Ai “piedi” del Pilone panchine nuove di zecca divelte da parcheggi selvaggi e…abusivi

Le parole dobbiamo necessariamente utilizzarle per descrivere l’ennesimo, indecoroso “quadretto” che ha come cornice l’incantevole spiaggia di Capo Peloro. In realtà, però, l’unica cosa che verrebbe da fare è restare in silenzio. Ed arrossire. Non certo per il troppo sole, bensì per la troppa vergogna. Diverse volte abbiamo documentato le vergognose condizioni che interessano gli spazi “ai piedi” del Pilone, dove l’inciviltà, la maleducazione e l’illogica convinzione di essere “padroni” assoluti di un’area che potrebbe invece essere “aperta” alla cittadinanza, ha reso impossibile mettere in pratica il progetto immaginato dall’assessore al waterfront Pippo Isgrò: chiudere i varchi d’accesso alla zona demaniale adiacente il “lanternino”, rendendola un punto di ritrovo per la cittadinanza, con tanto di collocazione dei tre cannoni Garibaldi recuperati nei mesi scorsi.

L’idea, purtroppo, è stata stroncata sul nascere. Nel corso dell’estate, infatti, (vedi correlato), il muretto realizzato dall’impresa Nova Cean Edil Srl (costo 11 mila euro) per evitare la sosta delle auto, è stato letteralmente abbattuto. Ovvie e scontate le conseguenze: macchine selvaggiamente parcheggiate in ogni porzione di terreno disponibile. Forse peggio di prima. Pur nella consapevolezza della necessità di dotare il villaggio di Torre Faro di adeguati spazi per la sosta delle vetture, anche al fine di evitare inevitabili ingorghi, dispiace notare come, ancora una volta, la legge del più forte abbia preso il sopravvento. I ben informati, infatti, affermano che l’eliminazione “fisica” del muretto, sia stata “pilotata” da quanti, venendo meno i parcheggi a ridosso della spiaggia, sarebbero stati “infastiditi” nel veder posteggiate auto altrui, in zone che fino a quel momento erano rimaste “indisturbate”.

Ma c’è di peggio. E veniamo all’indecoroso “quadretto” di cui accennavamo all’inizio del nostro articolo. Due giorni fa, sul finire quindi della stagione estiva, il Comune ha nuovamente disposto la chiusura dei varchi all’area del lanternino, sperando di potere “stroncare” l’abitudine del parcheggio abusivo in zona demaniale. Per scongiurare nuove “occupazioni”, si è proceduto con l’immediata collocazione di panchine e cestini porta rifiuti. Tuttavia, neanche la presenza di questi elementi di arredo urbano sembra aver “impressionato” i vandali. Perché è solo così che possono essere definiti coloro che, senza alcuna remora, decidendo di parcheggiare comunque nello spazio in questione, hanno divelto una delle panchine appena sistemate. Riteniamo non sia necessaria nessun’altra descrizione, visto che le foto, gentilmente inviateci da un lettore, “parlano” in modo abbastanza chiaro. Una considerazione però ci riserviamo di farla: quel dito che la maggior parte delle volte, non a torto, viene puntato verso chi ci “governa”, sarebbe prima il caso di rivolgerlo verso noi stessi. (EDP).