Gino Sturniolo e "la foglia di fico del porto di Tremestieri"

Gino Sturniolo e “la foglia di fico del porto di Tremestieri”

Gino Sturniolo e “la foglia di fico del porto di Tremestieri”

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mercoledì 17 Dicembre 2014 - 07:36

Vi proponiamo l'analisi e le considerazioni del consigliere comunale sull'opera più controversa della città: nel 1999 attraversavano lo Stretto di Messina 2.328.000 tra autovetture e moto e 1.238.000 mezzi pesanti. Nel 2013 le autovetture sono state 1.584.000 e i mezzi pesanti 675.000. Per il 2014 è prevista un’ulteriore riduzione, rispetto all’anno precedente, di circa il 15%

Tra il 2000 e il 2001 un forte movimento di cittadini impose a Messina il tema dell’attraversamento della città da parte dei Tir. In risposta ad una serie di incidenti causati dai mezzi pesanti si moltiplicarono le manifestazioni, i sit-in, i blocchi stradali, per giungere, infine, ad un grande corteo che si concluse con l’occupazione degli imbarcaderi della Caronte e il blocco delle navi. In seguito, a Messina vennero assegnati i poteri speciali per il traffico.

La nostra città prendeva, quindi, al volo, il nuovo corso caratterizzato dalla politica dell’emergenza. Considerando che in quegli anni si rilanciò l’ipotesi del Ponte sullo Stretto, possiamo dire che Messina rappresentò in pieno il primo decennio del duemila: Grandi Opere ed emergenza. Il piano finanziario del Ponte sullo Stretto era fondato sugli incrementi di Pil del meridione, cui avrebbero corrisposto in automatico incrementi corrispondenti nell’attraversamento dello Stretto da parte di auto e Tir. Quelle previsioni risultarono del tutto sbagliate. Anche le più pessimistiche risultarono essere largamente sovradimensionate. Se l’ipotesi di crescita alta prevedeva un aumento medio del Pil del 3,8% tra 2001 e il 2011, l’ipotesi di crescita bassa si attestava, per lo stesso periodo, sull’1,8%.

Avvenne, invece, che solo nel 2006 si superò di poco l’uno per cento all’interno di un trend medio dello 0,5%. Dal 2008 si entrò nel mondo del meno. L’ipotesi del porto di Tremestieri nasce dentro la prospettiva di un grande incremento del traffico nello Stretto e l’approdo, che rimarrà sempre d’emergenza benché nell’immaginario collettivo assumerà il compito di liberarci dai Tir, dal loro inquinamento e dai loro rischi, nel periodo successivo all’inaugurazione, nel 2006, liberò il traffico cittadino di circa il 60% dei Tir.

In realtà, Tremestieri rivelò ben presto i suoi aspetti negativi che si tradussero in periodiche chiusure (totali o parziali) causate dalle mareggiate e dagli insabbiamenti. Nei fatti, nel 2009 passarono dalla rada San Francesco il 30% dei Tir, nel 2010 il 50%, nel 2011 il 53% dei Tir, nel 2012 il 73%. Tutto questo avveniva mentre gli attraversamenti dello Stretto si riducevano drasticamente. Nel 1999 attraversavano lo Stretto di Messina 2.328.000 tra autovetture e moto e 1.238.000 mezzi pesanti.

Nel 2013 le autovetture sono state 1.584.000 e i mezzi pesanti 675.000. Per il 2014 è prevista un’ulteriore riduzione, rispetto all’anno precedente, di circa il 15%. Siamo, insomma, di fronte ad un drastico mutamento di scenario che ha visto dimezzarsi gli attraversamenti e che prelude, stante l’incedere della crisi, ad ulteriori ridimensionamenti del traffico. I

nsomma, si può dire che, in larga misura, la contrazione degli attraversamenti della città da parte dei Tir è stata determinata più dalla crisi che dal porto di Tremestieri che, a tutti gli effetti, si è dimostrato la foglia di fico che ha alimentato una speranza di soluzione del problema mai attuata, nel mentre a guadagnarci sono stati gli armatori che hanno potuto, indisturbati, continuare ad utilizzare la più economica tratta Villa San Giovanni-Rada San Francesco. Tutti siamo stati attori, cioè, di uno spettacolo che ha visto, tra l’altro, l’approdo di Tremestieri, diventato un cantiere perenne, moltiplicare i propri costi, come tutte le opere del sistema dell’emergenza che si rispettino, e, nel susseguirsi di ordinanze e deroghe, svanire la contezza dell’ecopass, rispetto al quale neanche l’amministrazione Accorinti è stata capace di fare un’operazione verità.

Gino Sturniolo

6 commenti

  1. Ok ora sei in consiglio comunale. Inizia a fare e meno a parlare che siamo bravi anche noi.

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  2. Ok ora sei in consiglio comunale. Inizia a fare e meno a parlare che siamo bravi anche noi.

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  3. Bellissima analisi,adesso perché non si pensa a mettere in sicurezza tutta la costa che per anni ha dovuto subire la violenza(o forse sarebbe meglio dire stupro)da parte di una struttura mal funzionante e che non ha risolto il problema dei Tir,perchè non si pensa a risarcire i residenti che hanno subito e continuano a subire danni e perché continuare a buttare i soldi della comunità su un manufatto che non serve a niente?

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  4. Bellissima analisi,adesso perché non si pensa a mettere in sicurezza tutta la costa che per anni ha dovuto subire la violenza(o forse sarebbe meglio dire stupro)da parte di una struttura mal funzionante e che non ha risolto il problema dei Tir,perchè non si pensa a risarcire i residenti che hanno subito e continuano a subire danni e perché continuare a buttare i soldi della comunità su un manufatto che non serve a niente?

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  5. ma perchè nessuno dice che l’appalto del completamento del porto di Tremestieri non sta andando avanti e che si rischia di perdere 80 milioni di euro a causa delle lentezza dell’Amministrazione e delle denunce postume di associazioni ambientalistiche e che tutto questo è utile e funzionale a continuare ad utilizzare la Rada di San francesco?

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  6. ma perchè nessuno dice che l’appalto del completamento del porto di Tremestieri non sta andando avanti e che si rischia di perdere 80 milioni di euro a causa delle lentezza dell’Amministrazione e delle denunce postume di associazioni ambientalistiche e che tutto questo è utile e funzionale a continuare ad utilizzare la Rada di San francesco?

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