Reggio. Aeroporto dello Stretto, Ripepi: "Uscire da Sacal, con scissione del ramo d’azienda"

Reggio. Aeroporto dello Stretto, Ripepi: “Uscire da Sacal, con scissione del ramo d’azienda”

Dario Rondinella

Reggio. Aeroporto dello Stretto, Ripepi: “Uscire da Sacal, con scissione del ramo d’azienda”

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sabato 17 Giugno 2023 - 17:12

"Passare da 800 mila passeggeri con la Sogas a 200 mila passeggeri l’anno con la Sacal, significa che l’Aeroporto è completamente allo sbando"

REGGIO CALABRIA – “Noi siamo Reggio Calabria mai lo zerbino di nessuno”. E’ lo striscione esposto, quest’oggi nel corso di un flash-mob organizzato dal consigliere comunale Massimo Ripepi, affiancato dall’imprenditore Giuseppe Falduto e già amministratore della città con Italo Falcomatà, per manifestare contro il declino dell’Aeroporto dello Stretto. “Un degrado – secondo Ripepi- causato principalmente da Giuseppe Falcomatà, che lo avrebbe svenduto per interessi di partito e di carriera”. “Siamo qua, liberi da casacche di partito, – ha proseguito il consigliere comunale – perché bisogna iniziare una battaglia di trasparenza e di luce, nel rispetto della legge, facendo nomi e cognomi, trovando le responsabilità per poi giungere ad una soluzione che possa salvare il cuore della nostra città, l’Aeroporto non più dello stretto, ma del Ponte sullo Stretto”.

Secondo Ripepi come va affermando ormai da sei anni, è necessaria una scissione di ramo d’azienda, una società separata da Sacal a gestione unicamente Reggina. “Non possiamo permettere di essere lo zerbino di altri competitor – sottolinea inoltre – che non hanno alcun interesse a fare crescere i nostri territori. Passare da 800 mila passeggeri con la Sogas a 200 mila passeggeri l’anno con la Sacal, significa che l’Aeroporto è completamente allo sbando. L’Aeroporto del Ponte sullo stretto – sottolinea ancora Ripepi – è il gioiello, il cuore pulsante della nostra città e ogni attività che si vuole sviluppare la si deve pensare intorno ad esso”.

“Partecipo con il cuore – afferma invece Giuseppe Falduto – perché non possiamo sentirci zerbini di nessuno, la mia presenza qui è da cittadino imprenditore.” ”Non ero convinto sul beneficio dell’autonomia di gestione, però in questa fase il ragionamento di Massimo Ripepi trova più forza anche con la realizzazione delle due società. Basta fare una valutazione degli asset aziendali di Sacal, e poi si fa
una scissione, la parte tagliata viene trasferita, le quote si passano a enti pubblici e privati.” Ripepi ha concluso infine richiamando tutti all’unità, al di là dei colori politici, per realizzare il sogno di una Reggio
forte, in alto, risplendente e alla stregua di tutte le altre città all’avanguardia, ed ha annunciato una nuova manifestazione tra 15 giorni a Lamezia.

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