Reggio, il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa rischia di essere sfiduciato

Reggio, il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa rischia di essere sfiduciato

Reggio, il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa rischia di essere sfiduciato

lunedì 26 Luglio 2010 - 09:14

Centrodestra reggino nel caos: oggi riunione di maggioranza

Rischia di essere sfiduciato dai suoi stessi uomini, il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa. Basta leggere questo documento redatto da dieci assessori e venti consiglieri comunali per rendersene conto:

«Dalla dichiarazione di decadenza da Sindaco di Giuseppe Scopelliti avvenuta a causa del raggiungimento del prestigioso traguardo di Presidente della Giunta Regionale, la gestione della Amministrazione Comunale è divenuta confusa con conseguente notevole disorientamento da parte dell’opinione pubblica. La Città, che aveva bisogno di una azione amministrativa efficace durante la fase di traghettamento verso la futura amministrazione, cui spetterà il compito di far diventare realtà la metropolizzazione di Reggio, si è trovata, invece, guidata in maniera approssimativa, accentratrice e con notevoli segnali di discontinuità rispetto al percorso politico precedente che aveva portato alla creazione del “Modello Scopelliti”, giudicato altamente positivo non solo dai reggini. Pertanto, i sottoscrittori del presente documento non accettano assolutamente che quanto costruito in quasi dieci anni di duro lavoro sia depauperato e non sia semplicemente custodito per pochi mesi a causa delle ambizioni personali e della esigenza di apparire. Non possiamo permettere che la struttura amministrativa sia disgregata e proceda senza una guida coerente al percorso disegnato, non possiamo permettere che si guardi solo all’oggi senza pensare ad un futuro della Città perfettamente in linea con la positiva eredità che abbiamo ricevuto. Dobbiamo riflettere ed impegnarci attivamente per ristabilire una corretta amministrazione partecipata da tutti ove ognuno politici, dirigenti, struttura amministrativa e cittadini continuino ad avere la possibilità di dare il proprio contributo, come sino ad ora era stato, ognuno per le proprie competenze e al fin di perseguire risultati forse ancora maggiori del passato, nel percorso di crescita ed internazionalizzazione della nostra terra. Dobbiamo assolutamente convincere chi declama continuità ma agisce, forse inconsapevolmente in modo opposto, che il modello di città creato da Scopelliti oggi deve essere difeso ad ogni costo in modo che chi subentrerà a noi possa trovare le condizioni ideali per il suo mantenimento e miglioramento. Chiediamo, quindi, al Sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa di garantire espressamente, nelle parole ma anche nei fatti, piena continuità con la fase amministrativa conclusasi all’indomani delle elezioni regionali perseguendo l’unico compito demandatogli al momento del subentro a Scopelliti, ed ai Partiti facenti parte della maggioranza di affrettare le attività necessarie alla individuazione del candidato che dovrà divenire il fulcro della attività politica dei prossimi mesi».

Il documento ha portato alla luce del sole diatribe interne al centrodestra alla guida di Palazzo San Giorgio, già percepite da alcuni elementi, come, ad esempio, da riunioni di giunta andate deserte, da difficoltà da parte di Raffa di condurre i consigli comunali e dal recente siluramento di Franco Zoccali e Pasquale Melissari, consulenti esterni del Comune fedelissimi del governatore Giuseppe Scopelliti. Su queste diatribe c’’è una nota di risposta del primo cittadino facente funzioni:

