Siamo tutti sotto lo stesso cielo siciliano, ma non siamo tutti uguali. E mafiosi.

Siamo tutti sotto lo stesso cielo siciliano, ma non siamo tutti uguali. E mafiosi.

Rosaria Brancato

Siamo tutti sotto lo stesso cielo siciliano, ma non siamo tutti uguali. E mafiosi.

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sabato 03 Novembre 2012 - 18:33

A urne chiuse iniziano le polemiche. Secondo gli analisti in quel 52% di non votanti c'è la mafia che si è astenuta. Intanto Cuffaro dice che aspetta al varco i grillini, perchè tra un paio d'anni avranno capito come sia difficile in Sicilia "non baciare o stringere la mano a qualcuno". In questo clima si parla anche di ritorno alle urne. Sono messaggi negativi che dipingono il nostro popolo come incapace di alzarsi in piedi e iniziare a cambiare. Invece no, non siamo tutti uguali.

Domenica scorsa, per via del silenzio elettorale, nella mia rubrica settimanale non mi son occupata delle Regionali e son rimasta sul tavolo della cucina con Belen a parlare di ricette. A urne chiuse ci sono due elementi che mi lasciano perplessa: il non voto della mafia e alcune dichiarazioni di Cuffaro. Andiamo per ordine, con il 52% d’astensionismo gli analisti si son chiesti per chi abbia votato la mafia e dopo una rapida riflessione ne hanno dedotto che la mafia non ha votato. L’Espresso ha pubblicato un’inchiesta. Ovviamente non hanno interpellato i mafiosi a piede libero, ma hanno verificato quanti carcerati per reati di mafia hanno votato. Solitamente infatti i detenuti fanno quel che viene indicato “da fuori”. Dai dati su 7.050 detenuti hanno votato solo in 46, e questi 46 sono in cella per reati non di mafia. Al Pagliarelli di Palermo su 1.300 mafiosi solo 1 ha votato,ne deduciamo che o è sordo, o un bastian contrario o non è in carcere per mafia. In passato è andata in modo opposto, la mafia ha appoggiato il cavallo vincente, che non è un singolo partito, ma quello più conveniente (e compiacente) in quel momento. Secondo il settimanale nel 1991, alle regionali la mafia controllava non meno di 500 mila voti. Mezzo milione di voti pilotati dai boss sono una cifra che può determinare carriere fortunate o sfortunate, Poi, nel maggio di quest’anno, alle amministrative di Palermo, i detenuti del Pagliarelli e dell’ Ucciardone non hanno votato. Il 28 ottobre c’è stato il bis alla Regione. Il messaggio è: stare alla finestra e non votare questa politica. E’ chiaro che nessuno possa ritenere che l’intero 52% degli astenuti sia mafioso, ma che si siano confusi nell’oceano dei disgustati. Lo “stare alla finestra” della mafia è però di gran lunga diverso da quello dei disgustati della politica. E qui arriviamo all’ intervista rilasciata in carcere da Totò Cuffaro a La7. L’ex Presidente della Regione ha dichiarato che alcuni suoi amici erano in lista con Crocetta ed anche con il M5S. Sia Crocetta che Cancelleri hanno smentito. Cuffaro, detto Totò vasa-vasa per l’abitudine di baciare chiunque incontrasse nel suo cammino ha aggiunto che adesso è tutto facile per i grillini , ma nella nostra terra è impossibile non finire con il baciare o stringere una mano che non è quella giusta e che pertanto aspetta al varco il M5S tra qualche anno, quando avranno sulle spalle diversi mesi di “contatto con il contesto siciliano”. Insomma secondo Cuffaro chi fa politica in Sicilia non ha scampo. Sia la tesi della mafia che non ha votato che le dichiarazioni di Cuffaro partono da un unico presupposto: la Sicilia non ha speranza di cambiare. Sono due messaggi negativi che dipingono un popolo incapace di cambiare e di fare scelte rivoluzionarie. Queste tesi vanno a braccetto anche con quanti, a urne chiuse e vincitori e vinti declamati, sostengono che si debba tornare alle urne tra poco perchè: 1) Crocetta è stato eletto da una percentuale minima (tra non molto si dirà che in un condominio ci sono amministratori più votati) 2) l’astensionismo così elevato di fatto rende nulle e “illegittime” idealmente le elezioni.

Il fatto che chi non è andato a votare l’abbia fatto per libera scelta e non sotto tortura e che pertanto è un problema suo e non di chi ha votato quello di essere governati da chi ha vinto, non sfiora nessuno di quanti declamano questa tesi. Se siete andati al mare e noi a votare vuol dire che non ve ne frega niente di chi vi governa. A me si, eccome, per questo ho votato. Anche per avere il diritto di lamentarmi se le cose non vanno. Come ha detto Grillo “attenti, se vi disinteressate della politica, la politica s’interesserà di voi”. Noi ci siamo sobbarcati la responsabilità di andare a votare anche per chi non l’ha fatto, siamo quel 47 % e circa che ancora spera nel cambiamento, che ha fiducia nel genere umano e, persino,in quella categoria a sé che sono i politici. Loro son rimasti a guardare, la mafia pronta a decidere se tornare in gioco e gli sfiduciati pronti a dire “te l’avevo detto che erano tutti uguali”. E ora vogliono dettare le regole?

