L’anarchia del Centro Storico. Scende il campo la Soprintendenza

Varie strutture precarie quasi mai regolari posizionate dagli esercenti, normative per la tutela dei beni storico-architettonici raramente rispettate, abusi nell’installazione di gazebo, ombrelloni, tavolini, sedie e fioriere. E’ quanto riscontrato nel corso di un sopralluogo ispettivo effettuato dai tecnici della Soprintendenza nel Centro Storico, in particolare nelle vie Lepanto, Cardines e San Giacomo.

Se ne è discusso nel corso di un tavolo al quale hanno partecipato dirigenti e funzionari del Comune e dell’Istituto di tutela dei Beni Culturali. Nella sede di viale Boccetta, per iniziativa del soprintendente Rocco Giovanni Scimone, si sono incontrati l’arch. Maria Mercurio, l’arch. Irene Ruggeri, il geom. Daniele Guarnera, l’arch. Anna Maria Cacopardo, la dott.ssa Salvatora Rattazzi, il dott. Giuseppe Caizzone, l’arch. Emanuele Moltisanti, il commissario Enrico Adige ed il commissario Pietro Villarà. Si è trattato di una prima riunione interlocutoria fra i rappresentanti dei due Enti, per discutere su un piano di riordino del Centro Storico cittadino.

La Soprintendenza chiede che vengano osservate le regole e lancia un progetto al vaglio dell’Amministrazione Comunale. In questa fase è stata evidenziata “la necessità di ristabilire un assetto estetico omogeneo, con l’impiego di materiali uniformi, adeguati all’uso ed ai luoghi; l’esigenza di una perimetrazione degli spazi, suddivisi in moduli mediante pedane in legno ecologico per una migliore distribuzione e fruizione dei percorsi. Le strutture, da realizzare con specifici materiali, non possono aderire alle facciate di palazzi di interesse storico vincolati”.

Sono state anche affrontate problematiche di natura economica e avanzate ipotetiche soluzioni sostenibili. Si muove così un primo passo verso la normalizzazione, traendo anche esempio da metodologie già adottate in altri importanti Centri Storici ad alto tasso civico.