Roccalumera. La replica di Saitta sul decreto ingiuntivo: "Il Comune nulla deve all'Ato"

Roccalumera. La replica di Saitta sul decreto ingiuntivo: “Il Comune nulla deve all’Ato”

Gianluca Santisi

Roccalumera. La replica di Saitta sul decreto ingiuntivo: “Il Comune nulla deve all’Ato”

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martedì 01 Settembre 2020 - 07:00

L'esperto del sindaco Argiroffi ha risposto alla nota della minoranza: "Anziché attaccare l'Amministrazione avrebbe dovuto censurare l'azione dell'Ato Me4"

ROCCALUMERA – L’esperto del sindaco Argiroffi, Carmelo Saitta, ha replicato alla nota della minoranza con cui è stata chiesta chiarezza circa il decreto ingiuntivo per 1 milione e 352 mila euro presentato dall’Ato Me4 nei confronti del Comune. “L’Ato – ha spiegato Saitta – a fronte del piano di rientro per 1 milione e 500 mila euro approvato dal Consiglio Comunale di Roccalumera, a rettifica del precedente piano occorso con delibera n. 44 del 17 luglio 2013, per saldare con esso la pregressa sofferenza debitoria, sostiene che l’Ente comunale avrebbe evaso il pagamento di solo 1 milione di euro e mancherebbe il saldo di euro 580mila 932. In più lo stesso Ato asserisce che vi sarebbe da pagare la somma di 777mila e 204 euro per fatture non pagate risalenti al 2011, 2012 ecc.”.

Saitta evidenzia che “quanto al saldo di euro 580.932 il Comune di Roccalumera non è inadempiente, in quanto per il pagamento, a seguito del piano di rientro di durata decennale, è ancora in termini per saldare il dovuto”. Quanto alla somma di 777mila 204, invece, l’esperto del primo cittadino ha evidenziato che “si riferisce ad una pretesa creditoria, per la quale già vi è stato un ampio contenzioso sia innanzi al Tribunale Civile di Messina che in sede di arbitrato, in cui l’Ato è risultato soccombente, per difetti procedurali, legati all’azione giudiziaria intrapresa”. “Su tale somma – ha aggiunto quindi l’avv. Saitta – l’Ato non può pretendere alcunché, trattandosi ormai di importi prescritti. Sicché, la minoranza anziché censurare l’operato dell’Amministrazione attiva avrebbe dovuto censurare l’azione dell’Ato Me4 Spa, destituita di ogni valido fondamento. Ma Corrini e compagni sono mossi da altri intenti – ha attaccato Saitta – e cioè, segnalare inadempienze inesistenti in capo all’operato di Gaetano Argiroffi e dei suoi collaboratori e soprattutto svilire la figura del suo esperto, vera ossessione dei consiglieri di opposizione. Ma questa è un’altra storia, di poco interesse e di poco spessore”.

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