L'anfiteatro del PalaCultura intitolato a Domenico Cicciò. Giovedì sera la cerimonia

L’anfiteatro del PalaCultura intitolato a Domenico Cicciò. Giovedì sera la cerimonia

L’anfiteatro del PalaCultura intitolato a Domenico Cicciò. Giovedì sera la cerimonia

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martedì 24 Luglio 2012 - 08:55

Cicciò è stato giornalista, scrittore e critico letterario. L'appuntamento si concluderà con l’esibizione del coro “Overture” del Maestro Giovanni Mirabile

L’anfiteatro del PalAntonello sarà intitolato a Domenico Cicciò (1935-1971) giornalista, scrittore, critico letterario, responsabile della “Gazzetta Letteraria” de la “Gazzetta del Sud”, dal 1963 al 1971. La cerimonia si terrà giovedì sera, nella terrazza del PalaCultura di viale Boccetta, alla presenza del sindaco, Giuseppe Buzzanca e dell’assessore alla toponomastica, Giorgio Muscolino. La Giunta municipale ne aveva deliberato l’intitolazione al poliedrico intellettuale, nativo di Nicosia (Enna) ma messinese di adozione, nella seduta del 2 luglio scorso. La targa di intestazione sarà scoperta dal sindaco Buzzanca a conclusione di una cerimonia che sarà condotta da Milena Romeo, e che prevede interventi di Nino Calarco, Giuseppe Amoroso e Lucrezia Lorenzini e le letture di testi dello scrittore da parte dell’attore Giampiero Cicciò. L’appuntamento che si concluderà con l’esibizione del coro “Overture” del Maestro Giovanni Mirabile è promosso dal Comune di Messina in collaborazione con l’Associazione culturale “Antonello da Messina” e con il contributo organizzativo delle Associazioni Musicali “Vincenzo Bellini-Accademia Filarmonica”. Domenico Cicciò fu un intellettuale poliedrico, critico letterario, scrittore, saggista, autore di testi teatrali e di studi letterari di pregio, appassionato cultore di musica classica. Ebbe intensi rapporti con le massime personalità culturali messinesi, siciliane e nazionali degli anni ’50 e ’60, tra cui Pier Paolo Pasolini, che incontrò in Calabria nel 1959, Lucio Piccolo e Salvatore Quasimodo, che gli affidò l’inedito della poesia Lungo l’Isar pubblicata su la “Gazzetta del Sud” nel 1963, e altri intellettuali di rilievo (Brancati, Raya, Repaci, Vittorini, Fiumi, Giuseppe Villaorel, etc). Cicciò fu anche membro dell’Accademia della Scocca animata da Pugliatti, Vann’Antò e Antonio Saitta, e collaboratore di riviste di rilievo quali “La Fiera Letteraria” e “L’osservatore politico-letterario”. Fu grande esperto verghiano, autore di ricerche dantesche e dannunziane, di articoli e studi su Brancati, Vittorini, Croce, Pitrè e Tommaso Cannizzaro, del saggio Tre poeti paralleli (Foscolo, Browne, Gray) del 1956, e di un’accurata analisi critica delle opere di Domenico Tempio, a cominciare da “La Carestia”, ancora oggi al centro di interesse della storia della letteratura contemporanea. In suo onore dal 1985 al 1989 venne promosso su iniziativa di Mario Rappazzo il Premio “Terza Pagina” che premiò personalità quali Ajello, Bufalino, La Capria, Barberi Squarotti, Corti e Porzio.

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