Dal giudice i 7 giovani protagonisti della rissa al Municipio bollata come regolamento di conti tra bande che nasconde invece uno scenario omofobo
Messina – Sono stati convocati per il prossimo 4 giugno i sette giovani coinvolti nella rissa violenta scoppiata a piazza Municipio a fine febbraio scorso. Il processo però slitterà. I difensori hanno infatti scelto strade diverse, chiedendo l’accesso a riti alternativi. Tre di loro hanno chiesto la messa alla prova, uno di loro ha scelto la messa alla prova mentre due ragazze hanno scelto di celebrare il processo col rito abbreviato. Una di loro però, assistita dall’avvocato Giovanni Villari, ha sollecitato l’abbreviato condizionato a due esami genetici per stabilire se sul coltello sequestrato c’erano sue tracce di Dna o impronte. Impegnati nelle difese anche gli avvocati Antonio Aliano, Alessandro Billè, Carmelo Torre Barbera, Pietro Giannetto e Pier Luigi Venuto.
Il regolamento di conti tra bande
Alla base della rissa, hanno scoperto i poliziotti, c’era un vero e proprio regolamento di conti che una delle due gang aveva programmato, dando appuntamento all’altro gruppo piazza Unione Europea quella notte, per regolare un conto in sospeso risalente a tempo prima. Sullo sfondo emerge anche la possibilità che si sia trattata di una vera e propria aggressione omofoba.
L’arrivo della Polizia
Quando sono intervenuti alla segnalazione dell’ennesimo far west in centro, gli agenti hanno trovato i giovani messinesi, tutti maggiorenni, che se l’erano appena date di santa ragione. Uno di loro, hanno confermato le immagini di video sorveglianza, aveva anche adoperato un casco da moto per colpire gli altri. Recuperato un coltello a serramanico, estratto durante la lite ma che a quanto pare non ha colpito nessuno. Il ragazzo che lo brandiva ha tentato di disfarsene all’arrivo della pattuglia, inutilmente.
