Crocetta tra le mille emergenze messinesi, in via Bonino ha incontrato gli ex Triscele

Crocetta tra le mille emergenze messinesi, in via Bonino ha incontrato gli ex Triscele

Francesca Stornante

Crocetta tra le mille emergenze messinesi, in via Bonino ha incontrato gli ex Triscele

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lunedì 04 Febbraio 2013 - 12:38

Ha provato ad ascoltare tutti i drammi occupazionali che attanagliano Messina il Presidente Crocetta ieri in città. Dai servizi sociali, all'Aicon, al Teatro, in tardissima serata è andato in via Bonino per incontrare gli ex operai Triscele.

Nella sua lunghissima giornata messinese il Governatore Crocetta, ieri in città per presentare i candidati della lista Il Megafono alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, non si è limitato agli appuntamenti puramente politici. Perché la sua politica vuole andare oltre, va tra la gente, ascolta il dolore e le preoccupazioni di chi in questo momento ha più bisogno. Crocetta lo ha fatto al Teatro Vittorio Emanuele non negando una parola ai tanti lavoratori messinesi che lo aspettavano perché hanno fiducia in lui. C’erano quelli dell’Ente Teatro, quelli dell’Aicon, ha saputo dei lavoratori dei servizi sociali che sono in presidio davanti Palazzo Zanca da giovedì pomeriggio e hanno già trascorso la quarta notte sugli scalini del Comune in attesa degli stipendi. Non è riuscito a incontrarli ma ha promesso di accendere i riflettori palermitani anche sul dramma dei servizi sociali messinesi.

In via Bonino lo attendevano gli ex operai della Triscele. Sotto il gazebo sono rimasti ad aspettarlo i 41 lavoratori licenziati e le loro famiglie, il Presidente Crocetta è andato a incontrarli anche se era quasi mezzanotte. E’ entrato sotto quel gazebo ed è rimasto con loro non solo per solidarietà ma per dimostrare ancora una volta che la Regione non li lascerà soli. Crocetta ha assicurato che già da oggi si sarebbe rimesso in moto per non fermare quel percorso già iniziato a Palermo per cercare di invidiare una strada per questi operai che ad oggi sono licenziati ma che non vogliono rassegnarsi ad un futuro da disoccupati. Il Governatore siciliano è tornato a parlare della possibilità di mettere un vincolo sull’area in cui sorge oggi lo stabilimento perché considerato bene di archeologia industriale che non potrebbe essere abbattuto. Vincolo che interesserebbe appunto la parte antica dello stabilimento e che potrebbe essere assegnata proprio ai lavoratori, costituiti in cooperativa, o ad un nuovo imprenditore che voglia esclusivamente produrre birra a Messina. L’unico a intervenire in questo delicato passaggio potrebbe essere solo il Presidente della Regione perché nel frattempo il famoso cambio di destinazione d’uso dell’area è diventato effettivo, come ha annunciato la Gazzetta Ufficiale della Regione dello scorso giovedì. Ma questo passaggio non è certamente facile, Crocetta proverà prima a rimettersi in contatto con la famiglia Faranda per tornare a chiedere quali siano le loro intenzioni. Considerato anche che la stessa famiglia ha recentemente dichiarato di non sentirsi completamente fuori dai giochi in un ipotetico rilancio dell’attività. I 41 ex operai non hanno però più alcuna fiducia. Sperano piuttosto arrivi un nuovo imprenditore interessato a far ripartire insieme a loro l’attività, sono pronti a creare una cooperativa e a fare squadra per tornare a produrre birra, nel frattempo mettono il loro destino nelle mani del Presidente Crocetta e della Regione che fino ad oggi hanno dato prova di voler trovare una soluzione. Resta naturalmente aperto anche il progetto dell’Assessore alle Attività Produttive Linda Vancheri che mira a riportare in Sicilia i marchi storici negli anni emigrati verso altre Regioni d’Italia o addirittura all’estero. Insomma, i fronti su cui muoversi sono tanti. Crocetta ha chiesto di riaggiornare l’incontro a mercoledì per avere il tempo di aggiungere nuovi tasselli alla discussione. Un altro piccolo passo per i 41 che ormai da mesi presidiano i cancelli di via Bonino che quantomeno hanno la certezza di non essere soli. (Francesca Stornante)

