L’Atm rinnova la flotta e acquista i primi 5 nuovi bus, test su strada. In cantiere altri 12 mezzi

Un test per sperimentare cosa serve esattamente al trasporto pubblico messinese. Un viaggio dalla sede di via La Farina fino a Larderia per valutare con attenzione quali caratteristiche dovranno avere i primi 5 nuovi bus che entro fine anno entreranno nella flotta Atm. Giornata di prove ieri per il Direttore dell’Atm Giovanni Foti e per l’assessore Gaetano Cacciola che, insieme ad autisti e tecnici dell’azienda trasporti, hanno effettuato il primo test su strada di uno dei bus acquistati grazie al recente investimento che Comune e Atm hanno deciso di fare per dare il via all’ammodernamento del disastrato parco mezzi di via La Farina. Il mezzo ha raggiunto Larderia a pieno carico in modo da valutare le sue caratteristiche nei percorsi collinari, saranno infatti destinati soprattutto ai villaggi i nuovi mezzi che l’Atm conta di avere a disposizione entro fine anno.

Quello provato ieri sarà il modello su cui l’Atm cucirà la commessa per Industria Italiana Autobus, la società che nei mesi scorsi ha acquisito la Bredamenarinibus e l’Iris Bus e che si è aggiudicata la gara d’appalto bandita nello scorso mese di maggio dall’Atm. Un bando da 1.248.071,30 euro per 5 autobus urbani alimentati a gasolio, cat. M3 classe 1, Euro 6, di lunghezza compresa tra 7,70 metri e 8,60 metri. Si tratta di risorse regionali che appartengono all’ambito del Programma di finanziamenti per il miglioramento della qualità dell’aria e destinati a interventi di potenziamento e ammodernamento del trasporto pubblico locale. Un bando che l’azienda bolognese si è aggiudicata mettendo sul piatto un’offerta di circa 1 milione di euro.

Il buon esito della prova di ieri farà arrivare i 5 nuovissimi mezzi in città entro la fine dell’anno. Nel frattempo si procederà all’aggiudicazione delle altre due gare d’appalto, quelle bandite da Palazzo Zanca. Il Comune ha messo sul piatto 2.224.000 euro (1,8 milioni a base d’asta e 424 mila euro per somme a disposizione) per acquistare 9 autobus urbani alimentati a gasolio, cat. M3 classe 1, Euro 6, di lunghezza compresa tra 7,70 metri e 8,60 metri. Oggi dovrebbe arrivare il responso dell’Urega sull’aggiudicazione. Poi c’è il bando per altri 3 bus con le stesse caratteristiche dei precedenti, ma di lunghezza compresa tra 11,80 e 12,20 metri, per un importo complessivo di 864.586,96 euro (690 mila euro a base d’asta e 174.586,96 per somme a disposizione).

Un’operazione da 4,3 milioni di euro quasi totalmente finanziata dai fondi dei vecchi Accordi di Programma che il Comune aveva sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare tra il 2007 e il 2008. Risorse che erano state destinate ad altre progettazioni ma che Messina rischiava di perdere se non le avesse impegnate entro il 31 dicembre di quest’anno. Un tesoretto che l’assessore Cacciola ha sempre “corteggiato”, tanto da avviare un serrato lavoro per rivedere i progetti, ottenere il via libera della Regione e provare a investire questi soldi per svecchiare e aumentare il parco mezzi dell’Atm.

Il bus che ieri ha raggiunto Larderia ha superato la prova. Bisognerà adesso scegliere il colore e attendere che i primi 5 bus arrivino a Messina. Serviranno a rendere più efficienti i servizi e soprattutto a coprire i villaggi più collinari, potendo finalmente dare delle risposte ai tantissimi residenti della zona che troppo spesso si sono sentiti dimenticati.

Francesca Stornante