Il Ministro Alfano all’Università di Messina per inaugurare i Master Antimafia

Il Ministro Alfano all’Università di Messina per inaugurare i Master Antimafia

Gabriele Quattrocchi

Il Ministro Alfano all’Università di Messina per inaugurare i Master Antimafia

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domenica 20 Luglio 2014 - 07:11

Nel giorno del ricordo della strage di via D’Amelio, Il Rettore Navarra, il Prof. Moschella, ed il Prof. Chiara hanno presentato i Master di I e II livello in “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso, della corruzione politica-amministrativa. Amministrazione e gestione dei patrimoni confiscati alla mafia”. Tra le Autorità che hanno partecipato all’incontro, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano

“Se la mafia è un’istituzione anti-Stato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello Stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso formando giovani alla cultura dello Stato e delle Istituzioni.” Così, citando Paolo Borsellino, il Magnifico Rettore Prof. Navarra ha voluto dare il via all’incontro intitolato “Contro le mafie. In ricordo di Paolo Borsellino”, che si è svolto ieri nel giardino del Dipartimento di Scienze giuridiche e Storia delle Istituzioni e che ha visto la presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano, a sottolineare l’importanza dell’evento.

In occasione del 22° anniversario della strage di via D’Amelio in cui hanno perso la vita il giudice Borsellino e gli agenti della sua scorta, l’Ateneo di Messina ha voluto ribadire il suo impegno nella lotta alle mafie ed ai fenomeni di corruzione. Dopo aver deposto, alla vigilia dell’anniversario della Strage, un cuscino di fiori ai piedi dell’Albero Borsellino piantato all’ingresso del Rettorato, nel giorno della ricorrenza sono stati presentati alle Autorità ed ai possibili fruitori due Master Universitari, di I e II livello, in “Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata di tipo mafioso, della corruzione politica-amministrativa. Amministrazione e gestione dei patrimoni confiscati alla mafia”.

Navarra ha voluto ringraziare il Prof. Giovanni Moschella, Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche e Storia delle Istituzioni ed il Prof. Luigi Chiara, coordinatore dei due corsi di Master, “per l’impegno profuso e l’ottimo lavoro svolto nella formulazione di un piano formativo che raccoglie appieno l’esortazione di Paolo Borsellino: rivolgersi ai giovani e trasmettere loro quelle competenze che possano favorire un risveglio morale della nostra società”.

“Siamo qui per ricordare un eroe laico della nostra società, Paolo Borsellino, un eroe per il futuro, perché anche domani vorremo dire sono quelli gli eroi che ricordiamo, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Aggredire i patrimoni mafiosi vuol dire andare avanti nel cammino da loro tracciato". Così, il Ministro dell'Interno Alfano. “Che in una sede scientifica, l'Università di Messina, si senta il bisogno di studiare questa tematica vuol dire che qualcosa ha funzionato, nella lotta all'economia mafiosa, vuol dire che si sono sequestrati molti beni e si pone il problema di come amministrarli al meglio".

“Noi oggi stiamo affermando”, ha aggiunto Alfano, “che certe tematiche non sono solo suscettibili di studio storico ma anche di studio economico. L’altro aspetto da sottolineare è l’abbinamento tra corruzione e mafia. Esse violano il principio di libera concorrenza e di libertà dei mercati. La corruzione e le attività della mafia, alterando il mercato, sono un freno allo sviluppo. La focalizzazione sul nesso mafia-corruzione, inteso come meccanismo dopante in senso negativo, è un elemento tipico di studio scientifico che può arrivare a dimostrare esattamente il danno prodotto in termini di violazione della libertà dei mercati. E questo lo dico per mostrare la modernità dell’approccio scientifico assunto da questo Master”.

“In capo all’Agenzia dei Beni Confiscati ci sono oltre 10 mila beni immobili e 3 mila aziende”, dice il Ministro. “Da ciò, nasce la necessità di un management, soprattutto delle aziende, illuminato e abile, per far sì che quelle imprese possano stare sul mercato a prescindere dal doping mafioso, ed in questo risiede l’importanza di questo Master. Inoltre, dall’Università di Messina possono arrivare degli spunti per il legislatore che possano consentire la manutenzione del codice antimafia, una più robusta interpretazione del meccanismo di funzionamento della Agenzia dei Beni Confiscati, il riordino della sua governance ed il rafforzamento della figura degli amministratori giudiziari”.

Oltre al Magnifico Rettore ed al Ministro dell’Interno, era presente Nicola Fazio, Presidente della Corte d’Appello di Messina, che nel ricordare gli avvenimenti del ’92, ha precisato: “sono passati 22 anni ma noi, magistratura, avvocatura, società civile, non dimentichiamo e non c’è modo migliore di onorare la loro memoria che agire seguendo le loro orme: reprimere sì, ma anche programmare azioni di contrasto alla criminalità organizzata come il Master Universitario per l’amministrazione e gestione dei patrimoni confiscati alla mafia”.