Da queste urne è uscito un dato che dimostra che davvero la Sicilia, quel 47 e “coccia” vuol cambiare. Il primo partito non è la Dc nelle sue evoluzioni storiche, non è il Pdl (,che è uscito dimezzato) non è il Pd ( sceso da 20 deputati a 14). E’ il M5S che nel 2008 aveva 0 deputati e ora ne ha più di tutti, 15. Per la prima volta in 60 anni ci sono 15 donne all’Ars. Altro dato storico: su 90 deputati 60 sono nuovi e su 27 uscenti indagati, inquisiti, condannati, ricandidati son stati rieletti in 7. Che poi il neo Presidente Crocetta sia una persona che l’antimafia l’ha fatta non a parole ma sulla sua pelle non è un elemento secondario. Dichiarare il de profundis di una novità prima ancora di farla decollare è l’ennesimo tentativo di relegarci nella Terra dei Gattopardi quando invece i germi del cambiamento ci sono tutti. Non volerli vedere e puntare solo su quei semi marci che potrebbero rovinare l’intero cesto è strumentale. Io non la penso come Cuffaro, e non voglio che mio figlio cresca in una Terra dove si pensa che prima o poi il virus contagia tutti e che anche Cancelleri e i suoi prima o poi baceranno qualcuno e stringeranno mani sbagliate. Un terra dove, se la mafia non va a votare allora le elezioni sono zoppe, il presidente non è pienamente legittimato e si deve tornare alle urne. Chissà, magari tra un paio di mesi la mafia avrà deciso chi votare sciogliendo l’arcano. Non basta il fatto che siamo tutti sotto lo stesso cielo siciliano per farci dire che siamo tutti uguali e mafiosi. Non so quanti di quel 52% di astenuti siano mafiosi, ma spero che chi è stato eletto riesca con i fatti a convincere gli sfiduciati e i disgustati a tornare alle urne,a credere che non siamo tutti uguali solo perché respiriamo la stessa aria, ma siamo diversi e si può tornare ad aver fiducia. O almeno provarci.

Rosaria Brancato

29 commenti

  1. orazio tringali 3 Novembre 2012 23:08

    Grazie Signora Brancato, ha centrato perfettamente il problema!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  2. Per quale motivo, secondo Cuffaro, bisogna prima o poi “baciare le mani”, per non interrompere quale percorso; la risposta è semplice: “l’ascesa al POTERE”.
    Non si riesce nemmeno ad immaginare che si possa governare per il bene comune, per risollevare la Sicilia, per combattere mafia e malaffare.
    Questa volta, per la prima volta nella storia repubblicana della Sicilia, non è andata così, questa volta la rivoluzione c’è stata e la mafia l’ha capito SUBITO ed è IMMEDIATAMENTE partita la campagna di delegittimazione “ma vedrai che i grillini saranno come gli altri, Crocetta sarà il nuovo Cuffaro, ecc.,ecc.”
    Molti considerano in buona fede il fenomno Grillo privo di reali contenuti politici,eppure senza di lui la “rivoluzione siciliana” della cui portata ci accorgeremo tra qualche mese, non sarebbe stata possibile. Grillo è un capo popolo, un Masaniello, ed è proprio questo che serve, perchè in democrazia con il voto si cambiano le idee, ma per cacciare chi ha rubato il futuro ai nostri figli, quasi 70 anni di esercizo democratico non è servito a niente, ecco perchè il 54% dei Siciliani non ha votato. E allora? VIVA Pancho Villa!

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  3. La mafia non ha votato forse perché dei vecchi non si fida più ed i nuovi non sa come avvicinarli (almeno speriamo).
    Se sta a guardare allora qualcosa è cambiato, forse non sa quale cavallo scegliere e se riesce a raggiungerlo… potrebbe divenire un fatto positivo.

    Per quanto riguarda il non voto secondo me è autolesionsta, sia perché si consente a quei pochi che votano di determinare il corso della politica sia perché non si è nemmeno più titolati a criticarlo.

    Un grazie a Rosaria Brancato dell’esauriente articolo.

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  4. complimenti sig.Brancato!!!!!

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  5. francotomasello 4 Novembre 2012 08:16

    è prevedile che gli attuali “7”diventino in un anno i soliti “27”
    come si fa’ a proporre un “MUTUO”alla regione indebitata per 18 miliardi
    per pagare “privileggggggggggggggggggi”contrattuali sganciati dai risultati ottenuti.
    PROPONGO NON SOLO DI NON DARLI PERCHE’ NESSUN OBIETTIVO E’ STATO RAGGGGGIUNTO MA CONFISCARE QUELLI GIA’ CONCESSI DA 30 A QUESTA PARTE
    (anche agli eredi)ai fini del risanamento del bilancio che hanno contribuito a DEVASTARE,……………………………………….

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  6. Giuseppe Arrigo 4 Novembre 2012 09:17

    ottima riflessione che condivido.

    Io sono andato a votare

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  7. Apprezzo davvero Rosaria Brancato, anche se per molti aspetti la pensiamo in maniera diametralmente opposta. Si vede, però, che ci mette il cuore in ciò che pensa e scrive, ed è questo il motivo principale del mio apprezzamento.

