Edipower e Css: intervengono le associazioni

Edipower e Css: intervengono le associazioni

Serena Sframeli

Edipower e Css: intervengono le associazioni

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giovedì 19 Marzo 2015 - 08:46

Mentre i Comitati No Inceneritore del Mela condannano gli amministratori filippesi, definendoli “bari”, l’Adasc interviene condannando la Regione, e si dice pronta a studiare alternative ecosostenibili al progetto di Edipower. Marano accusa invece il Pd di Milazzo.

Il miglior modo per portare a termine un progetto impopolare magari perché altamente pericoloso per la vita, come quello dell’inceneritore/CSS della Valle del Mela è fare una gran confusione, buttarla in caciara, diffondere notizie false e accusare la tua controparte di farlo. Il presidente del consiglio comunale di San Filippo, Gavino Paulesu, conosce bene questo breviario dell’avvelenamento dei pozzi a cui si abbevera la pubblica opinione”.

Sono queste le dichiarazioni dei Comitati No Inceneritore del Mela in merito all’incontro tenutosi ieri a Palermo sul progetto Edipower, dove la delegazione di San Filippo del Mela ha deciso di abbandonare l’aula in seguito a una mancata definizione giuridica dell’incontro.

“I filippesi- si legge nella nota del movimento- volevano uscire da li con un impegno concreto verso la riconversione della centrale a munnizza. Progettavano, probabilmente, di mettere tutti di fronte al fatto compiuto, in barba al cumulo delle loro promesse di larga condivisione delle informazioni e delle decisioni. È questo il senso delle manovre di questi giorni, dell’opposizione alla proposta di delibera che chiede di abbassare il livello degli inquinanti. Ma i bari si sa, dicono il contrario di quello che fanno, almeno fin quando non vengono scoperti”. I

Comitati condannano quindi la delegazione filippese, accusandola di essere pronta ad avallare il progetto della riconversione Edipower e Css.

L’associazione Adasc invece attacca la regione che non da modo alle amministrazioni del comprensorio e alle associazioni ambientaliste di partecipare ai tavoli tecnici.

La volontà di realizzare– si legge nella nota- un inceneritore mascherato sul territorio adesso é palese. Oggi a Palermo la società ha ribadito la sua volontà. Ma lo studio sulle emissioni prodotte dalla combustione del CSS è totalmente incompleto: non vengono citati diversi inquinanti quali diossine, furani, PCB, polveri ultrasottili. Inoltre non vengono citati gli impatti sulle altre matrici ambientali”.

L’Adasc chiede che le istituzioni diano mandato ad una istituzione superpartes (Oms) per redigere uno studio d'impatto ambientale, visto che la Valle del mela è già area ad elevato rischio di crisi ambientale e sito di interesse nazionale per le bonifiche. L’Adasc ribadisce poi il proprio apprezzamento nei confronti dei quattro consiglieri comunali di San Filippo del Mela “che hanno avuto il coraggio di presentare una proposta di delibera per tutelare beni comuni quali ambiente salute e lavoro”.

Si ribadisce infine– termina la nota- che l'associazione ADASC non è in contrapposizione con i lavoratori della Centrale perché l'obiettivo non è assolutamente togliere il lavoro e comunica che è già al lavoro per studiare alternative ecosostenibili al progetto di A2A Edipower che aggrava ancora di più la drammatica situazione ambientale e sanitaria del comprensorio e non garantisce gli attuali livelli occupazionali”.

Giuseppe Marano, Presidente del Comitato dei cittadini Milazzo Verde/Green e candidato per le amministrative, vede in questo progetto Edipower “la rovina completa per la Valle del Mela”.

“Invece– afferma Marano- di avviare le bonifiche e il risanamento verrà acceso un Inceneritore di rifiuti che verranno da tutte le zone della Sicilia emettendo in aria e nel suolo diossina che, insieme alle altre sostanze inquinanti di derivazione petrolifera, si contribuirà a distruggere definitivamente la salute della popolazione e una intera economia”.

Tutto questo – termina Marano-è possibile realizzarlo grazie ad alcune norme contenute nel decreto Sblocca Italia voluto dal PD di Renzi e Crocetta. Tutti i candidati del PD di Milazzo se non si levano quella maglietta rossa sporca di sangue saranno anche loro i veri responsabili politici”.

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