Solo 22 corsi ad indirizzo musicale in tutta la Provincia. Flc Cgil dal provveditore

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giovedì 27 Giugno 2013 - 15:55

Il coordinamento docenti di strumento musicale si rivolge al provveditore Emilio Grasso: "Deluse troppe richieste a Messina: tantissime iscrizioni per una forte domanda di cultura"

Il Coordinamento Docenti di Strumento Musicale di Messina ha incontrato il provveditore, Emilio Grasso, per affrontare le problematiche dei corsi ad indirizzo Musicale nelle scuole secondarie di primo grado e il liceo musicale.

Il Coordinamento ha l’obiettivo di valorizzare i Corsi ad Indirizzo Musicale e di sensibilizzare le scuole interessate, stimolando, anno dopo anno, nuove aperture di corsi musicali, promuovendo in provincia di Messina una maggiore distribuzione dell’insegnamento degli strumenti musicali dalla chitarra all’arpa, dalla batteria al clarinetto. La cultura, di cui la musica e’ una parte centrale, promuove lo sviluppo della persona soprattutto nei contesti svantaggiati o nelle aree periferiche delle provincia a volte isolate e prive di stimoli adeguati per giovani e adulti.

Antonino Cicero, Coordinatore prov. FLC CGIL dei Docenti di Strumento Musicale, sottolinea: “Immaginiamo una piccola comunità di montagna o un quartiere a rischio devianza della città, possiamo ben comprendere come sia a volte inaccessibile a molti ragazzi il patrimonio culturale che appartiene al nostro paese e come possa rappresentare una straordinaria occasione di crescita il contatto con strumenti musicali mediato dalla competenza di un maestro che, privatamente sarebbe inaccessibile. Il nostro coordinamento, nei giorni scorsi ha elaborato alcuni dati ed ha verificato che nella provincia di Messina la percentuale di scuole ad indirizzo musicale è significativamente bassa, a differenza di altre province siciliane.”

Ecco qualche dato relativo alla diffusione dei corsi in Sicilia:
Siracusa 19 corsi; Ragusa 25 corsi; Trapani: 45 scuole, 20 ad indirizzo musicale, 2 nuove aperture, due doppi corsi, uno aperto quest’anno; Caltanissetta: 33 istituti, 19 ad indirizzo musicale, di cui una nuova apertura e tre doppi corsi, uno aperto quest’anno; Enna 18 corsi; Messina 22 corsi; Catania 46 scuole ad indirizzo musicale 3 nuove aperture 2013; Caltanissetta 15 scuole ad indirizzo musicale; Agrigento 25 scuole ad indirizzo musicale; Palermo 15 scuole ad indirizzo musicale.

Inoltre, in alcune aree della provincia che vantano una densità di popolazione alta, come il comune di Milazzo o di Barcellona, la percentuale è ancora più bassa. Ogni anno sono numerose le scuole che inviano all’UAT richieste di attivazione dell’Indirizzo Musicale, ma senza seguito. Alcune scuole fanno richiesta da tanti anni, andando puntualmente a deludere aspettative delle famiglie e degli alunni che sperano di poter studiare uno strumento a scuola e che con grandi aspettative si sottopongono ai provini nella fase delle iscrizioni.

Con la riforma dell’ordinamento scolastico e l’abolizione delle scuole medie annesse ai conservatori, le Scuole Medie ad Indirizzo Musicale diventano l’unico, iniziale approccio che lo Stato offre allo studio della musica. “Il basso numero di scuole attivate – scrive la Cgil – non garantisce a nostro avviso il diritto allo studio di una larga fascia di popolazione, esclusa dallo studio dello strumento musicale nella scuola pubblica. Certo i figli di coloro che possono contare su un reddito medio-alto possono accedere al maestro privato, ma la crisi rende difficile alla maggior parte delle famiglie il mantenimento ai figli di lezioni private. In un territorio vasto e complesso come la provincia di Messina, la distanza dal conservatorio rende ulteriormente difficile il raggiungimento dell’istituto: la scuola media può ridurre questa distanza, se non geograficamente, almeno culturalmente”.

Graziamaria Pistorino, Segretario Generale della FLC CGIL di Messina, presente all’incontro, sottoponendo al Provveditore una maggiore pressione sull’USR Sicilia in relazione alla richiesta di posti di strumento, ha ribadito: “L’indirizzo musicale è un veicolo di educazione potentissimo e contribuisce a ridurre la dispersione scolastica ed a scolpire nelle coscienze dei giovani studenti alti ideali di cittadinanza. Per non parlare di come può costituire un veicolo di espressione elevato per quei ragazzi che, per svariate ragioni, si trovano in situazione di handicap o in contesti personali difficili.Ricordiamo che la nostra Carta Costituzionale, all’art.3 comma 2 recita che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Tutti i giovani docenti presenti hanno chiesto al Provveditore che nella prossima richiesta di organici per la scuola media venga riservata un’attenzione particolare all’insegnamento dello strumento musicale, anche per colmare la differenza con le altre provincie siciliane e per non lasciare inevase le numerosissime richieste di iscrizione dei ragazzi, coronate quest’anno solo dalla delusione di un provino andato a vuoto.

Il provveditore Grasso si è impegnato a sollecitare presso l’USR Sicilia una adeguata attenzione al tema, valorizzando nella provincia di Messina l’auspicabile percorso formativo completo a partire dallo strumento musicale alla scuola media, al liceo musicale fino al Conservatorio come gli è stato sottoposto dalla FLC CGIL.

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