Reggio Calabria. Genitori bimbi autistici: "Disposti a morire di fame davanti all'Asp, basta attese"

Reggio Calabria. Genitori bimbi autistici: “Disposti a morire di fame davanti all’Asp, basta attese”

elisabetta marciano

Reggio Calabria. Genitori bimbi autistici: “Disposti a morire di fame davanti all’Asp, basta attese”

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martedì 02 Marzo 2021 - 13:28

La disperazione di 13 famiglie che aspettano da mesi risposte fondamentali per le cure dei propri figli affetti da autismo.

Annunciato in questi giorni, è iniziato stamattina lo sciopero della fame e della sete, regolarmente comunicato alla questura, voluto dall’associazione “Il volo delle farfalle – evoluzione autismo” che sottolinea l’angoscia, la disperazione di 13 famiglie che aspettano da mesi risposte fondamentali per le cure dei propri figli affetti da autismo. Risposte che tardano ad arrivare, anzi che non arrivano proprio. Un silenzio, nonostante le varie sollecitazioni, richieste ufficiali e PEC che fa un “rumore” insopportabile nelle vite di questi genitori, ma soprattutto nelle vite dei loro figli.

Diritti negati

Ai nostri microfoni le dichiarazioni della vicepresidente Villani Angela: “proviamo una forte umiliazione nel dover chiedere, con questi modi estremi che schiacciano la nostra dignità, ciò che è un diritto. Oggi ci aspettiamo risposte concrete e non andremo via da qua finché non arriveranno. E a complicare maggiormente le cose l’arrivo della pandemia che ha accresciuto il senso di abbandono. Non diamo più tempo all’Asp, un tribunale ha sancito il diritto alle cure per i nostri figli, ma non è ancora successo nulla in questo senso. La nostra è una manifestazione pacifica, ma pretendiamo le cure per i nostri figli.”

Le responsabilità

La vicenda è seguita anche da un legale Stefania Pedà che ha risposto alle nostre domande: “il mondo dell’autismo è una realtà a parte rispetto alle altre disabilità. La terapia maggiormente adeguata non viene ancora garantita dall’ASP di Reggio Calabria. Dal punto di vista giudiziale abbiamo già concluso tutti i vari step ottenendo anche alcune ordinanze. Le stesse prevedono che l’Asp prenda in carico le cure dei bambini o eventualmente il rimborso delle spese affrontate dalle famiglie. Ad oggi (dopo due anni dall’ordinanza, non siamo riusciti a fissare un incontro per firmare gli accordi finali, spero accada oggi”

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