Reggio. A trent'anni da Capaci e via D'Amelio, la città ricorda le vittime

Reggio. A trent’anni da Capaci e via D’Amelio, la città ricorda le vittime

elisabetta marciano

Reggio. A trent’anni da Capaci e via D’Amelio, la città ricorda le vittime

lunedì 23 Maggio 2022 - 15:55

Un albero in memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli uomini delle loro scorte piantato in piazza Castello

REGGIO CALABRIA – Questa mattina, su iniziativa della Questura di Reggio Calabria, un esemplare di Cycas Revoluta piantato nella piazza antistante il Castello Aragonese, a due passi dall’edificio della Corte d’Appello di Reggio Calabria, a trent’anni dalle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli uomini delle loro scorte. Presenti insieme alle massime autorità anche i Sindaci f.f. di Comune e Città metropolitana, Paolo Brunetti e Carmelo Versace.

Il valore del ricordo

Il Comune di Reggio Calabria – ha detto Brunetti a margine dell’iniziativa – con orgoglio ha aderito all’iniziativa della Questura nel trentennale dalla strage di Capaci. Una ricorrenza importante e centrale nella storia recente di questo Paese che oggi è chiamato ad onorare la memoria di quei servitori dello Stato che hanno pagato con la vita il loro impegno. E se è vero che l’esempio è la fonte del pensiero successivo, oggi ricordare è di fondamentale importanza per le giovani generazioni affinché sappiano cosa significa lottare per una causa giusta e soprattutto che si può sempre scegliere da che parte stare nella vita. Il richiamo a questi valori e a questi insegnamenti da oggi sarà ancora più vivo e presente in città anche grazie al simbolo oggi collocato in questa piazza”.

Impegno generale

Sull’importanza di vivere questi momenti con spirito di coesione e unità istituzionale, si è poi soffermato il Sindaco metropolitano f.f. Versace, evidenziando la solennità “di un momento che deve spingerci a cooperare, in modo unitario, sempre al servizio della collettività e della legalità. E a trent’anni di distanza da quella pagina buia della storia d’Italia, il modo migliore che abbiamo per onorare davvero quegli eroi, è interpretare al meglio, con coerenza e integrità morale, il ruolo che ciascuno di noi svolge per la collettività all’interno delle istituzioni. Un impegno che deve guardare al rilancio di quegli ideali che hanno segnato le battaglie condotte da uomini come Falcone e Borsellino e che oggi ci indicano chiaramente la strada da percorrere per operare sempre dalla parte del bene e a tutela dei principi democratici che sono le fondamenta della nostra Costituzione”.

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