    Innanzitutto, mi preme per Sua conoscenza e per quella degli attenti Lettori, sottoporre all’attenzione questo approfondimento in merito alla storia alquanto perniciosa del voto dei carcerati, così da poter sgombrare il campo (o almeno provarci) da quest’alone pesante e maleodorante.
    http://www.linkiesta.it/blogs/yes-we-scan/astensione-mafia-bufala

    A mio sommesso avviso, le elezioni di qualche giorno fa hanno confermato che a Palermo governare corrisponderà a vedere in azione una minoranza che imporrà ad una stragrande maggioranza i propri voleri, nel solco di quella “dittatura democratica” di cui H. H. Hoppe ha elaborato tesi inappuntabili. Peraltro, appare contraddittorio che uno come Crocetta si senta legittimato a decidere delle vite altrui per aver preso un pugno di preferenze e senza nemmeno il quorum del 50%, ma quando sono direttamente i cittadini a decidere – è il caso dei referendum – allora no, le regole del gioco non vanno più bene.

    Non sono (pù) un amante della ginnastica dell’obbedienza, del “fantomatico” diritto di voto, molto simile a quell’ora d’aria che ti concedono in galera – per dirla con De André – prima di tornare dietro le sbarre.

    Una provocazione: la storia che chi non vota, poi non deve lamentarsi, cosa vuol dire? Vogliamo fargli perdere persino la cittadinanza o, che so, la capacità di agire? Deve recarsi alle urne anche se non c’è alcun pensiero politico che lo rappresenti pienamente?
    Preferirei, di gran lunga e visto che, a quanto pare, non ci sia altro sbocco, aver la possibilità di revocare il mandato ai rappresentanti che si rendono protagonisti di scelte totalmente contrarie al volere di chi li ha eletti. Ma si sa, per quanto questo sia contemplato in molte democrazie, in Italia non se ne può nemmeno parlare.

    Sono stato segretario di seggio, conosco il senso di disgusto di molti dei votanti e di chi aveva preannunziato di annullare la scheda per “protesta”; consideri, a tal riguardo, che in quel 47,7% non sono conteggiate le schede nulle (piene zeppe di insulti) e bianche, quindi all’astensionismo andrebbero aggiunte queste percentuali che nei verbali di seggio rientrano nella casistica dei “voti non validi” (sic!). C’erano persino elettori che non volevano votare, richiedendo di mettere a verbale una filippica espressione del tipo: “Io vorrei votare, ma non c’è nessuno che mi rappresenti!”.

    Passiamo all’analisi politica: dove sta scritto, di grazia, che quel 47,7% rappresenti solo gli elettori che tengono alla Sicilia e che vogliono cambiarla? Chi Le assicura che non ci siano affatto elettori votanti per – ancora – voto di scambio e favori vari? Mica è una prassi cancellata dalla storia! Del resto, c’è stato qualcuno che ha preso migliaia di voti, pur consapevoli dei danni che aveva contribuito a causare. E allora?

    Questa nostra forma di democrazia fa acqua da tutte le parti. Molto dell’astensionismo dipende non dalla sfiducia verso la democrazia (come prassi e regime) quanto dall’assenza di una offerta politica in grado di riempire il vuoto che si profila.
    Questo perché piaccia o meno la democrazia e il voto in urna è percepita come una opzione meno dolorosa e a basso rischio individuale per cercare di operare un cambiamento.
    Il paradosso della democrazia è che il vuoto di potere non solo sarà sempre riempito politicamente fintanto che anche una esigua minoranza esprimerà il suo voto, avendo modo di monopolizzare la coercizione istituzionalizzata; ma anche che l’assenza di democrazia, quasi sempre, non rende più liberi gli individui di un Paese o di una Regione.
    Come dire: anche se ci fosse stato il 90% di astensione (a tal proposito, starei molto attento al dato delle prossime regionali in Lazio e Lombardia e alle politiche che si avvicinano), quel 10% avrebbe avuto la legittimità formale (non già sostanziale, a mio avviso ne è priva anche il costituendo consiglio/giunta) di governare per/su tutti gli altri i quali, per qualsivoglia motivo, non li aveva scelti.
    Ricordiamoci che molti dei regimi dittatoriali del XX secolo sono arrivati da regolari elezioni democratiche, non da colpi di Stato. Quindi, attenzione a pensare che questo sia il più bello dei mondi possibile!

    Mi rendo conto di esser stato prolisso, ma sarebbero ancora tante le cose da dire.
    Concluederei con qualche citazione, giusto per riflettere e considerare che ci può essere “vita” anche oltre questo tipo di democrazia. Filosofi, pensatori, persino politici (!) che nelle nostre care e amate scuole e università pubbliche non entrerebbero nemmeno con le cannonate!

    “Se votare servisse a qualcosa non ce lo permetterebbero” (Mark Twain).

    “Un uomo non cessa di essere schiavo perché gli si permette di scegliere il padrone ogni quattro anni” (Lysander Spooner).

    “Esiste una tendenza al dispotismo insita nel potere stesso e la cosa non cambia, ma semmai diventa più pericolosa, in una società democratica” (John C. Calhoun).

    “Chi sceglie il male minore dimentica rapidamente di avere scelto comunque a favore di un male” (Hannah Arendt).

    Buona Domenica.

