L'incarico affidato inizialmente a Ramona Angela Calafiore in quota ad Azione, è stato rifiutato dalla segreteria metropolitana del partito di Calenda
REGGIO CALABRIA – E’ diventato un vero e proprio caso politico, il mini rimpasto della Giunta comunale a palazzo San Giorgio che è stato costretto a fare il sindaco Giuseppe Falcomatà, perchè inizialmente il posto della dimissionaria Marisa Lanucara era stato assegnato, a Ramona Angela Calafiore in quota ad Azione, incarico che però è stato rifiutato dalla segreteria metropolitana del partito di Calenda, come ha dichiarato lo stesso segretario Santo Suraci: “Azione rifiuta l’assessorato proposto dal sindaco Falcomatà e non cade nel burrone. Abbiamo sempre inteso la politica come un servizio fondato su due concetti fondamentali, la meritocrazia e la qualità. Quindi, guardiamo avanti con prospettive di qualità“. “Un comportamento profondamente incoerente, totalmente bipolare ed infantile”. E’ stato definito dal sindaco in persona. “La stessa Giunta comunale nella quale per lunghi mesi ha anelato l’ingresso diretto, adesso, stando all’ultima sua sconclusionata dichiarazione, diventerebbe una “scelta a ribasso”, una “minestra riscaldata” o “frutto di approssimazione”. E’ evidente – ha proseguito ancora Falcomatà – che il segretario provinciale di Azione sia alle prese con una profonda crisi di identità e dovrebbe far pace con se stesso prima di affidarsi a dichiarazioni pubbliche, oggettivamente ridicole, che oltre a fare a pugni con la realtà suscitano ilarità tra addetti ai lavori e cittadini informati dei fatti”.
“Da mesi ormai Azione aveva espresso in maniera chiara e ripetuta la propria volontà di entrare a far parte direttamente dell’esecutivo comunale reggino. A questa reiterata ed insistente richiesta era stato dato seguito, con l’avvio di un confronto serio ed articolato, culminato con interlocuzioni continuate con i vertici nazionali del partito, e in particolare con l’onorevole Matteo Richetti. Le dichiarazioni rese del segretario provinciale di Azione assumono i toni della farsa. Fa sorridere che sia proprio lui a parlare di squallide trattative e di balletto di “nomine” o “interessi personali”. Se c’è un’ “offesa per la città”, per usare le sue parole, questa sta proprio nel funambolico atteggiamento di un partito che, evidentemente in preda ad una sorta di bulimia di incarichi, tenta di tenere un piede in tutte le scarpe possibili. A questo punto siamo contenti che questo atteggiamento si sia palesato in maniera cosi netta, evitando altre barbine figure a chi evidentemente misura la politica in incarichi e prebende, con uno stile di interlocuzione che non ci ha mai interessato e mai ci interesserà”.
RICHETTI (AZIONE): ” FORSE FALCOMATA’ NON E’ ABITUATO ALLA COERENZA E ALLA FRANCHEZZA “

Ovviamente la replica da parte di Azione al sindaco Falcomatà non si è fatta attendere ed è arrivata direttamente da Marco Richetti. “Non so se siano la disperazione o la mancanza di lucidità a portare il sindaco di Reggio Calabria a rivolvere insulti ad azione e ai suoi dirigenti. Non siamo né infantili né bipolari. Ed è un linguaggio che non fa onore ad un uomo delle istituzioni. Abbiamo interloquito con il sindaco Falcomatà che ci ha informato di intenzioni diametralmente opposte a ciò che poi ha eseguito nei fatti.
Forse non è abituato alla coerenza e alla franchezza, ma con Azione dovrà farsene una ragione. La proposta di giunta che ha avanzata è quanto di più lontano ci aveva preannunciato, e Azione è abituata ad aderire a progetti in cui si riconosce non a scelte che nulla hanno a che vedere con le esigenze di Reggio Calabria. Per quanto mi riguarda poi, le scelte su cosa fare a Reggio le assumono gli organi del partito territoriale che godono della mia piena fiducia”.
