L’europarlamentare: «Chiedo un atto di maturità, bisogna mettere da parte strategie e personalismi e convergere in una grande coalizione»
Mentre Carlo Tansi (ri)litiga e si (ri)separa da Luigi de Magistris, mentre Nicola Irto è ufficialmente (di nuovo) il candidato del Pd alla Presidenza della Regione, il Movimento Cinquestelle è naturaliter il “convitato di pietra”. Non si può non pensare alle mille affinità coi corpi sociali che hanno sostenuto e, pur in modo adesso separato, sosterranno la marcia di Tansi e de Magistris. Non si può non pensare all’alleanza col Pd nel governo Conte.
Appare quindi molto logico che arrivi proprio dal “Pianeta M5S” un accorato invito all’unità in vista delle Regionali, per bocca della parlamentare europea Laura Ferrara.
«Teatrino deprimente»
La Ferrara vorrebbe allontanare da sé, da Cinquestelle e dall’elettorato il «solito becero spettacolo» al momento delle votazioni in Calabria. Da un lato gli amministratori uscenti preoccupati «solo di assicurarsi consensi attraverso prebende elettorali», dall’altro avversari «impegnati per lo più al riempimento delle caselle strategiche nelle liste». E se «la cattiva gestione del centrodestra poteva assicurare praterie di elettori agli avversari», invece «il teatrino a cui si sta assistendo» risulta «deprimente». Con un Pd (pur non nominato esplicitamente) in cui «ci si lanciano coltelli, ognuno viaggia a ruota libera per accaparrarsi 15 minuti di notorietà». E un asse TanDem (allo stesso modo innominato) dove «si accusano i propri alleati di “rubare” i candidati».
Visto che la Calabria «merita una rinascita», secondo l’europarlamentare penta stellata questo è «uno spettacolo indecente da fermare sùbito».
Obiettivo: convergenza…
Al di là dei singoli addebiti mossi da Laura Ferrara alle precedenti generazioni di politici calabresi, l’importante è il “qui” e “ora”. «Bisogna mettere da parte le strategie, i personalismi, le sterili prese di posizione. Non c’è più tempo per tutto questo, adesso –l’esponente pentastellata ne è certa – bisogna convergere in una grande coalizione che abbia come obiettivo comune il bene della Calabria, il futuro dei calabresi».
E quindi: tutti attorno a un “tavolo” per lavorare alle cose da fare, per far dimenticare i troppi «amministratori regionali “distratti”, incapaci di spendere e programmare attraverso i finanziamenti europei». La Ferrara lo dice chiaro e tondo: «L’invito che sento di rivolgere è quello dell’unione».
Un’esortazione rivolta «in primis alla mia forza politica»: difficile scordarsi di un certo primadonnismo del sottosegretario al Sud Dalila Nesci, ma anche i tanti morsi subiti appena da lei riesumate le Primarie. Epperò, l’idea resta quella: solo uniti si vince. L’obiettivo quindi resta solo «confrontarsi, dialogare ma trovare poi la sintesi».
Candidato «espressione d’impegno civico»
Questa richiesta, questa ricerca di «un atto di maturità» significa dunque accantonare quanto accennato nei giorni scorsi dall’ex premier Giuseppe Conte? Al contrario. La stessa parlamentare europea, pur invocando ecumenismo, rivendica la ventura designazione di «un candidato Presidente che sia espressione d’impegno civico, trasparenza, correttezza».
Ma trasparenza, correttezza e mille altre cose sono valori (a parole) condivisi da qualsiasi forza politica. Diciamo allora che, al netto dell’invito all’unità, è difficile non soffermarsi sull’invito a indicare un candidato Presidente «espressione d’impegno civico». L’identikit parrebbe molto diverso da un contendente assai caratterizzato politicamente come Nicola Irto, appena confermato candidato alla Presidenza dal Pd (anche nazionale).
E se questo risponde a verità, perseguire la «sintesi» invocata dalla Ferrara non è molto diverso dal puntare a un bel “13” al Totocalcio.