6 commenti

  1. Mi sembra che si stia caricando il Presidente di aspettative esagerate ,assegnandogli un ruolo messianico al quale ,noto EGLI stesso pero vedo non si sottrae . Affidare la risoluzione di tutti i problemi dei cittadini interamente alla classe politica ,perpetua lo stato di subalternita che e’ all’origine dei disastri nei quali siamo immersi e rischia di alimentare “il clero” dei professionisti della protesta organizzata ed inconcludente. BISOGNA CAPIRE CHE SIAMO IMPRIGIONATI ormai dentro un potere ipnotico tecno mediatico finanziario,lontanissimo e spietato , che ci sta” spolpando” vivi. Basta elemosinare e chiedere da mendicanti ma cerchiamo di essere cittadini liberi ,indipendenti “imperatori” ed imprenditori anche di noi stessi . Bisogna pertanto studiare ,alzare lo sguardo un po’ più lontano del proprio naso e agire con modalita diverse e rivoluzionarie rispetto al passato senza deleghe in bianco ma impegnandoci da liberi cittadini al riparo da sterili lamentele e violenze gratuite. Un esempio? Inutile invocare l’avvento di nuovi imprenditori che subentrino a quelli che hanno fallito chiuso o trasferito. LA TASSAZIONE SULLE IMPRESE E SUL LAVORO ATTUALMENTE E’ INSOSTENIBILE PER CHIUNQUE .Si pretendono risorse pubbliche per pagare gli pstipendi? Poiché attualmente picciuli non ce ne sono bisogna chiedersi STAMPIAMO MONETA ? ,RINEGOZIAMO IL PATTO DI STABILITA’ ? USCIAMO DALL’EURO magari restando in Europa. come la GB ,la Svezia, Danimarca.?…Fiscalità di vantaggio per attrarre investimenti . Lo consentirà l’Europa ?
    Dare attuazione finalmente allo Statuto speciale siciliano? Federalismo fiscale?…La complessità del mondo nel quale siamo “finiti ” impone analisi ,visioni e punti di vista più alte e lungimiranti per dare risposte serie e comcrete ai cittadini sempre più delusi e disperati …..EVITIAMO DI DARE TROPPE CROCI A CROCETTA ,RISCHIA DI FINIRE IN CROCE ANCHE LUI….Vedrete

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  2. Crocetta è l’unico UOMO politico che può andare a testa alta tra la gente. Ci provassero gli altri, vedi le sputazzate….

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  3. Se si torna a produrre birra a messina…
    che nessuno compri più la Birra Messina prodotta da Heineken italia (MI) a Taranto e imbottigliata a Bergamo!

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  4. Noi messinesi non dobbiamo bere quella birra che si chiama Messina, che di messina ha solo i lavoratori che sono rimasti senza fabbrica ne lavoro.
    Ed i lavoratori dovrebbero mettersi in cooperativa su esempio della birra castello.

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  5. signor giuttari sono d’accordo con lei non carichiamo troppo responsabilita’ su crocetta non ha la bacchetta magica . comunque sara’ pure gay ma dei nostri politici e’ sicuramente quello che tiene le pal….

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  6. la birra messina Heineken è ottima.

    alla prossima lavoratori e sindacati non si fanno infinocchiare.

    di certo non cambio le mie abitudini d’acquisto per un nome. anzi… aggiungo che sia la birra del sole che la patruni e sutta non erano un granchè.

    bisogna essere oggettivi. un nome non determina la qualità, o la mancanza della stessa.

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