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  8. E allora???…
    E quindi??? Aboliamo questa forma di democrazia?
    Invalidiamo le elezioni perchè magari (potrebbe esser così…)gli elettori preferiscono di gran lunga andare al mare piuttosto che votare?
    E se anche la prossima volta e tutte le volte successive non si raggiungesse il “quorum” del 50%+1 dei votanti?
    Che facciamo?
    Invalidiamo ogni volta?Non si fanno più le elezioni?Oppure aspettiamo il nuovo “dux” che d’imperio ci risolva tutti i problemi? Che ci indichi la strada maestra da seguire?
    Chi non va a votare anche se legittimato a farlo – a mio parere – fa del male non solo a se stesso ma anche a tutti gli altri.
    A proposito di citazioni, mi viene in mente testè un illustre principe della risata che in una famosissima gag diceva: “…ma mi faccia il piacere…” accompagnandola però bonariamente e simpaticamente.
    Buona domenica anche a Lei e famiglia.

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  9. Cadere nel luogo comune della mafia e un classico per mantenerci nel fango e non alzare la testa, sono anni che veniamo messi da parte con questo alibi, e forse e sicuramente non c’e una volonta politica per debellare la mafia definitivamente, e mi domando anche cosa vuole dire toto cuffaro, quando dice che e impossibile stringere mani non giuste, parla per esperienza personale ? E quali mani non giuste sono, anche perche mi pare che la legge imponga di denunciare chi e in odore di mafia o sbaglio ? Queste mani quali sono ? di politicii? mprenditori ? i nomi ? E se e cosi a questo punto anche se non lo ho votato credo che crocetta sia una soluzioni piu che giusta, preferisco uno che si rifiuta di stringere mani non giuste di uno che ne stringe. E spero anche che gli eletti in caso di mani non giuste vadano diritti diritti in procura a denunciare questi soggetti forse cosi riusciamo a toglierci di dosso questa nomea, poi vediamo cosa si inventano per tenerci nel sottosviluppo………….

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  10. L’astensionismo(e non solo della mafia)era prevedibile,dato l’enorme frazionamento delle forze politiche,le strane alleanze e soprattutto il profondo disgusto della gente per chi ha finora gestito il potere.Ma siccome non si tratta di referendum,le elezioni restano valide comunque!Tra la minoranza che ha votato ci sono il fido elettorato di alcuni “nomi noti” e quelli che ancora credono che il voto sia un diritto-dovere(come la dottoressa Brancato e io)e che si può cambiare.Mi sembra positivo che tra gli eletti ci siano nomi nuovi(non compromessi col sistema) e donne(più pragmatiche degli uomini).Crocetta ha una maggioranza molto risicata,ma secondo me potrà governare se eviterà alleanze- capestro precostituite e cercherà il consenso su provvedimenti seri,su cui tutti i deputati onesti non possano che essere d’accordo.Il discorso di Cancellieri mi è sembrato molto significativo e penso che anche appartenenti ad altre forze politiche possano pensarla come lui.

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  11. sì, per carità, tutto bello, acutamente considerato e lucidamente esposto, ma:
    1) concordo con chi ha detto che l’astensione è figlia della crisi (no appalti=no party — no assunzioni=no party), ma il dato sull’astensione della mafia è cmq condivisibile: la mafia in questo momento preferisce acquattarsi tranquilla in quanto non è il momento di ammazzare, rubare, corrompere ecc. ma di riflettere;
    2) Crocetta è un uomo onesto e una persona perbene, ma dentro la coalizione che lo ha condotto al successo s’è preso pure i “Lombardo-boys”, e questo dovrebbe dire molto … specie in un Paese dove anche chi ha l’1,5% (numero piccolo a caso) è di fatto anche lui “Presidente” (lo è stato anche Mastella con SB: o mi concedi quella cosa, o ti levo la maggioranza e ti faccio cadere) … stima per Crocetta, ma ho grossissimi dubbi che la sua legislatura durerà cinque anni filati se non stringerà certe mani e/o non concederà “qualche cosa” …;
    3) germi del cambiamento? devo dissentire, cara Rosaria … non è cambiato nulla, e fin dalla campagna elettorale … so per certo che a ME uno che poi è stato eletto girava per quartieri popolari offrendo porta a porta 100 euro a voto, di cui 50 al singolo elettore che diceva “sì”, e gli altri 50 ai malavitosi del quartiere che avevano il compito di “schedarli” per nomi, cognomi e sezioni, cosicché se i voti ottenuti in quel quartiere non fossero stati corrispondenti a quanto “speso” sarebbero scattate le dovute “rappresaglie” … r questi sarebbero germi del cambiamento? mah! …
    p.s. in Sicilia siamo passati da Lando Buzzanca a Rosario Crocetta … ‘i canni rizzunu! consoliamoci così … 🙂

