Delibera Atm, ancora un nulla di fatto. Ma la battaglia si preannuncia “lunga” e complessa

Delibera Atm, ancora un nulla di fatto. Ma la battaglia si preannuncia “lunga” e complessa

ELENA DE PASQUALE

Delibera Atm, ancora un nulla di fatto. Ma la battaglia si preannuncia “lunga” e complessa

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martedì 10 Gennaio 2012 - 23:24

Nove gli emendamenti presentati dall’Udc, quattro da Risorgimento Messinese, uno dal Pdl, appoggiato dalla Cisl: le modifiche richieste stravolgono totalmente la delibera presentata dall’assessore Capone

Ancora un nulla di fatto in consiglio comunale. Consumato il rituale del giuramento del nuovo consigliere Luigi Barbaro, subentrato a Giorgio Muscolino, neo-assessore all’e-government, l’attesa era tutta rivolta per il prelievo della delibera riguardante le sorti della partecipata. Deluse, purtroppo, le aspettative di quanti, sindacati e lavoratori, avrebbero sperato comunque sperato in un “esito”, al di là di bocciature o promozioni. Alla base del rinvio, l’ennesimo, la mancata presenza in aula dell’assessore Capone. Questa almeno la motivazione ufficiale. Quella ufficiosa, e ben più veritiera, la si trova invece tra i numeri d’aula, insufficienti per la maggioranza che la delibera spera di partorirla. E il parto, questo è certo, sarà lungo e travagliato, considerando che gli emendamenti al di là del numero, mirano a stravolger del tutto l’impianto della delibera: nove quelli dell’Udc,quattro di Risorgimento Messinese (a firma di Carreri, uno condiviso con il presidente Previti, gli altri sottoscritti anche da Tamà) e uno del capogruppo del Pdl, Pippo Capurro, appoggiato dalla Cisl.

Particolarmente attento ad ogni singola parte del testo, dalle considerazioni al deliberato, è l’ “unificato” partito dell’Udc, con in testa il consigliere Melazzo: le principali modifiche riguardano l’eliminazione della parte riferita ai precedenti bilanci, in perdita, che non hanno peraltro ottenuto l’approvazione del consiglio, (medesima richiesta avanzata in uno degli emendamenti di Carreri) e una sostanziale rivisitazione del primo capoverso del deliberato attinente alla procedura di trasformazione in Spa e liquidazione. In particolare, l’Udc, chiede che la procedura di messa in liquidazione “avvenga dopo l’approvazione in consiglio comunale di apposite delibere che dovranno essere sottoposte all’attenzione del consiglio dal competente dipartimento, per la costituzione della Società per azioni che dovrà essere effettuata entro 90 giorni (e non 180) dall’esecutività della delibera in discussione e a cui dovrà essere corredata, non successivamente, ma propedeuticamente, statuto e piano industriale”. Un corposo emendamento che, di fatto, stravolge e capovolge quanto attualmente previsto, ovvero la sola trasformazione in Spa, rimandando a dopo le ulteriori procedure. Un altro emendamento dispone poi che la messa in liquidazione avvenga entro 8 e non entro 15 mesi, dall’esecutività della delibera.

Attengono al fronte occupazionale due degli emendamenti presentati da Carreri: uno, l’unico sottoscritto anche dal presidente Previti, oltre che da Tamà, propone l’eliminazione di quella parte del testo riguardante l’esternalizzazione dei servizi; l’altro mira ad ottenere non semplici “previsioni” ma rassicurazioni sul riassorbimento del personale nella costituenda società.
Sull’altro fronte l’emendamento di Capurro, appoggiato dalla Cisl, chiede che la trasformazione in Spa avvenga prima di qualsiasi altra procedura di messa in liquidazione, che venga garantito il riassorbimento del personale in atto in servizio all’Atm, compresi i lavoratori contrattisti e della Ztl e che gli stessi lavoratori, entro i limiti di legge, possano fare parte della nuova società.
Posizioni ben precise quelle espresse dalla parti, su cui nessuno sembra intenzionato a fare sconti.

I lavori, dopo l’approvazione di un debito fuori bilancio, sono stati aggiornati in seduta pomeridiana giovedì alle 18.30. In “ballo” insieme alla delibera Atm, anche quella proposta dall’assessore Scoglio riguardante l’approvazione dello schema, dell’atto costitutivo, del regolamento organizzativo e dello Statuto del distretto turistico Thyrrenium Tyndarsi Parco dei Miti. La richiesta di prelievo della delibera non ha infatti trovato riscontro positivo da parte dell’aula. (ELENA DE PASQUALE)

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