Quattro colpi in poche settimane: Polizia blocca rapinatori spregiudicati e violenti. VIDEO

Quattro colpi in poche settimane: Polizia blocca rapinatori spregiudicati e violenti. VIDEO

Alessandra Serio

Quattro colpi in poche settimane: Polizia blocca rapinatori spregiudicati e violenti. VIDEO

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venerdì 03 Febbraio 2017 - 12:03

Vecchi nomi noti e nuove leve del crimine, tutti comunque con precedenti, erano i componenti di una banda che ha messo a segno i pericolosi colpi ai danni di gioiellerie e negozi presi di mira in sequenza, tra settembre e gennaio scorsi. I malviventi non disdegnavano la violenza ai danni delle vittime. Ad incastrarli, la pistola e una scarpa persi durante una delle rapine.

C’è una banda di giovani rapinatori seriali dietro i colpi, spregiudicati e violenti, che hanno creato allarme in città nei mesi scorsi. Tra settembre e gennaio diversi esercizi commerciali sono stati rapinati, in una occasione sono stati presi di mira due negozi a distanza di pochi minuti uno all’altra. In poco tempo però la Polizia è riuscita a identificare e bloccare gli autori, che oggi vanno in carcere.

Si tratta di Salvatore Di Paola, 29 anni, Antonino Mangano (34), Andrea Giacalone (30), e Vincenzo Nunnari, 60 anni. I nomi di tutti e quattro compaiono già negli archivi della Polizia. Per un quinto complice sono stati disposti i domiciliari, al momento è ricercato. Gli elementi raccolti dalla Squadra Mobile, ai comandi del dirigente Francesco Oliveri, hanno convinto il sostituto procuratore Piero Vinci a chiedere, ed ottenere, al Gip Daniela Urbani la custodia in carcere per tutti e quattro.

Le indagini sono partite il 1 settembre scorso, dopo la prima rapina, ai danni della gioielleria di viale San Martino, dove in pieno giorno, alle 13, i malviventi fecero irruzione e strattonando per il collo una dipendente la convinsero ad aprire la vetrina, per poi dileguarsi con i gioielli razziati, per oltre 50 mila euro di valore.

Il 13 dicembre finirono nel mirino dei rapinatori una macelleria e un tabacchi, la prima alle 18.50 in corso Cavour, la seconda, venti minuti dopo, in piazza San Clemente. Circa 7 mila euro racimolati insieme ad altri valori, un portafogli griffato, carte di credito e tagliandi per il parcheggio in città. Stavolta i rapinatori hanno utilizzato un’arma, una pistola con una canna piuttosto sporgente ed evidente, ripresa dalle telecamere di videosorveglianza e rinvenuta dai poliziotti dopo il quarto colpo, lo scorso 29 dicembre, ai danni di un’agenzia assicurativa.

Una Bernardelli semiautomatica calibro 7,65 con la matricola abrasa che uno dei malviventi perse durante la fuga, insieme ad una scarpa.

La pistola aveva cinque cartucce nel serbatoio e una camerata in canna, pronta a fare fuoco. I malviventi la puntarono contro i dipendenti dell’agenzia di assicurazioni, minacciando di usarla perché “noi in Romania facciamo così”. Più volte infatti criminali raggiunti oggi da ordinanza si sono spacciati per cittadini rumeni, ostentando un accento straniero e ripetendo, più volte, durante le rapine, di esserlo.

Un dettaglio importante rilevato dai poliziotti durante le indagini che si è andato sommando ad altri legati al mezzo usato per scappare dopo i colpi, ai tratti somatici e alle fattezze dei criminali, nonché all’abbigliamento usato. Un abbigliamento su cui le successive intercettazioni telefoniche hanno dimostrato che i rapinatori sceglievano in base al colore che avrebbe “portato più o meno male” al buon esito del colpo.

L’ultima rapina risale al 12 gennaio scorso, ai danni di Messinsaldo: intorno alle 19 i dipendenti sono stati minacciati con coltelli, spinti a terra e rapinati di tutto -borsa, preziosi, cellulari, orologio – razziati dopo aver preso il contenuto della cassaforte, circa 900 euro in tutto. Sono stati rinchiusi dentro il bagno dell’ufficio da cui, solo in seguito, sono riusciti a dare l’allarme.

Alessandra Serio

4 commenti

  1. Ottimo lavoro e complimenti come sempre alla Polizia di Stato , adesso speriamo sempre che nelle aule di tribunale capiscano e via a Gazzi Hotel

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  2. Ottimo lavoro e complimenti come sempre alla Polizia di Stato , adesso speriamo sempre che nelle aule di tribunale capiscano e via a Gazzi Hotel

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  3. tanta a quattara va o puzzu chi prima o poi si rumpi

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  4. tanta a quattara va o puzzu chi prima o poi si rumpi

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