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  12. E’ da giono 30 ottobre che non dormo più. Mi chiedo come farò, come farò a spiegare a mia figlia che è “mafiosa”. Si la sera del 30 ottobre mi ha rivelato che non è andata a votare. Un dolore atroce ha pervaso il mio cuore sembrava che mi fosse venuto il coccolone, ho sudato freddo,sono sbiancato in faccia, o preso subito acqua e zucchero, poi un calmante, la pressione mi si era alzata alle stelle. “ma come” gli ho detto, “come hai potuto fare una cosa cosi grave, somara! Adesso lo sai che sei sei diventata una mafiosa” Ma papà mi ha risposto e che mai avrei fatto?” “è inutile che cerchi di giustificarti, sei una mafiosa, lo hanno scritto i giornali, lo ha scritto anche l’Espresso, lo dicono i mafiosi dei carceri, tene rendi conto non vedi che vergogna, mamma mia che vergogna! una mafiosa in famiglia, che disgrazia…che disgrazia.” – “Papà tranquillo, non ho ammazzato nessuno, non ho chiesto il pizzo a nessuno, non ho rapinato nessuno, non ho corrotto nessuno, non ho preso soldi da nessuno; ho solo fatto quello che mi sentivo di fare per dichiarare il mio dissenso nei confronti di una politica incapace, distruttiva e più volte coinvolta nei fatti di mafia. Ok, mi vogliono chiamare mafiosa che facciano pure vuol dire che sarò la prima mafiosa onesta in questa terra.” Ca**o! che lezione!

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  13. Lei è un po’ a corto di argomenti.
    Io non voto per diversi motivi, non perchè vada a mare. Mi pare che alcuni di questi li abbia, peraltro, elencati.
    Questa non è democrazia, è dittatura di una minoranza. Poi, se Lei si sente libero perchè in qualche pezzo di carta c’è scritto che lo è… può benissimo crederlo.
    E’ vero: quando si parla di religioni, a volte, la razionalità finisce in secondo piano.

    Se a gente come Lei, il voto serve come “titolo” per lamentele e piagnistei, poichè le vostre istanze saranno sempre e comunque disattese, ancora una volta è libero di credere di essere un uomo libero.
    Per me è il contrario: chi vota poi non dovrebbe lamentarsi per aver acconsentito a farsi prendere, letteralmente, per i fondelli.

    Le pongo una domanda: tra uno che non vota per scelta, o per mancanza di rappresentanza politica, o perchè liberamente ha deciso di andare al mare, e chi vende il suo voto per 50 euro, un pacco di pasta, per una raccomandazione o un posto pubblico, chi è più legittimato moralmente? Il primo o il secondo?

    Che vuole che sia? Questione di punti di vista. Le farò il piacere ed eviterò di risponderLe oltre.

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  14. Qualche tempo fa ho scritto in un commento che chiunque occuperà le poltrone della Regione Sicilia, nuovi compresi, verrà inserito suo malgrado nel vecchio ingranaggio della politica più corrotta. Forse ha ragione Cuffaro, il M5S e Crocetta dovranno “adeguarsi” alle regole che imperano da sempre a Palazzo d’Orleans. Forse non subito, ma tra qualche tempo vedremo l’evolversi delle cose. Intanto, riguardo al M5S a livello nazionale e alla faccia dell’antipolitica e della lotta alla casta, Grillo e Co. stanno proponendo Di Pietro al Quirinale. Per chi non lo sapesse, Di Pietro è al centro di una vicenda poco chiara che riguarda l’acquisto di molti immobili. E poi con tutti quei signorotti e signorotte dell’IdV che sono stati ultimamente indagati, come la mettiamo? E scommetto che anche Pannella, che tende la mano a Grillo, avrà la sua parte, così potrà sostenere con più forza le sua strampalate idee sulla liberalizzazione delle droghe leggere e lo svuotamento delle carceri.
    Se si comincia così, vedrete se questo movimento di antipolitica non diventerà il contrario in poco tempo…

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  15. Non sono d’accordo su quanto scrivi sull’astenzionismo: chi si astiene di fatto è come se non avesse opinioni, dato che ha scelto di non comunicare proprio quando ce ne sarebbe più bisogno. Non comunicando (il voto è comunicazione formale) legittima gli altri a disinteressarsi di lui e delle sue necessità. Ecco perché poi dovrebbe astenersi dalla critica ed intimamente arrossire quando la fa.

    Per quanto riguarda le citazioni esse (tutte) valgono tutt’al più per il contesto in cui sono state fatte e per le persone a cui erano dirette.
    Di citazioni se ne trovano di tutti i tipi, basta scegliere quella che più interessa.
    Sarebbe sempre meglio pensare con la propria testa e non cercare di abbellire il proprio pensiero citando quello altrui.

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  16. e dopo tutto sia chiara una cosa:ci voli chiu pilu pi tutti.chi non ha votato per protesta ha fatto male perchè cosi facendo si è mescolato ai mafiosi. ci sono tanti modi di votare scegliendo gente con la fedina pulita,ed erano in tanti,forse nel pdl e con miccichè c’era da discutere ,ma l’onesta’ di crocetta,fava,grillo era lampante-si poteva protestare anche con un voto a queste liste.

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  17. Bellissimo articolo, condivido tante cose, in particolare, quando scrive che chi non è andato a votare ha fatto una scelta libera ed accetta di essere governato da chi ha vinto. Io o votato Crocetta ed è stato un voto alla persona, ossia ad un politico che quando ha dovuto amministrare la cosa Pubblica l’ha fatto nel segno della legalità, pagando un prezzo altissimo per questo.
    Sono anche convinto che a molti intellettuali italiani un possibile cambiamento della Sicilia non piace, perchè se cambia la Sicilia cambieranno tante cose anche in Italia e molti indipendentemente se sono di destra, di sinistra o di centro, questo cambiamento non lo vogliono proprio.

