Rimozione barche. "Prima il Comune deve trovare aree idonee"

Rimozione barche. “Prima il Comune deve trovare aree idonee”

Marco Ipsale

Rimozione barche. “Prima il Comune deve trovare aree idonee”

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mercoledì 10 Aprile 2019 - 11:27

I consiglieri Pergolizzi e Interdonato chiedono che il Comune dia più tempo ai diportisti per spostare le proprie barche e di fornire aree alternative

MESSINA – L’invito a togliere le barche lasciate sul litorale senza autorizzazione è già partito. Domani è previsto il censimento, poi, già da martedì prossimo, il via alla rimozione e alle sanzioni, partendo dagli estremi nord e sud del territorio fin verso il centro.

Nessuno contesta il provvedimento in sé, anzi fare ordine è giusto. Molti, però, lamentano i tempi ristrettissimi e la mancanza di alternative.

“L’amministrazione comunale – dice il consigliere Nello Pergolizzi – deve gestire le problematiche che investono centinaia di nostri concittadini, individuando una collocazione per le barche di coloro che non riusciranno a trovare una giusta soluzione. Si dovrebbero individuare alcune aree inutilizzate, non idonee per la balneazione, per il ricovero delle imbarcazioni”.

C’è poi anche un problema di tempi. “Si dovrebbe prendere in seria considerazione l’ipotesi di posticipare la decorrenza degli interventi coattivi, evitando così la rimozione complessiva di un numero così consistente di natanti”.

I diportisti avrebbero l’intenzione di costituirsi in un comitato spontaneo ed attivare le procedure per la concessione in concessione a titolo oneroso di porzioni di litorali per il ricovero gratuito delle proprie imbarcazioni. Serve, però, che il Comune le metta a disposizione.

Sulla stessa linea il consigliere Nino Interdonato, che “condivide il contenuto dell’avviso, ma non di certo le modalità, l’assenza di concertazione ed i tempi, considerato l’immediato approssimarsi della stagione balneare”.

La richiesta, al fine di salvaguardare la tradizione storica della pesca messinese amatoriale”, è quella di “individuare delle aree, nelle more di redazione del Piano di utilizzo del demanio marittimo che ad oggi è in fase di valutazione presso la CUC cui seguirà l’analisi in Consiglio comunale,  ove i natati possano stazionare provvisti di tutti i provvedimenti autorizzativi necessari”.

10 commenti

  1. Le barche sono ricoverate sulla spiaggia libera da sempre. Il la storia e il mito raccontano di barche nell’area dello stretto da sempre. Dove sostavano in secca le barche ai tempi del mito di Cariddi? Gli uomini di mare conoscevano il pericolo, ma il richiamo del mare era forte al punto di non volervi rinunciare neppure se a rischio di vita. Questo per esprimere che, oggi come allora, una piccola barca può costituire un bene preziosissimo per alcuni che non hanno altro, un posto barca in un porto turistico invece è alla portata solo di coloro che per fortuna loro hanno tanto di più del necessario. Si crea così un’altra discriminazione: se hai i soldi il mare è tuo, se non li hai peggio per te, come sta diventando la sanità: se hai i soldi ti opero se non li hai puoi morire in lista d’attesa. Secondo questo principio, domani si potrebbe decidere di dare in concessione l’aria da respirare e costringere a pagare tutti coloro che volessero continuare a vivere. Il paradosso non è del tutto assurdo perché, nella città natale di Colapesce, alcuni suoi discendenti hanno bisogno del mare quanto dell’aria che respirano; è una questione di DNA. E poi, cosa c’è di più decoroso e attrattivo di una barca da pesca sulla spiaggia? I borghi marinari sono da sempre immortalati con le barche in primo piano, proprio per il fascino che sprigionano e le storie fantastiche che evocano. Bisogna adottare soluzioni che lascino la possibilità gratuita all’uomo di mare di continuare a vivere….il mare.

