Reggio. Uno sguardo sull'arte di Alberta Dito

Reggio. Uno sguardo sull’arte di Alberta Dito

elisabetta marciano

Reggio. Uno sguardo sull’arte di Alberta Dito

martedì 28 Febbraio 2023 - 17:44

"L’artista rappresenta le forze benevole della natura che si rigenera adattandosi all’esistenza di una razza umana incapace di comprenderne la bellezza"

REGGIO CALABRIA – Il Lab 4.9 conferma la volontà di promuovere artisti e consolida questo proposito grazie alla personale di Alberta Dito, Sensazioni Colorate. “Osservare le vernici di Alberta Dito – dice Miroddi – è come rivedere una pellicola impressionata, fatta di fotogrammi e immagini, di scene già viste nella memoria percettiva e cognitiva ma proiettate all’indietro così velocemente da riportare al principio di ogni cosa. Una vera e propria reminiscenza, sensoriale e primordiale, probabilmente riconducibile al percorso evolutivo dell’essere umano. Nell’assenza totale di filtri e strutture mnesiche, in uno spazio totalmente e certamente vuoto e privo di elaborazioni mnemoniche, con la propria rappresentazione pittorica, l’artista si recide ogni qualvolta il torace divaricandolo con le proprie mani per mostrare a tutti i visitatori il proprio cuore. Ogni pennellata è una richiesta d’amore, di amicizia, di affetto. Il cuore di Alberta è una crisalide che nell’inconsapevolezza di dover spiccare il volo offre allo spettatore la semplicità e la purezza dei propri colori.” – continua.

Il potere della Madre

“Alberta propone una vera e propria esperienza di contaminazione percettivo/sensoriale. L’artista chiede ad ogni osservatore la condivisione di un autentico viaggio sinestetico all’interno di un universo ricolmo di semplicità in cui la natura si riconcilia con ogni essere vivente. L’esplosione lavica di un cratere, così come proposto dalle opere di Alberta, non costituisce alcuna minaccia perché quel vulcano si produce in una eruzione che serve soltanto a conferire dei colori di contrasto capaci di bilanciare ed equilibrare quel cielo così azzurro della pittrice. L’artista rappresenta pertanto sulla tela le forze benevole di quella Madre natura che si rigenera adattandosi all’esistenza di una razza umana così poco rispettosa, ingrata e incapace di comprenderne la bellezza, contrapponendosi alla maestosità e alla forza distruttrice della natura stessa. Affrontare un viaggio tra le opere di Alberta per scoprire il suo cuore è un atto dovuto a noi stessi – conclude il critico Miroddi.

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