Cronaca

Reggio Calabria, incendiato il negozio. Non voleva cedere l’attività alla ‘ndrangheta

Sono Antonio Morabito  nato a Reggio Calabria (09/06/80) e  Riccardo D’Anna nato a Siracusa (29/03/93), le due persone arrestate questa mattina dai Carabinieri di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “La fabbrica dei cornetti”, https://www.tempostretto.it/news/reggio-calabria-arrestate-due-persone-per-estorsione-video.html  per tentata estorsione, danneggiamento mediante incendio, porto di arma in luogo pubblico.

Il primo è stato ritenuto responsabile di associazione di tipo mafioso ed entrambi di tentata estorsione, danneggiamento mediante incendio, detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo in concorso ed aggravati dall’agevolazione mafiosa .

L’attività d’indagine, ha consentito al di mettere in luce non soltanto le azioni illecite cui gli indagati sono dediti ma anche il ruolo centrale ricoperto da Antonio Morabito nella ‘ndrangheta dell’area meridionale di Reggio Calabria. Quanto acquisito nel corso delle indagini, oltre a fornire una plastica dimostrazione del pieno inserimento degli indagati nelle dinamiche mafiose locali, costituisce un importante elemento di riscontro alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia.

Le risultanze investigative hanno permesso di documentare come il Morabito, con l’ausilio del D’Anna, aveva inizialmente tentato di estorcere – attraverso l’invio di messaggi diretti al proprietario di un tabaccaio di Ravagnese – il consenso alla cessione della sua attività, e di fronte alle resistenze di quest’ultimo, aveva poi dato mandato al D’Anna affinché venisse appiccato il fuoco alla saracinesca dell’esercizio commerciale.

E’ stato inoltre accertato come Antonio Morabito, in ragione del suo stabile inserimento all’interno della ‘ndrangheta, fosse perfettamente in grado di procurarsi clandestinamente armi da sparo tanto da mettere a disposizione una di queste ad un soggetto non identificato mediante la collaborazione del sodale Riccardo D’Anna. L’ indagine nel suo complesso ha consentito di porre sotto sequestro 2 imprese operanti nel settore della produzione e vendita di prodotti dolciari e della panificazione in Reggio Calabria per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro. Ad esito dell’ esecuzione del provvedimento cautelare, entrambi gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.