Il consueto studio del Sole 24 Ore conferma le tendenze, con il nord in testa per servizi
Niente di nuovo sotto il sole. La classifica del Sole 24 Ore per le province italiane non riserva sorprese. Il tema è la qualità della vita di anziani, giovani e bambini, con attenzione ai servizi,. alle opportunità e alle condizioni in cui si abita il territorio. Il sud e la città metropolitana di Messina si confermano nella zona retrocessione. Troppo ampio il divario rispetto al nord d’Italia in termini di servizi.

In particolare, la città metropolitana di Messina risulta 103esima per gli anziani, Reggio Calabria 105esima. Sempre la provincia di Messina 84esima per i giovani e 92esima per i bambini. Sono dati in linea con quelli dell’annata precedente. Trapani è all’ultimo posto nella graduatoria dedicata agli anziani e Caltanissetta in quella dei bambini.
Le province meridionali nelle ultime 20 posizioni dei tre indici
Tra i nuovi indicatori inseriti in questa edizione, fanno sapere i promotori, si segnalano le risposte rilevate da Istat nell’ultima indagine sul «Benessere e sicurezza delle persone» sulla qualità delle reti familiari (presenza di parenti su cui contare) e sulla sicurezza percepita (paura di camminare la sera al buio in strada). Inseriti anche gli incidenti stradali notturni, che troppo spesso coinvolgono i più giovani nelle grandi città italiane (Milano è ultima in questo parametro) e il consumo di farmaci contro l’obesità, sempre più diffusi tra gli anziani”.
Si legge nella sintesi: “Le ultime 20 posizioni dei tre indici sono occupate in gran parte da province meridionali (19 su 20 nei bambini, 15 su 20 negli anziani e 10 su 20 nei giovani). A fare compagnia al Mezzogiorno, in particolare nell’indice dei giovani, sono le città metropolitane: Roma occupa la 107ª posizione, accompagnata tra le ultime 20 classificate anche da Napoli (104ª), Milano (101ª) e Torino (90ª). Qui a penalizzare il territorio sono soprattutto i canoni d’affitto che incidono per oltre il 35% sul reddito medio dichiarato dai residenti”.

Ma possibile che nessuno riesca a fare togliere quei rami secchi da quella povera palma? Praticamente non è stata mai potata e fa “bella” mostra di sé in un angolo panoramico tra i più fotografati di Messina. Anche questo particolare non da poco ci fa capire come sia possibile trovarci agli ultimi posti come qualità della vita.
Ai primi posti città interne. Ho 70 anni, la mia vita è il mare, la mia barchetta. Posso dire che per la stragrande maggioranza dei messinesi, vecchi e giovani, il mare è la ricchezza, l’essenza del vivere. Senza il mare non esiste qualità della vita. A Messina ed in molte città di mare, come Napoli ad esempio. Classifiche basate su freddi numeri, senza considerare luoghi ed abitudini.
Provate a passeggiare con una carrozzina per bambini o, purtroppo, per disabili su un marciapiedi qualunque e vedrete cosa vuol dire vivibilità. Provate ad attraversare una strada sulle strisce pedonali e vedrete cosa vuol dire vivibilità. Non credo che vivibilità significhi solo stare a guardare il mare (bellissimo senza dubbio) e non cercare qualcosa al di là.In ogni modo, coi lavori del ponte perderemo anche il mare, tra inquinamento dovuto ai mezzi e irraggiungibilita’ dovuta anch’essa ai mezzi