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  18. Grazie e complimenti, cara Dott.ssa Brancato! Ormai, da molto tempo, il suo editoriale domenicale è divenuto un punto di riferimento e un appuntamento fisso non solo per me, ma anche in famiglia. Concordo pienamente con Lei. Personalmente sono molto contenta per la stratosferica… quota rosa eletta(15), la maggior parte, tra l’altro, grazie al Movimento5Stelle, credo.Forse qualcuno mi considererà diversa (e chi se ne frega) ma ,sì, voglio aver pieno titolo a protestare quando vedo le mille porcherie, a cui purtroppo molti di noi si sono assuefatti.
    Ritengo, magari presuntuosamente,che non andare a votare( gli assenti hanno sempre torto a prescindere), pur tuttavia nel rispetto delle decisioni altrui, sia un alibi ed anche una mancanza di senso di appartenenza. In un certo qual modo mi piace pensare che è, anche grazie al mio voto, che 15 donne mi rappresenteranno a Palazzo d’ Orléans ed ho fiducia che lavoreranno per il bene di tutti noi o almeno ci proveranno.
    Queste elezioni ci hanno dimostrato che ancora, purtroppo, i tempi non sono maturi per un vero, reale cambiamento ma tuttavia, un passettino in avanti è stato fatto e questo è avvenuto grazie a coloro che ci hanno creduto.
    Quanto al non voto dei mafiosi( non ne sento la mancanza) ricordiamoci che, per quanto possano essere numerosi, noi siamo sempre comunque molti di più, e mi sta bene che questo possa essere considerato un momento, spero molto prolungato, di emarginazione.
    Infine formulo tanti auguri(ne hanno proprio bisogno, vs la disastrata situazione in cui ci troviamo) di buon lavoro ai 90 prodi che dovranno dimostrare di essere veramente all’altezza!

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  19. Le citazioni le ho utilizzate allo scopo di far riflettere, non per rendere ampolloso il mio pensiero. A maggior ragione in considerazione del fatto che quegli autori in Italia sono sconosciuti.

    Lei ripete la preghiera contro l’astensionismo come un mantra. Non mi vorrà mica dire che questo nasce dalla sua testa o gliel’ha insegnato qualcuno?

    Io ho sempre votato dall’età di 18 anni. Poi ho smesso. E i motivi, seppur meno della metà e grossolanamente per quanto possa scrivere tra dei commenti, li ho citati: mi rifiuto di legittimare un sistema di potere dei pochi sui molti, dove ho voce in capitolo, mediamente, una volta ogni 5 anni. Dove i referendum sono carta straccia così come le leggi di iniziativa popolare.
    Le sembra normale che per modificare un pezzo di carta, sia previsto un procedimento aggravato, con tutti gli annessi e connessi, ed eventuale referendum sospensivo, mentre per legittimare un governo basta che votino 100 persone?
    Possibile mai che il mio non voto debba essere vilipeso (dovrebbe sempre essere una manifestazione alta di libertà di pensiero), mentre il voto effettuato da chi se l’è venduto per un pacco di pasta va applaudito? Davvero non capisco dove si voglia andare a parare…

    Conosce la differenza tra lecito e legittimo? Le leggi razziali erano, appunto, leggi e come tali dovevano essere rispettate (vigevano anche negli USA, qualora avesse pensato al nazi-fascismo). Ciò significa fossero legittime?

    Ho provato a dire che esistono democrazie e sistemi di rappresentanza migliori di questo. E’ un problema? Se io non mi sento rappresentato, devo per forza votare quello che VOI ritenere il meno peggio? Il voto deve servire per poi potersi lamentare? Ma di che diamine stiamo parlando?

    Sarà pure vero che io non so pensare con la mia testa. Sono umano e, quindi, limitato. Tuttavia, ho avuto la voglia di studiare pensieri differenti dal solito credo statalista trito e ritrito. Poi, fate ciò che volete.
    Ci diamo un appuntamento tra un annetto per discutere di come sarà messa la Sicilia? Prometto che non mi lamenterò. Ascolterò i vostri piagnistei.

    Ad maiora.

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  20. L’alternativa. Qual’è l’alternativa.
    Mi verrebbe da pensare che Ella auspica un secondo diluvio universale. Mi sbaglio?

