Conflitti di competenze. E il lungomare del Ringo è abbandonato all’incuria. FOTO

E’ l’ennesima denuncia. L’ennesima testimonianza d’impotenza rispetto a una situazione che nel tempo si aggrava sempre più, nonostante si moltiplichino gli appelli e le prese di posizione scandalizzate. Parliamo della villetta “Belfiore” nel lungomare del Ringo, una delle tante occasioni sprecate della città, annegata nell’incapacità delle varie amministrazioni comunali di assicurare l’ordinaria gestione dell’arredo urbano e dei giardini pubblici. Un lettore ci ha inviato le foto scattate ieri mattina, domenica 8 giugno. La photogallery allegata all’articolo è molto chiara. Le aiuole sono abbandonate all’incuria e alla sporcizia che domina per l’intero spazio, che di verde ha solo quello delle poche piante in grado di resistere all’assenza di irrigazione. Per il resto dove ci si aspetterebbero tappeti d’erba ben curati cresce una vegetazione incolta in cui si annidano rifiuti di lunga data. I giochi per bambini sono molto malandati, vittima del vandalismo di chi non sensibilità per il bene comune ma anche dell’assenza dell’istituzione pubblica, che non effettua alcun controllo e, soprattutto, non procede ai necessari interventi di recupero.

L’area è di competenza dell’Autorità Portuale ma la custodia è in capo al Comune. Un conflitto di competenze che non regola le questioni relative alla manutenzione ordinaria. Le istituzioni hanno pensato bene di risolverla così, decidendo di non decidere e lasciando tutto all’abbandono.

Viene inevitabilmente da pensare, nel vedere questa situazione, ai tanti documenti prodotti dall’attuale assessore all’ambiente Daniele Ialacqua quando, da presidente di Legambiente, attaccava le amministrazioni comunali per la loro scarsa attenzione ai giardini pubblici della città. Iniziative meritevoli e documentate che non trascuravano nessuno degli spazi verdi cittadini. Spiace verificare che, vestiti i panni di amministratore, Ialacqua non abbia ancora mostrato sull’argomento quella sensibilità di cui lamentava l’assenza nei suoi predecessori. Probabilmente, e ancora una volta, la giustificazione sarà : “non abbiamo soldi – non abbiamo personale – stiamo lavorando – faremo una riunione tecnica”; ma, viene da chiedersi, Ialacqua ambientalista si sarebbe accontentato di questo tipo di risposte? No, con ogni probabilità. Attaccarsi sempre all’assenza di risorse e alle responsabilità dei predecessori è un refrain inadatto a chi si è candidato per cambiare una realtà amministrativa, le cui gravi criticità erano note già durante la campagna elettorale e non possono essere adesso addotte a scusante per giustificare la difficoltà di modificare lo status quo.

E cosa ne vuol fare, invece, l’Autorità Portuale, in un’area che con le attività portuali ha a che fare solo marginalmente? Ognuno esprima le proprie intenzioni perché ai cittadini non interessa di chi sia la competenza quanto che, come nelle città civili, si possa passeggiare in uno dei pochi tratti fruibili di lungomare.

Resta, ancora, la speranza che qualcosa di buono si riesca a fare, magari dando seguito al progetto della quinta circoscrizione che già lo scorso 10 gennaio ha depositato presso il Dipartimento Arredo Urbano tre progetti di affidamento ad associazioni che hanno manifestato la volontà di garantire la manutenzione ordinaria nelle aiuole del lungomare “Belfiore”.