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    1. caro claudio anche mia nonna negli anni 60 andava a mare nelle aree limitrofe alla caronte quando ancora non si parlava di inquinamento …… ed invece le cose cambiano . purtroppo si arriva questi avvisi cosi drastici perchè le vecchie amministrazioni non hanno mai reolamentato negli anni questa situazione ed ora succedera quello che di fatti non si pensava mai potesse accadere. e’ corretto regolamentare tutto cio meno corretto non dare preventivamente alla popolazione unoi strumento che regola tutto cio ….. il PUDM grazie al quale si sarebbe evitato tutto questo fumo di paglia che svanirà da qui a breve

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  2. Condivido in tutto il tuo commento, sperando che lo possano capire anche coloro che non vivono il mare.

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  3. Via le barche abusive! 10 Aprile 2019 18:43

    Non credo che il problema siano le barche da pesca, considerato che i pescatori iscritti al naviglio sono pochissimi. Sono le barche in vetroresina dei diportisti
    del mare abbandonate sulla spiaggia il vero motivo del contendere. Sono centinaia e lasciate anche in abbandono ovunque. Come se la spiaggia sia un luogo di rifiuti di inerti e non patrimonio di tutti. Giusto rimuovere quelle che non pagano tassa di stazionamento ( il 100%) . Chi ha a cura la tutela delle spiagge non ha dubbi, plauso all’Amministrazione,

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    1. La tassa di stazionamento non esiste da anni. Vorrei capire perché chi ha un’auto, un furgone, un camion o qualunque altro veicolo lo può tenere parcheggiato liberamente e gratuitamente e chi ha una barchetta no.

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  4. Nulla da obiettare sulle decisione del Sindaco, ma vedo che da quando si è insediato non parla d’altro di Bus, Rifiuti e baracche, ma il…… Pilone? A quando la manutenzione, vorrà i danari dei contribuenti????? Per tornare alle barche, prima l’alternativa poi le sanzioni casomai.

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  5. carmelo castorina 11 Aprile 2019 11:12

    Le criticità che affliggono i nostri litorali,sono palesi a tutti: comincerei dai liquami di origine organica che sfociano ormai storicamente sulle spiagge sia a SUD che a NORD della nostra città, i manufatti abusivi, le discariche di inerti a cielo aperto e per finire chi si è impossessato della rada S Francesco ormai da mezzo secolo. Un buon Amministratore guarderebbe l’intero orizzonte dalle problematiche prioritarie. Uno che che lo è di meno, guarderebbe solo la “pagliuzza nell’occhio del povero diportista, scusate volevo dire “barchetta”. Chiedo quindi buon senso, per dirla alla messinese: “U CANI MUZZICA SEMPRE U STRAZZATU”.

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  6. carmelo castorina 11 Aprile 2019 11:40

    Inviterei l’Assessore a visitare una delle discariche (anzi il fiume di liquami o meglio “reflui fognari”) che insistono nella spiaggia antistante lo “ZIR” fatalmente sfuggiti all’allaccio fognario dell’AMAM e dai tecnici Comunali all’Ambiente e Territorio di tutte le Amministrazioni succedutesi prima di questa e battezzato da noi diportisti “LA FOCE DEL GANGE”.
    Pensiamo che che il luogo sia candidato dall'”UNESCO” come Patrimonio Mondiale dell’Umanità…….

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  7. U sinnucu e iassessori vinn i a primavera e si sbighiaru picchi non vaddaunu unto venno quannu u mari si pighia i casi di paisi

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  8. È giusto dare un pò d’ordine e regole alle spiagge ed al varo delle barche …va bene!!! Non è giusto invece farlo con un provvedimento all’improvviso nè con la rimozione forzata delle barche dei trattori e dei verricelli. Potrebbe quindi andare bene la soluzione di adottare il registro comunale delle imbarcazioni, e poi indicare in che tempi destinare, anche pagando un canone a prezzo accessibile, delle aree di spiaggia esclusivamente alle barche censite spiegando anche però con che mezzi salire e scendere le barche una volta sistemate entro le aree individuate dall’amministrazione comunale.

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