Punto nascita Sant'Agata, M5S chiede operazione verità su richiesta di proroga

Punto nascita Sant’Agata, M5S chiede operazione verità su richiesta di proroga

Alessandra Serio

Punto nascita Sant’Agata, M5S chiede operazione verità su richiesta di proroga

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sabato 11 Settembre 2021 - 06:30

Interrogazione di De Luca all'assessore Razza. Papiro: " Dopo 2 anni di rimpalli, la beffa per i cittadini"

Il caso della mancata riapertura del punto nascita di Sant’Agata Militello finisce nuovamente sulla scrivania del presidente della Regione Nello Musumeci e dell’assessore alla Salute Ruggero Razza.

Il gruppo all’Ars del Movimento Cinque Stelle ha infatti presentato una interrogazione a risposta urgente orale. Primo firmatario il deputato messinese Antonio De Luca, che sulla vicenda aveva già acceso i riflettori nei giorni scorsi puntando il dito proprio contro il Governo regionale.

Il parlamentare siciliano chiede chiarimenti in merito all’annullamento della gara relativa all’affidamento della progettazione e direzione dei lavori dell’adeguamento del punto nascita dell’ospedale dei Nebrodi e vuole sapere dal presidente Musumeci e dall’assessore Razza «in che maniera l’assessorato intenda intervenire per mantenere aperto il punto nascita».

C’è un punto in particolare su cui l’onorevole chiede chiarezza una volta per tutte da parte della Regione, vale a dire se l’assessorato alla Salute «ha trasmesso una formale richiesta di deroga per mantenere aperto il punto nascita di Sant’Agata».

Lo scorso 20 agosto si è appreso dell’annullamento della gara indetta dall’Asp nell’ottobre 2019 per la progettazione esecutiva e di direzione dei lavori di adeguamento del punto nascita. «L’Asp – si legge testualmente nell’interrogazione – ha giustificato l’emanazione di tale provvedimento a causa della mancanza di una “precisa determinazione in merito al mantenimento del punto nascita da parte delle competenti istituzioni nazionale i regionali”, nonostante l’impegno ribadito dalla Regione con la disponibilità dello stanziamento di 1.150.000 € per i lavori di ristrutturazione del reparto e riattivazione e mantenimento del punto nascita».

Tuttavia, secondo il portavoce pentastellato «tali fondi non possono essere utilizzati perché si attende il parere di deroga da parte del Ministero della Salute per tenere aperto il punto nascita. Deroga che – sottolinea il deputato regionale – di fatto sembrerebbe non essere mai stata formalmente inoltrata dall’assessorato che parrebbe aver trasmesso semplicemente una “proposta di mantenimento in attività”».

Dura la conclusione di De Luca: «Il presidente Musumeci e l’assessore
Razza devono dire chiaramente come stanno le cose e smetterla di assumere condotte che puntualmente si risolvono in una presa in giro dei cittadini nebroidei. Fino ad oggi, infatti, abbiamo ascoltato molte chiacchiere e molte promesse a cui non è seguito alcun fatto concreto e ogni giorno che passa rende la riapertura sempre più difficile».

Sulla vicenda interviene anche la deputata nazionale del Movimento Cinque Stelle Antonella Papiro: «Due anni di promesse, fumo e rimbalzi di responsabilità da parte dei vertici della Regione Siciliana, che si concludono oggi con l’annullamento della gara per l’affidamento della progettazione e dell’adeguamento dei lavori. Un ulteriore fallimento che azzera nuovamente tutto! Un’ulteriore beffa per i cittadini della zona nebroidea».

Come evidenziato anche nell’interrogazione destinata a Musumeci e Razza, «il punto nascita di Sant’Agata Militello serve un ampio bacino come il comprensorio dei Nebrodi. E’ punto fondamentale per un territorio di 105 mila potenziali utenti che diversamente sarebbero costrette a raggiungere altri ospedali distanti anche un’ora».

I deputati del Movimento Cinque Stelle non hanno dubbi sull’importanza del presidio sanitario e lanciano monito al Governo regionale: «la sospensione dell’attività del punto nascita mette pesantemente in
discussione il diritto, costituzionalmente garantito, alla salute per tutti i cittadini di quel territorio. La chiusura definitiva comporterebbe enormi conseguenti disagi per le puerpere e i loro familiari».

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