Reggio. Sistema rifiuti, la Metrocity lancia l'allarme sul trasferimento alla regione

Reggio. Sistema rifiuti, la Metrocity lancia l’allarme sul trasferimento alla regione

elisabetta marciano

Reggio. Sistema rifiuti, la Metrocity lancia l’allarme sul trasferimento alla regione

venerdì 30 Dicembre 2022 - 17:37

Ci aspettiamo "un atto d'amore" del presidente verso il territorio affinché riconosca l’esistenza di un’amministrazione che vuole collaborare

REGGIO CALABRIA – “Non chiedo al presidente Occhiuto di fare un passo indietro, ma di accettare la richiesta di collaborazione e ascolto che fa l’ente all’indomani della nuova norma che di fatto trasferisce alla regione le competenze in merito alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti sul territorio metropolitano- così il sindaco facente funzione Versace durante una conferenza stampa tenutasi stamattina nella sala biblioteca di palazzo Alvaro. Una conferenza dai toni concitati e preoccupati che ha messo in risalto senza andare troppo per il sottile “una situazione di assoluta incertezza che avrà inizio proprio dal primo gennaio. Da questa data, infatti, la competenza sugli impianti di smaltimento dei rifiuti passerà alla Regione in virtù di una legge voluta dall’esecutivo Occhiuto e che continuiamo a contestare, soprattutto, per il mancato coinvolgimento dei territori nella realizzazione di una riforma epocale di un settore complesso che incide, profondamente, nella quotidianità dei cittadini».

Il riconoscimento

Presenti in conferenza stampa anche il consigliere delegato all’Ambiente, Salvatore Fuda, ed il dirigente di settore, Vincenzo De Matteis, hanno informato la comunità sul passaggio di consegne che sancisce «la fine di una programmazione, oculata e attenta, portata avanti dalla Città Metropolitana per riordinare un comparto, commissariato da 20 anni, che la Regione, quasi tre anni fa, ci aveva consegnato in un avanzato stato di degrado. Ci aspettiamo “un atto d’amore” del presidente Roberto Occhiuto verso il territorio – ha continuato Versace – affinché, una volta per tutte, riconosca l’esistenza di un’amministrazione che vuole collaborare. Sarebbe anche un riconoscimento alle attività di una Città Metropolitana che è pronta a fornire un’intera struttura alla Regione Calabria». Quella che è mancata «è la concertazione, il coinvolgimento di sindaci e amministratori locali che sono i primi a confrontarsi con gli effetti di una legge votata, in soli otto minuti, da una commissione del Consiglio regionale».

I dubbi

«Da aprile chiediamo un incontro al Governatore Occhiuto – ha sottolineato il sindaco facente funzioni – e ancora prima la stessa richiesta era arrivata da 67 sindaci della Città Metropolitana. Stiamo aspettando una risposta che, nel frattempo, al di là di qualche confronto informale, non è arrivata neanche dal commissario Gualtieri. Vorrei ricordare come i sindaci della Provincia di Cosenza, sul tema, siano stati ricevuti dal presidente della Regione in appena 48 ore. Non credo sia il modo corretto per affrontare un tema così importante». Entrando nel merito del provvedimento Versace ha spiegato «se un Comune avrà problemi a conferire in un impianto, la Città Metropolitana non potrà più intervenire e non è chiaro chi, in una circostanza simile, dovrà farlo». Ma sono altri i vulnus evidenziati dal sindaco metropolitano sullo scenario che si sta delineando: «Pensate a quelle che saranno le poste da mettere in bilancio per ogni Comune. Non sappiamo quale sarà il futuro economico con cui si dovranno confrontare i 97 Enti della Città Metropolitana e dell’intera Calabria. La riunione di due giorni fa a Catanzaro, in questo senso, non ha chiarito nulla né sull’idrico, né sui rifiuti che sono strettamente collegati alla legge regionale».

L’allarme

«In questa fase così confusa – ha continuato – non sappiamo dare risposte ai lavoratori, ai cittadini, ai sindaci che, purtroppo, si rivolgono all’Ente di prossimità che è la Città Metropolitana. Quello che possiamo affermare con certezza è che continueremo, con serietà e responsabilità, a stare al loro fianco. Dal canto nostro, la Città Metropolitana ha coscientemente scelto di mantenere il proprio apparato amministrativo di settore; non ha smobilitato, volutamente, le somme in bilancio e proveremo a sostenere i territori senza, comunque, sostituirci alla legge ed alle competenze della Regione. Lo abbiamo sempre fatto, come quando si è trattato di aprire la discarica di Melicuccà, un atto che avrebbe dovuto fare il presidente Occhiuto ma che ho dovuto assumere in prima persona per evitare il riproporsi del problema rifiuti nel periodo estivo».

Il lascito

Il consigliere Salvatore Fuda, poi, ha fatto il punto su ciò che lascia la Città Metropolitana: «I Comuni, per tramite della Città Metropolitana, finiranno una gestione virtuosa che vale 30 milioni di euro l’anno dopo aver corrisposto le somme necessarie ad evitare disfunzioni. Fino al 2022 tutti i fornitori sono stati regolarmente pagati». La maggiore preoccupazione, nel passaggio della gestione degli impianti alla Regione, resta «l’assenza di una struttura in una società, ad oggi, commissariata». «I Comuni sono molto disorientati e le poche adesioni lo confermano», ha proseguito Fuda sostenendo che, «fino all’ultima ora, noi faremo il nostro dovere».

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