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  21. I NON ELETTI ESULTERANNO FORSE . I RIFLETTORI ACCESI DAL M5S E DALLA GRANDE STAMPA CHE HA ELETTO LA SICILIA A SIMBOLO PERVERSO DI SPRECHI INEFFICIENZA E RUBERIE COSTRINGERANNO I NOSTRI POLITICI AD UNO STILE PIÙ SOBRIO,PER NON PARLARE DELLE RETRIBUZIONI CHE SARANNO DECIMATE GRAZIE A GRILLO ED AL POPOLO.
    INOLTRE IN CLIMA DI RIGORE E DI SPENDING REVIEW “PICCIOLI ” NON NE ARRIVERANNO FACILMENTE.FORSE PER QUESTO LA MAFIA E’ RIMASTA A CASA ED HA PREFERITO EMIGRARE AL NORD ITALIA ED EUROPA DOVE INVECE LE RISORSE NON MANCANO. BISOGNA PRENDERE ATTO CHE CI TROVIAMO NEL MEZZO DI UN CRISI ECONOMICA DRAMMATICA SENZA PRECEDENTI CHE STA IMPOVERENDO VASTI STRATI DELLA POPOLAZIONE INCLUSI QUEI CETI FINO AD ADESSO RITENUTI PRIVILEGIATI. IL PRESIDENTE CROCETTA NON POTRÀ FARE ALTRO CHE IL”COMMISSARIO” riducendo spese ,privilegi ,ruberie e perfino licenziare migliaia di impiegati fannulloni e parassiti . Queste manovre giuste e necessarie sono pero anche OBIETTIVAMENTE RECESSIVE . IL PROBLEMA QUINDI E COME AFFRONTARE LA DEPRESSIONE ECONOMICA E “PSICOLOGICA ” della gente? I NOSTRI RAPPRESENTANTI devono essere giudicati ed incalzati sulla capacita di proposizione di piani strategici di politica industriale concretamente realizzabili. IN PRIMIS ,DANDO SPAZIO ED IL GIUSTO VALORE AL LAVORO AUTONOMO E “PRODUTTIVO ” l’unico in grado di CREARE E DISTRIBUIRE auentica RICCHEZZA E BENESSERE ..per TUTTI. Quindi serie Politiche per l’AGRICOLTURA potenzialmente una delle più fiorenti del mondo. Per IL TURISMO (inesistente) ,forse l’unica “industria” vincente e competitiva in grado di valorizzare le straordinarie bellezze naturali paesaggistiche climatiche e storiche-culturali della nostra terra ..POLITICHE PER I TRASPORTI , e realizzazione di quelle infrastrutture assolutamente iindispensabili ad un paese civile e moderno. PRIMA FRA TUTTE QUELLA CHE SECONDO ME ,scusate, SAREBBE LA Madre FRA TUTTE LE INFRASTUTTURE utile ANCHE COME SOLO SPETTACOLARE SIMBOLO PER UNA RINASCITA SICILIANA ,UNA ICONA DI MARKETING.. PIU EFFICACE DELLA TORRE EIFFEL PER PARIGI ,IL PONTE DI BROOKLYN PER NEW YORK ,IL BOSFORO PER LA TURCHIA ETC…PARAGONABILE FORSE ALL’ ALTRETTANTO” DEVASTANTE BRUTTA INUTILE “OPERA FARAONICA: LE PIRAMIDI EGIZIANE . Mi si perdoni la apparente digressione ,ma sapete …e’ una mia personale mania ..quella del ponte…ma anche un incubo ,un po’ come in quei sogni ..nei quali tu intravedi un pericolo incombere su persone ignare a te care ..cerchi disperatamente di indicare IL PERICOLO e la via di salvezza…ma i tuoi CARI non si accorgono di te ,non ti ascoltano…immersi nelle loro piacevoli OZIOSE Preoccupazioni (i professori i professatori ed i professionisti del NO PONTE?)… E’ NECESSARIO CONFRONTARSI QUINDI SU QUESTO PIANO E IMMAGINARE STRATEGIE CHIARE REALISTICHE DI SVILUPPO E CRESCITA rivendicando la nostra autonomia “speciale”.non trascurando che abbiamo perso parte della sovranità nazionale ,per non parlare di quella,regionale…che la politica si fa sempre più a Bruxelles ed a..Berlino. LE “NOSTRE ” LEGGI LE SCRIVONO STRAPAGATISIMI BUROCRATI TECNOCRATI AFFIANCATI E SPESSO SOTTO DETTATURA DELLE POTENTISSIME LOBBY MULTINAZIONALI E BANCARIE…..COME SPESSO ACCADE LE ARMI DI “DISTRAZIONE DI MASSA sono sempre puntate sui cittadini inermi ed INCONSAPEVOLI ci vuole coraggio e anticonformismo per disinnescale.. Grazie a tutti

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  22. Chi come me si è servito del MOVIMENTO 5 STELLE come una CLAVA VOTO, che il giorno dopo realizza il cambiamento drastico della classe politica, non si chiede per chi vota COSA NOSTRA o perchè COSA NOSTRA non vota. Sappiamo bene, che le precedenti Assemblee di Palazzo Dei Normanni e un Governatore, CUFFARO, condannato in via definitiva per MAFIA, e quello uscente, LOMBARDO, indagato per anche lui per MAFIA e presto a processo, furono alla mercè di COSA NOSTRA, che ebbe tutto l’interesse, per la pax sociale, a fare della nostra Regione uno stipendificio, allo scopo di fare buoni affari in tutti i settori legati in qualche modo alla cosa pubblica. Faccio un esempio tra tanti, vi siete mai chiesti perchè la Regione Siciliana con uno Statuto Speciale non ha un testo unico per la disciplina urbanistica? Chi pensate che ci sia dietro il disastro organizzativo dei dipartimenti attività edilizie e repressione abusivismo dei Comuni siciliani, che favorisce la speculazione edilizia e le continue concessioni di centri commerciali, ambedue mezzi formidali di lavaggio del denaro sporco? Ma la Sicilia ha avuto siciliani del valore di Pier Santi MATTARELLA, o come FALCONE e BORSELLINO, o come LIBERO GRASSO o Pio LA TORRE o Pippo FAVA o Ninni CASSARA’ o Pino PUGLISI, finisco l’interminabile elenco con il giovane Peppino IMPASTATO, migliaia di siciliani che lottarono, morirono perchè credettero in una SICILIA DIVERSA.
    Ha ragione Rosaria Brancato, nell’affermare con decisione, che il cambiamento il 28 ottobre c’è stato, non solo per l’ingresso di 5 STELLE, a mio pareere questo condizionerà Rosario CROCETTA, che non potrà fare accordi con MUSUMECI e MICCICHE’, ma anzitutto con quella parte del PARTITO DEMOCRATICO, che ha inciuciato miseramente con Raffaele LOMBARDO.

