Crisi idrica,la Regione:"Non siamo il capro espiatorio per colpe dell' Amam"

Crisi idrica,la Regione:”Non siamo il capro espiatorio per colpe dell’ Amam”

Crisi idrica,la Regione:”Non siamo il capro espiatorio per colpe dell’ Amam”

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venerdì 19 Maggio 2017 - 16:13

Il dirigente generale della Protezione civile Calogero Foti replica ai vertici dell'Amam in merito alla situazione ancora irrisolta. "Noi abbiamo fatto tutto il possibile, invece c'è chi vuole darci il ruolo del signor Malaussene per scaricare responsabilità proprie"

In merito alle ultime notizie di stampa apparse in questi giorni circa la situazione della rete di adduzione idrica della Città di Messina, il Dirigente Generale Foti, intende precisare alcuni punti della vicenda a beneficio dei messinesi e di quanti seguono il caso.

Rimango sorpreso ed esterrefatto per quanto dichiarato dal presidente dell’AMAM di Messina, in merito alla situazione di Calatabiano. Nel merito si rappresenta che questo DRPC Sicilia, che si spende ogni giorno per fronteggiare le innumerevoli criticità del territorio della nostra Regione procurate da eventi calamitosi naturali o, come nel caso degli incendi, per mano dei soliti idioti criminali, ha affrontato con tempestività anche le problematiche connesse con l’emergenza idrica a Messina, consentendo, con il contributo di tutte le componenti del Sistema, compresi i volontari espressione di cittadinanza attiva, solidale e qualificata, di risolverla el breve corso di una settimana. Per restare a Calatabiano si evidenzia che le attenzioni sono state inizialmente rivolte al versante su cui insiste la condotta idrica del Fiumefreddo perché l’intervento prioritario era quello della messa in sicurezza dello stesso versante per garantire la salvaguardia del sottostante abitato e si è immediatamente approntato un primo lavoro, dopodiché si è proceduto al consolidamento del versante in questione. È stato prioritariamente necessario reperire le risorse finanziarie che si sono rese disponibili con l’Ordinanza n. 340 del 9 maggio 2016. Tale ordinanza, tuttavia, non prevedeva deroghe per consentire l’accelerazione delle procedure di esecuzione delle opere e si è dovuto, quindi, intervenire nel pieno rispetto del decreto legislativo n. 50/2016 con un iter ordinario.”

“Infine – continua Foti – si fa rilevare in ordine alla criticità idrica di Messina che le problematiche non sono legate solo ed esclusivamente al versante di Calatabiano, ma a tutta una serie di problemi che coinvolge anche la rete idrica cittadina sulla quale, anche durante i lavori di Calatabiano, si poteva intervenire con lavori di manutenzione. Per di più la condotta nella sua interezza è vetusta e maltenuta – come tra l’altro dichiarato anche dal neo Direttore Generale dell’AMAM Cipollini alla VII Commissione Lavori Pubblici e Protezione civile del Comune ("Le condizioni della Rete dell'acquedotto e delle fogne si presentano ammalorate e, pertanto, precarie. Non si effettua manutenzione da molti anni. Si sta predisponendo il Piano operativo annuale 2017 e, nel frattempo, si sta intervenendo sulle urgenze. Sui torrenti Giostra, Annunziata, Licandro, Portalegni e Santa Cecilia stiamo realizzando dei progetti per adottare lavori più strutturali”). A tal proposito, nel corso dell’emergenza idrica, è stato chiesto in modo esplicito all’AMAM, vista la particolare posizione geografica, di implementare il numero di appresamenti al porto affinché con navi cisterna si potesse consentire alla Città la dotazione idrica necessaria per gli usi minimi nella considerazione che la principale fonte di approvvigionamento, l'acquedotto Fiumefreddo, potrebbe collassare in caso di terremoto. Non ci risulta che ad oggi, nonostante la rete cittadina sia particolarmente vetusta e nonostante presenti particolari criticità, sia stata apportata alcuna modifica che abbia consentito il miglioramento della situazione. Per cui, è evidente che il DRPC Sicilia appare come il Sig. Malaussène della situazione per coprire carenze diverse e trovare un colpevole ad ogni costo. Noi non riteniamo dover ricoprire questo ruolo avendo tempestivamente esercitato ogni possibile azione per poter contribuire alla risoluzione delle criticità rappresentate dall’AMAM e dal comune di Messina.”

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