I NoProroga invocano il Crui: “Si discuta il caso messinese nella prossima assemblea”

I NoProroga invocano il Crui: “Si discuta il caso messinese nella prossima assemblea”

Emma De Maria

I NoProroga invocano il Crui: “Si discuta il caso messinese nella prossima assemblea”

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giovedì 28 Febbraio 2013 - 11:40

Gli esponenti del Comitato NoProroga Rettori si rivolgono al professore Marco Mancini, presidente del Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e rettore dell’Università della Tuscia, al quale chiedono una presa di posizione da parte dell'assemblea sulla questione messinese.

E’ trascorsa poco più di una settimana da quando la Prima sezione penale del Tribunale di Messina ha condannato il Rettore Francesco Tomasello a tre anni e sei mesi di reclusione ed cinque anni di interdizione dei pubblici uffici per i reati di tentata concussione ed abuso di ufficio.
Una settimana che ha reso pesante il clima fuori e dentro le mura dell’Ateneo peloritano ed ha aperto, in seno alla comunità accademica dello Stretto, un nuovo fronte di riflessioni e reazioni sul destino dell’istituzione universitaria.
Sorte sulla quale continuano ad interrogarsi gli esponenti del Comitato NoProroga Rettori che, attraverso una nota, si rivolgono al professore Marco Mancini presidente del Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e rettore dell’Università della Tuscia.
“Scorrendo la rassegna stampa Crui – scrivono i No Proroga – abbiamo avuto modo di appurare la totale mancanza di informazioni e notizie in merito alla vicenda che in questi giorni sta scuotendo l’università di Messina.
Vicenda che vede il rettore dell’ateneo peloritano, Francesco Tomasello, imputato e condannato in un processo penale con l’accusa di avere interferito nello svolgimento di un concorso di II fascia presso la Facoltà di Veterinaria dell’Ateneo messinese e su gli ammanchi dei fondi Lipin.
Una sentenza che, a nostra memoria – aggiungono – costituisce un precedente assoluto nella storia delle Università italiane”.
I NoProroga chiedono pertanto al presidente del Crui di integrare il vuoto informativo e ad esprimersi in merito alla incresciosa situazione vissuta in questi giorni dall’Ateneo messinese: “Riteniamo sia opportuno, essendo l’Ateneo di Messina socio Crui, non solo colmare una tale lacuna informativa – scrivono – ma rendere partecipe l’assemblea di fronte ad una situazione che, per la cittadinanza e per una cospicua componente della comunità accademica messinese, è divenuta ormai insostenibile.
“Ci preme inoltre ricordare come il prof. Tomasello, nonostante la sentenza di condanna, si trovi ancora saldamente alla guida dell’Ateneo grazie ad una interpretazione assai singolare, inserita nella legge di revisione della spesa dell’agosto 2012, di una norma della legge 240/2010 che era stata già adoperata qualche mese prima per garantire ai Rettori, il cui mandato era scaduto nel 2011, una proroga per l’anno accademico 2011/2012”.
Gli esponenti del Comitato poi, ricordano a Mancini anche le ultime vicende relative alla permanenza di Tomasello alla guida dell’università messinese: “Una questione sulla quale si è a lungo dibattuto, dentro e fuori le aule dei Tribunali Amministrativi di mezza Italia, giungendo alla conclusione, fortemente caldeggiata dal Ministro Profumo, che fosse opportuno lasciare in carica i Rettori uscenti affinché potesse essere portato a compimento con efficienza e rapidità il processo di transizione dall’assetto antecedente alla 240/2010 a quello odierno.
Senza volere nulla recriminare – scrivono ancora i NoProroga – circa le responsabilità, che qualcuno dovrà pure assumersi, in merito al fatto che una legge di riforma varata all’inizio del 2011 a due anni di distanza sia ben lungi dall’essere andata a regime, ci domandiamo: ha senso sacrificare alla continuità il decoro e l’onore di un intero Ateneo, che vede il proprio Rettore già bis-prorogato condannato, sebbene in primo grado, per avere commesso nella qualità di pubblico ufficiale reati contro la Pubblica Amministrazione?
Il Rettore Tomasello, nei confronti del quale nessuno intende applicare criteri di giustizia sommaria – spiegano – rifiuta di prendere atto della gravità della situazione e, nonostante le sollecitazioni ricevute, si ostina a non rimettere il proprio mandato riservandosi di qui a breve la facoltà di nominare il Consiglio di Amministrazione che gestirà le sorti dell’Ateneo nel futuro prossimo.
E questo in spregio all’inevitabile procedimento disciplinare che il Ministero dell’Università e della Ricerca sarà tenuto ad avviare nei suoi confronti una volta ricevuto dall’Autorità competente estratto della sentenza”.
L’appello dei NoProroga invita pertanto la Conferenza dei Rettori, “tenuto contro della delicatezza della situazione e preso atto della gravità della condizione nella quale versa l’Università di Messina”, ad inserire la discussione del “caso peloritano” quale punto del prossimo ordine del giorno dell’assemblea Crui.
Emma De Maria

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