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  23. Mi perdoni sig.Eclips3, io le ho posto delle domande alle quali non ha risposto o non ha saputo rispondere…mi sembra che sia lei a corto di argomentazioni.
    Il suo non andare ha votare è assolutamente legittimo!Ci mancherebbe!
    Ma se una minoranza di persone invece intende avvalersi di questo diritto che si fa? Annulliamo le elezioni perchè non si raggiunge il quorum di votanti? Denunciamo che una “dittatura” di minoranza si è impadronita del governo del Paese? Sol perchè “qualcuno” in piena libertà delega ad altri il sacrosanto diritto (…e -dovere morale-)di scegliere i propri amministratori! E magari, come sostiene lei, si arroga il “diritto” (da NON votante)di lamentarsi perchè altri hanno deciso per lui!!!No caro Aclips3, siamo su due piani totalmente differenti! Chi non c’è, chi non “partecipa”, ha sempre torto!
    Quanto a chi si vende il proprio voto/diritto per un piatto di pasta,o per 50/100/500 euro, costui è un DELINQUENTE, tanto quanto chi gli ha promesso un posto di lavoro (e comunque sono reati puniti dalla legge).
    La saluto cordialmente.

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  24. Io non penso con la mia testa, sicchè lasci che Le mostri l’alternativa che avrei in mente.
    Una caso, eh. Non sono mica un catastrofista come Lei ritiene. Tuttavia, ho una certa presunzione nel guardare la realtà per come è, a differenza da come qualcun altro vorrebbe che fosse.

    http://www.lindipendenza.com/democrazia-diretta-svizzera/

    A parte la vena polemica che ha animato questi botta e risposta tra me, Lei e l’Osservatore, sappiate che sarei davvero lieto potessimo, un giorno, confrontarci personalmente.

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  25. Imparare la Democrazia diretta da chi aiuta gli evasori stranieri a nascondere i capitali? No grazie, la ritengo la peggior forma di delinquenza economica.

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  26. Si è mai chiesto perchè esistono i paradisi fiscali? Forse per fuggire dagli inferni fiscali?
    Cosa vuole che Le dica: si tenga pure la sua amata democrazia, dove viene governato (a quanto pare Le piace proprio essere governato) da dei signori che hanno raccattato il poco più del 15% dei voti reali (!!!); si tenga pure il governo Monti, il 68,7% di total tax rate, la burocrazia, i 2000mld di debito pubblico, i Belsito, i Fiorito, i Lusi e compagnia cantando. Si tenga pure i 200 euro che dovrà versare per salvare gli stakanovisti del Comune di Messina.
    Ah, no. Quelli non può tenerseli, glieli preleveranno direttamente.

    Ad maiora.

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  27. Preferisco essere governato in una democrazia piuttosto che essere oppresso in una dittatura. Voto con la speranza di poter cambiare, in meglio evidentemente, le mie condizioni di vita, nella consapevolezza che corruzione, concussione e malaffare purtroppo imperversano. Mi tengo tutto ciò che offre una democrazia, in primis la partecipazione, a cui Lei ha rinunciato definitivamente, mi pare di capire. Non sono contento del presente, nè delle prospettive future in atto possibili, ma almeno, a tutt’oggi, lo posso ancora pensare e dire. Con rispetto.

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  28. A che serve partecipare se non può decidere di niente?
    Sta qui il nocciolo della questione, caro Algiar (me lo concederà, spero. Del resto stiamo intrattenendo una discussione aspra ma civile e la ringrazio per questo).
    E comunque, a scanso di equivoci, io non sono certo a favore di regimi dittatoriali! Sono, altresì, favorevolissimo ad un sistema democratico ove non mi si chieda un “parere” ogni 4-5 anni (che poi somiglia tanto ad un assegno in bianco), ma dove posso, sempre e comunque, esercitare la MIA sovranità!

    Buone cose.

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  29. Questa con Lei è, per me, una normale conversazione improntata al rispetto reciproco. Senza peli sulla lingua, ma, contestualmente, senza offese nè volgarità (non mi appartengono entrambe). Ciò detto, non ho mai dubitato che Lei preferisse la democrazia alla dittatura e non solo per l’accenno alla democrazia diretta Svizzera. Ma quì siamo in Italia e sappiamo bene come siamo fatti noi italiani. Ho sempre pensato che il problema degli italiani siano gli … italiani. Non siamo mai stati un vero popolo, unito, coeso. Continuiamo ad essere l’Italia delle centinaia di staterelli, con la differenza che oggi stiamo tutti sotto un unico nome ed un’unica bandiera, verso la quale, però, non nutriamo alcun rispetto (che senso ha sventolarla solo ai mondiali di calcio?). Siamo così e non saremo mai un popolo che pretenderà il rispetto della propria sovranità. Non illudiamoci.

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