Ricorso al Tar sul referendum Montemare, "Votare il 12 giugno è un'inaccettabile forzatura"

Ricorso al Tar sul referendum Montemare, “Votare il 12 giugno è un’inaccettabile forzatura”

Redazione

Ricorso al Tar sul referendum Montemare, “Votare il 12 giugno è un’inaccettabile forzatura”

Tag:

giovedì 12 Maggio 2022 - 11:48

Il 25 maggio la pronuncia, ma il Comitato per il No ribadisce: "Nessuna distorsione della democrazia"

MESSINA – La data stabilita per votare il Referendum su Montemare è il 12 giugno, l’election day in cui i cittadini messinesi saranno chiamati a votare per la nuova amministrazione, ma ha destato polemiche sin da quando è stata fissata. Adesso il Comitato Promotore Montemare Comune passa alle vie legali presentando ufficialmente ricorso al Tar di Catania. La pronuncia dell’organo giurisdizionale avverrà il 25 maggio.

La richiesta è di sospendere il referendum per il 12 giugno e indicare una data diversa. Quella attualmente prevista è, per il Comitato Promotore, una forzatura politico-elettorale inaccettabile, perché non ci sarebbe “la vera intenzione di recarsi alle urne per esprimersi consapevolmente e motivatamente sulla questione”, ma l’attenzione dei cittadini di recarsi ai seggi è per scegliere sindaco e consiglieri comunali.

Comitato per il sì: “Così referendum falsato”

“Se il Referendum Montemare si terrà nella data del 12 giugno, insieme alle elezioni amministrative ed ai referendum abrogativi nazionali, non potrà portare in concreto alcun cambiamento per il nostro futuro. Verrà meno infatti il motivo e lo spirito dell’introduzione del meccanismo del doppio quorum nella consultazione, che dovrebbe servire a valutare l’interesse vero da parte dei cittadini dei due ambiti nei confronti dell’iniziativa.

I due quorum del cinquanta per cento più uno degli aventi diritto saranno infatti raggiunti e superati automaticamente in entrambi gli ambiti chiamati in causa, senza che ci sia la vera intenzione di recarsi alle urne per esprimersi consapevolmente e motivatamente sulla questione.

Il senso stesso della scelta referendaria verrà denaturato e svuotato del suo vero contenuto istituzionale, falsando, in particolare nell’ambito della rimanente parte della città non direttamente interessata allo scorporo, il risultato relativo al numero degli elettori presenti per tale finalità ai seggi. Sono questi i principali motivi per i quali il Comitato Montemare Comune si oppone fermamente a questa sciagurata ed inopportuna decisione, da qualunque punto di vista la si voglia considerare”.

Comitato per il no: “In democrazia votano tutti”

“Accogliamo con sorpresa, ma non troppo sgomento – dice invece in una nota il Comitato per il No al Referendum – la notizia dell’ennesimo ricorso al Tar. Il Comitato promotore torna a ribadire l’assurdo che non è Democrazia quella in cui tutti i cittadini vanno a votare. Vogliamo smentire una volta per tutte un mantra che i promotori della secessione vanno ribadendo: “Votare insieme amministrative e referendum Montemare causerebbe una distorsione della Democrazia” L’election day consente, invece, a tutti i cittadini di potersi esprimere su una moltitudine di argomenti con un unica visita al seggio elettorale, consentendo ed incentivando la partecipazione attiva alla vita Democratica. Sarebbe più corretto e Democratico, per il Comitato promotore, il meccanismo del doppio quorum in cui l’1,5% della popolazione potrebbe decidere per il distacco di 1/3 di Messina? Sarebbe più Democratica la difficoltà di portare al voto più di 110.000 persone (quorum a Messina città), rispetto al portarne 3.500? (quorum nei territori compresi nella secessione)”.

“Il problema sono le Comunali, il voto dei cittadini messinesi e l’incapacità, a quanto pare, da parte del Comitato promotore di convincere le persone della bontà di un progetto che, per noi, fa acqua da tutte le parti e lo abbiamo sinora dimostrato a suon di numeri e dati e non già di ricorsi, false promesse ed insulti”.

“Tali avvenimenti non fanno altro che confermare che la scelta di scindere il territorio e lasciare i villaggi della zona Nord in mano ad un Comune non solo insostenibile economicamente ed amministrativamente ma anche guidato da questo tipo di classe “politica” avvelenerebbe e condannerebbe una terra già martoriata, anche per questi motivi sarà fondamentale votare no il prossimo 12 giugno, per rinascere tutti insieme”.

Articoli correlati

Un commento

  1. “…..il senso stesso……..verrà denaturato…..”????? Ma che la lavorazione di un alcool? Questi del comitato del si non ne azzeccano una. “…..istigazione all’astinenza….”, vi ricordate? Così hanno scritto in altro articolo come se si trattasse di un referendum sulla vita di coppia (a parte il richiamo insensato all’istigazione). Comunque il ricorso è imbarazzante, cioè questi vogliono andare al voto da soli (altro che esercizio della democrazia) le frasi che ho riportato sopra fanno chiarezza sul livello culturale di chi non conosce le conseguenze (negative) del referendum per i villaggi nord (dei quali decreterebbe la morte in caso di vittoria del si) e un danno per tutta Messina in termini di finanziamenti pubblici (che non potrebbero essere intercettati dal Comune di Montenessuno perché troppo piccolo con 6.000 abitanti). Votiamo NO.

    2
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007