«I cittadini si chiederanno cosa stia succedendo a Palazzo San Giorgio. Dal punto di vista politico, sapientemente e strumentalmente ispirato, è partito l’ordine di -farmi fuori-. Ed alcuni, in città, hanno obbedito e si sono prestati al gioco. Sono cosi partiti attacchi pilotati a mezzo stampa. Nella tarda serata di sabato è spuntato pure un documento riportante in calce (si badi bene!) non 30 firme personali, bensì un elenco di 30 nomi di consiglieri ed assessori. Alcuni dei quali, da me raggiunti telefonicamente, mi hanno detto di non saperne nulla, trovandosi fuori sede per convegni o con la famiglia. La “diffida” rievoca in me, uomo libero e democratico nelle idee e nei comportamenti professionali e politici, altre stagioni della storia del Paese e, in particolare, della vita politico – amministrativa di Reggio. Si tratta solo di reminiscenze culturali tenute sempre presenti nel mio percorso politico, nel corso del quale ho vinto e perso tante battaglie, senza mai esaltarmi o cadere in depressione perché ho sempre guardato all’esclusivo interesse della città a cui mi rapporto con spirito di servizio. Lo stesso spirito che guida la mia azione amministrativa durante la fase di transizione del governo cittadino che deve affrontare una situazione di grande difficoltà, soprattutto economica, dovuta anche al particolare momento che stanno attraversando il Mezzogiorno e il Paese. Sul documento dei “trenta” una prima considerazione è d’obbligo. Quali le motivazioni apparenti? Tutto sembrerebbe scaturire in reazione ad un atto di stretta competenza del Sindaco (e non dei partiti o di altre -forze oscure-) consistente nelle revoche degli incarichi ai consulenti Zoccali e Melissari. Un atto assunto sulla base del convincimento dell’inopportunità di dare seguito a dei doppi incarichi, al Comune e alla Regione, in capo agli stessi soggetti, peraltro grandemente retribuiti e privi, ovviamente, del tempo necessario per assolvere in pienezza entrambi i compiti. Dietro al documento ci sono motivazioni politiche o ambizioni personali di qualcuno? Certamente sì. Se da un lato c’è chi è disposto a tutto pur di assicurarsi in futuro un -posto al sole-, dall’altro è chiaro che mi si vuol far pagare la mia vicinanza politica ad un’area, quella degli ex Forza Italia, interna al Pdl. D’altronde questi contrasti interni al partito si stanno verificando dappertutto in Italia. Ma è normale che accada in questo modo? In tutta sincerità, credo che il -male peggiore- di cui soffre la nostra realtà cittadina consista proprio in questo genere di retaggi comportamentali. Ritengo che sia inammissibile anteporre le lotte di partito e di potere agli interessi supremi della Città di Reggio. E chi ha ispirato quel documento conosce solo questa contorta logica. La mia azione è improntata al rispetto del principio di responsabilità ed è condivisa con quanti, con i fatti, si stanno adoperando per il progresso socio – economico della città, abiurando a quelle logiche di potere che lottizzano e non rendono liberi, che commissariano e impediscono scelte democratiche. Il mio ufficio è stato sempre, e continuerà ed esserlo fino all’ultimo giorno di questa mia esperienza, aperto a tutti: consiglieri comunali, assessori, rappresentanti delle circoscrizioni, società civile e soprattutto semplici cittadini. Un rapporto continuo, senza filtri e tutele (supposte o pretese). La logica della diffida contenuta nella nota dei “treanta”, probabilmente, affonda le radici in ben altre motivazioni che sfuggono ai cittadini, ma che al momento opportuno sarà mio dovere partecipare a tutti, nell’esclusivo interesse di una città che soffre di grandi problemi anche a causa dell’attuale classe dirigente e del sistema partitico. Esiste, ed è diffusa, una facile propensione ad offendere l’intelligenza degli altri: una predisposizione mentale di fondo che porta i più ad assoggettarsi ai singoli potenti di turno e assecondarne i voleri. Un abito mentale da cui speriamo i nostri giovani sappiano presto spogliarsi, liberandosi da queste vecchie logiche, incrostazioni di un passato lontano fatto di dominanti e dominati. A tal proposito, chi si ritrova ad amministrare la cosa pubblica dovrebbe dare l’esempio. Purtroppo, sottolineo dovrebbe. Per quanto mi riguarda ci sono scelte importanti che l’Amministrazione Comunale dovrà compiere nel solco dell’assoluta legalità e trasparenza dell’agire amministrativo. Se nel breve periodo sarò ancora Sindaco, lo farò nell’interesse esclusivo dei tanti liberi cittadini che come me amano Reggio Calabria. Non mi sono mai piegato dietro questo genere di intimidazioni. Non mi lascio condizionare. Forse per questo si sta cercando di utilizzare verso la mia persona la tecnica di farmi apparire all’esterno, agli occhi dell’opinione pubblica, come isolato o meglio come un -uomo solo al comando-, per delegittimare il mio operato di Sindaco.

Posso solo dire che il mio animo è sereno e la mia coscienza è pulita. I reggini, gli uomini liberi di questa città, hanno occhi per guardare e orecchie per intendere e sanno capire cosa accade. Siccome, poi, fare politica è una scelta, non un obbligo, io non sono mai stato attaccato alla poltrona né lo sarò adesso. Responsabilmente preferisco sottrarre la città a queste stupide beghe, ai dispetti politici e soprattutto ai rischi connessi a certe logiche di potere. Pertanto, in queste ore, sto seriamente valutando l’opportunità di convocare una conferenza stampa per spiegare le -reali- motivazioni che accompagneranno le mie prossime decisioni. Non prima però di lunedì, giorno in cui si terrà una riunione di maggioranza (peraltro già programmata) per un necessario chiarimento sulle prese di posizione assunte nel documento. Così da poter formalizzare anche qualche altro adempimento opportuno, lasciando la città ad un Commissario che, carte alla mano, sia messo in condizione di operare al meglio nell’interesse di tutti.

Per il Comune di Reggio, il commissariamento è dietro l’angolo.

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