto abituati al peggio da non distinguerlo più dal “normale”.
    Dove sono stati negli ultimi decenni, assessori, consiglieri, NAS, ispettorati vari e giornalisti?
    A già! Dimenticavo i sindacati.
    È tutto falso e grottesco e intanto centinaia di anziani hanno vissuto in un postaccio.
    Avete sempre finto. Questa è la città del molto rumore per nulla.

    Salvatore

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  5. Casa serena va chiusa. Immediatamente. Chi rimanda e’ complice di una situazione insostenibile

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  6. Casa serena va chiusa. Immediatamente. Chi rimanda e’ complice di una situazione insostenibile

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  7. NON POSSIAMO CERTO PARLARE DI OSSERVANZA DEGLI STANDARD DI LEGGE PER QUESTA STRUTTURA, OSSERVANDO LE IMMAGINI. UN SENTITO GRAZIE AGLI UOMINI DEI NAS PER QUANTO FATTO IN QUESTI GIORNI.AH, RIVEDETEVI LE IMMAGINI DEGLI INTERNI DI CASA SERENA DURANTE GLI ANNI ’60 E MI CAPIRETE.

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  8. NON POSSIAMO CERTO PARLARE DI OSSERVANZA DEGLI STANDARD DI LEGGE PER QUESTA STRUTTURA, OSSERVANDO LE IMMAGINI. UN SENTITO GRAZIE AGLI UOMINI DEI NAS PER QUANTO FATTO IN QUESTI GIORNI.AH, RIVEDETEVI LE IMMAGINI DEGLI INTERNI DI CASA SERENA DURANTE GLI ANNI ’60 E MI CAPIRETE.

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