Reggio, post-“Miramare” / Dalla rabbia ...alle deleghe: le Manutenzioni ai Dp

Reggio, post-“Miramare” / Dalla rabbia …alle deleghe: le Manutenzioni ai Dp

mario meliado

Reggio, post-“Miramare” / Dalla rabbia …alle deleghe: le Manutenzioni ai Dp

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venerdì 03 Dicembre 2021 - 06:55

"Cercano casa", probabilmente fuori dalla Giunta, deleghe importanti come l'Edilizia residenziale pubblica, la Polizia municipale e la Protezione civile

REGGIO CALABRIA – Com’è ovvio in politica, ai tempi del rimpasto non si vive di soli assessori. Perché, capite bene, ci sono le deleghe fuori Giunta, le postazioni di sottogoverno…

Definita quasi al 100% la “squadra” dell’esecutivo anche in termini di singole competenze assessorili, ieri è già iniziato – e proseguirà questa mattina – il confronto sui consiglieri delegati.

“Rogna” Beni confiscati

Certamente non mancano le “grane”. Per esempio, i Beni confiscati: dopo l’enorme – e non terminata – polemica innescata da Massimo Ripepi (Coraggio Italia) sui Beni confiscati per come gestiti da Nancy Iachino, la consigliera di Italia Viva Deborah Novarro aveva lasciato, tirando fuori la sua temporanea indisponibilità a proseguire in ulteriori impegni rispetto a quello da consigliere comunale “semplice”.
Un’indisponibilità tattica, disse in real time più di qualcuno, paventando una realtà leggermente diversa, fatta della scarsa voglia di proseguire nella responsabilità di un settore svuotato dal punto di vista delle risorse umane – e dunque dell’effettiva possibilità d’andare avanti speditamente nel lavoro – e improvvisamente diventato rovente, per di più in relazione alla precedente gestione.

Questa lettura pare assolutamente confermata in queste ore: nessuno, ma proprio nessuno ha voglia d’incaricarsi della delega ai Beni confiscati, già di per sé con profili d’estrema delicatezza. Tanto che potrebbe restare al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti.

Polizia municipale a un consigliere?

Ma a proposito di spostamento di deleghe: quasi certa la smobilizzazione della Polizia municipale, una “classica” delega assessorile, dal “pacchetto” in capo a Brunetti. Epperò, in questo caso, potrebbe migrare fuori Giunta; forse, a qualche consigliere delle liste civiche o tra le competenze in capo a Francesco Gangemi (che certamente non resterà con le sole Partecipate nel carniere).

Latella (Iv), l’idea: ritorno allo Sport

C’è almeno anche un’altra questione da “sistemare”. S’era detto della contrarietà di vari rappresentanti del mondo sportivo per il modo in cui l’assessore Giuggi Palmenta ha gestito la delega allo Sport. Una delega precedentemente esercitata, da consigliere delegato, dall’oggi renziano Gianni Latella che adesso pressa per tornare al “vecchio amore”.
Un settore, lo sport, che l’aveva visto molto presente “sul campo” e occuparsene con grande passione.

Una “traslazione” un po’ difficile, tuttavia. Anche perché è di tutta evidenza che in tal caso andrebbe reingegnerizzato il pacchetto di deleghe per il giovane assessore Palmenta. Una componente di Giunta che ha molto da dare e difficilmente potrebbe restare con le sole deleghe a Politiche giovanili e di genere in mano.

Va detto però che ci sono alcune deleghe “flottanti” che, alla bisogna, potrebbero essere incanalate proprio in quella direzione: basti pensare alla corposa e ambitissima Edilizia residenziale pubblica (alias, le case popolari), alla Protezione civile, a deleghe di Perna come Smart City, Rapporti con la città metropolitana e Area integrata dello Stretto.

Il “caso” Dp trova l’happy end

Una delle novità più rilevanti in assoluto rispetto ai consiglieri delegati riguarda però il “caso” Democratici progressisti e metropolitani.

Il nuovo gruppo consiliare a Palazzo San Giorgio, nato con la direzione strategica dell’ex assessore regionale Nino De Gaetano, era stato protagonista di una vicenda spinosa che potrebbe comunque evidenziare i suoi postumi.

Sui nomi di Mario Cardia e di Marcantonino Malara – entrambi “campioni di preferenze” sopra i mille suffragi, Cardia sforando quota-1.200 – lo stesso effe-effe Brunetti aveva posto un veto assoluto.
Di fatto, ponendo le premesse di una conferma di Demetrio Delfino e Giuggi Palmenta, obiettivo che premeva a Paolo Brunetti & C. Tandem sul quale però, in termini d’appartenenze, restano parecchi punti interrogativi.

Dopo lo sfogo di martedì notte, culminato nell’idea d’andare a sua volta dal notaio a firmare le dimissioni da consigliere comunale, Cardia già ieri era addivenuto a più miti consigli. Extra ecclesiam, nulla salus si diceva un tempo – con una punta d’ironia – del vecchio Pci: a maggior ragione, complicato lasciare per il capogruppo dei Dp, che sono tra i gruppi d’Aula più folti e significativi.

Così, ieri pomeriggio s’è riunito il gruppo consiliare dippino, ricompattandosi con “spirito positivo” dopo ore non certo felici a cavallo tra martedì e mercoledì.
E uscendo dalla nuova riunione con un “mantra”: farsi valere nell’assegnazione degli incarichi fuori-Giunta. Anche per verificare l’eventuale permanenza di veti ad personam, cosa che avrebbe stavolta scatenato una durissima reazione unitaria di tutto il soggetto politico.

A Cardia il pacchetto Manutenzioni

Invece, dalla rabbia alle deleghe: ecco l’happy end del “caso” Dp.
Se per Malara si sta lavorando – e si dovrebbe senz’altro trovare una delega significativa extraGiunta da assegnargli: forse i Grandi eventi? -, per Cardia è già definito un mega-risarcimento in termini di competenze.

Al giovane consigliere comunale andrà infatti l’intero pacchetto delle Manutenzioni (idriche e stradali), già in capo all’assessore Rocco Albanese, riconfermato ma col pesante onere dei Lavori pubblici.

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