Successivamente, sono intervenuti Giovanni D’Angelo, Procuratore Generale della Repubblica di Messina, Antonino Totaro, Presidente del Tribunale di Messina, Francesco Celona, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina ed Enrico Spicuzza, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina, che hanno messo in risalto la figura di Paolo Borsellino e hanno sottolineato l’importanza dei Master istituiti dall’Ateneo, i quali rappresentano un intervento estremamente concreto nell’ambito delle azioni di contrasto al fenomeno mafioso.

Molti i temi sollevati a margine della presentazione dei Master: oltre al “martirio” di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, l’esigenza di miglioramenti nell’ambito del decreto legislativo 159/2011, il cosiddetto codice delle leggi antimafia, l’emergere prepotente della corruzione da combattere adottando la linea dura, annunciata dallo stesso Ministro Alfano, che si propone di estendere ai corrotti le stesse misure di prevenzione previste per i mafiosi.

Si è poi svolta una tavola rotonda moderata dal prof. Antonio Saitta, Prorettore alla Legalità, trasparenza e processi amministrativi dell’Ateneo, che ha ricordato le azioni del Governo di Ateneo nel segno della legalità, come l’adozione del protocollo anticorruzione che oggi viene preso a modello da tante altre istituzioni.

Sono, infine, intervenuti i professori Giovanni Moschella e Luigi Chiara, Docente di Storia Contemporanea che hanno tracciato le linee guida generali dei due Master, Liliana Todaro, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Messina, che ha ricordato la passione del giudice Borsellino per il suo lavoro, nonostante la consapevolezza dei rischi.

Il prof. Moschella ha descritto la figura del Giudice, evidenziando come, tra gli altri, abbia avuto anche il merito di trattare il fenomeno mafioso come fenomeno culturale, sottolineando l’importanza del sistema scolastico e universitario nell’azione di contrasto alla criminalità. Il prof. Chiara ha poi descritto la struttura dei Master.

I Master istituiti presso l’Ateneo peloritano, i cui bandi saranno pubblicati prossimamente, offriranno un contributo nella diffusione della cultura della legalità e forniranno strumenti utili a contrastare i fenomeni mafiosi e di corruzione. Conoscenze che consentiranno anche di affrontare problematiche particolarmente attuali, come la gestione dei patrimoni confiscati.
Il tutto, grazie a una sinergia tra l’Ateneo e le Istituzioni locali. I corsi si rivolgono a giovani laureati, amministratori e dipendenti di Enti pubblici, operatori di pubblica sicurezza, operatori del volontariato e associazionismo antimafia ed a tutte le figure professionali (avvocati e commercialisti) che siano interessati ad approfondire i temi trattati dal corso e acquisire competenze al fine di proporsi come operatori specializzati nelle attività di contrasto e prevenzione del crimine organizzato e della corruzione presso Enti pubblici ed organizzazioni non governative.

Gabriele Quattrocchi

2 commenti

  1. Peccato che una straordinaria opportunità come questa, in realtà sia stata organizzata più intenzionalmente per sponsorizzare ulteriori Masters voluti dall’Ateneo messinese!
    E tutto ciò mentre in epoca di spending revù, docenti, studenti ed utenti vari pagano a caro prezzo la stretta del Ministero e della Regione!
    Il dubbio nasce spontaneo……;
    dove sono stati trovati gli euro necessari?
    chi pagherà questo conto?
    siamo certi che davvero avevamo bisogno di questi altri 2 Masters?
    se ciò a cui si tende è l’eccellenza degli insegnamenti dell’Ateneo di questa città, non sarebbe semplicemente sufficiente riorganizzare, integrare, migliorare, efficientare i Corsi esistenti?
    Bah!!!
    Diceva un poderoso uomo delle nostre Istituzioni:
    “a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca!
    e siccome non è mio costume esprimere le mie opinioni nascondendomi dietro pseudonimi…..saluti da Katia Crisafi!

    A nome di tutti coloro che concretamente condividessero quanto sopra, chiedo scusa alla famiglia di Paolo Borsellino!

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  2. Peccato che una straordinaria opportunità come questa, in realtà sia stata organizzata più intenzionalmente per sponsorizzare ulteriori Masters voluti dall’Ateneo messinese!
    E tutto ciò mentre in epoca di spending revù, docenti, studenti ed utenti vari pagano a caro prezzo la stretta del Ministero e della Regione!
    Il dubbio nasce spontaneo……;
    dove sono stati trovati gli euro necessari?
    chi pagherà questo conto?
    siamo certi che davvero avevamo bisogno di questi altri 2 Masters?
    se ciò a cui si tende è l’eccellenza degli insegnamenti dell’Ateneo di questa città, non sarebbe semplicemente sufficiente riorganizzare, integrare, migliorare, efficientare i Corsi esistenti?
    Bah!!!
    Diceva un poderoso uomo delle nostre Istituzioni:
    “a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca!
    e siccome non è mio costume esprimere le mie opinioni nascondendomi dietro pseudonimi…..saluti da Katia Crisafi!

    A nome di tutti coloro che concretamente condividessero quanto sopra, chiedo scusa alla famiglia di Paolo Borsellino!

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