Ai “piedi” del Pilone panchine nuove di zecca divelte da parcheggi selvaggi e…abusivi

Ai “piedi” del Pilone panchine nuove di zecca divelte da parcheggi selvaggi e…abusivi

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Ai “piedi” del Pilone panchine nuove di zecca divelte da parcheggi selvaggi e…abusivi

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lunedì 10 Settembre 2012 - 01:36

L’area interessata è quella a ridosso del lanternino dove ancora una volta gli automobilisti, nonostante la presenza di panchine e cestini portarifiuti, hanno deciso di fare il bello e il cattivo tempo. In barba alla civiltà

Le parole dobbiamo necessariamente utilizzarle per descrivere l’ennesimo, indecoroso “quadretto” che ha come cornice l’incantevole spiaggia di Capo Peloro. In realtà, però, l’unica cosa che verrebbe da fare è restare in silenzio. Ed arrossire. Non certo per il troppo sole, bensì per la troppa vergogna. Diverse volte abbiamo documentato le vergognose condizioni che interessano gli spazi “ai piedi” del Pilone, dove l’inciviltà, la maleducazione e l’illogica convinzione di essere “padroni” assoluti di un’area che potrebbe invece essere “aperta” alla cittadinanza, ha reso impossibile mettere in pratica il progetto immaginato dall’assessore al waterfront Pippo Isgrò: chiudere i varchi d’accesso alla zona demaniale adiacente il “lanternino”, rendendola un punto di ritrovo per la cittadinanza, con tanto di collocazione dei tre cannoni Garibaldi recuperati nei mesi scorsi.

L’idea, purtroppo, è stata stroncata sul nascere. Nel corso dell’estate, infatti, (vedi correlato), il muretto realizzato dall’impresa Nova Cean Edil Srl (costo 11 mila euro) per evitare la sosta delle auto, è stato letteralmente abbattuto. Ovvie e scontate le conseguenze: macchine selvaggiamente parcheggiate in ogni porzione di terreno disponibile. Forse peggio di prima. Pur nella consapevolezza della necessità di dotare il villaggio di Torre Faro di adeguati spazi per la sosta delle vetture, anche al fine di evitare inevitabili ingorghi, dispiace notare come, ancora una volta, la legge del più forte abbia preso il sopravvento. I ben informati, infatti, affermano che l’eliminazione “fisica” del muretto, sia stata “pilotata” da quanti, venendo meno i parcheggi a ridosso della spiaggia, sarebbero stati “infastiditi” nel veder posteggiate auto altrui, in zone che fino a quel momento erano rimaste “indisturbate”.

Ma c’è di peggio. E veniamo all’indecoroso “quadretto” di cui accennavamo all’inizio del nostro articolo. Due giorni fa, sul finire quindi della stagione estiva, il Comune ha nuovamente disposto la chiusura dei varchi all’area del lanternino, sperando di potere “stroncare” l’abitudine del parcheggio abusivo in zona demaniale. Per scongiurare nuove “occupazioni”, si è proceduto con l’immediata collocazione di panchine e cestini porta rifiuti. Tuttavia, neanche la presenza di questi elementi di arredo urbano sembra aver “impressionato” i vandali. Perché è solo così che possono essere definiti coloro che, senza alcuna remora, decidendo di parcheggiare comunque nello spazio in questione, hanno divelto una delle panchine appena sistemate. Riteniamo non sia necessaria nessun’altra descrizione, visto che le foto, gentilmente inviateci da un lettore, “parlano” in modo abbastanza chiaro. Una considerazione però ci riserviamo di farla: quel dito che la maggior parte delle volte, non a torto, viene puntato verso chi ci “governa”, sarebbe prima il caso di rivolgerlo verso noi stessi. (EDP).

17 commenti

  1. Mi scusi ma la considerazione finale del dito rivolto verso noi stessi è una emerita sciocchezza. Chi ha un barlume di civiltà nel DNA riesce a capire. Chi è nato e cresciuto incivile, prepotente, violento, presuntuoso, non sa che farsene del dito.
    Poiché è costretto però a vivere in un contesto civile, è indispensabile, DEVE, non rompere; e necessitano maniere forti e decise punizioni. E il dito dovrà essere puntato su chi ci “governa” perché noi non possiamo farci giustizia.
    Grazie per l’attenzione.

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  2. CHE TRISTEZZA…!
    COME HO GIA’ AVUTO MODO DI DIRE COMMENTANDO SU QUESTO GIORNALE, IL DANNO MAGGIORE PER MESSINA E’… IL MESSINESE!
    E’ INUTILE PARLARE DI MANCATI CONTROLLI E POLIZIA LATITANTE O AMENITA’ VARIE; QUI’ SI PARLA DI CIVILTA’.
    LA CIVILTA’ DEL RISPETTO PER LA COSA COMUNE, DELLE COSE ALTRUI.
    SOPRATTUTTO MANCA IL RISPETTO DELLE REGOLE.
    E’ FREQUENTE TROVARE UN MESSINESE PIU’ FURBO DI TUTTI GLI ALTRI MESSINESI.
    MA QUELLO CHE SCONCERTA DI PIU’ E’ LA MANCANZA DI DENUNCE!
    COME SI PUO’ ABBATTERE UN MURETTO SENZA CHE NESSUNA VEDA?
    QUI’ SIAMO ALL’ASSURDO: SI DISTRUGGONO E DETURPANO PAESAGGI MERAVIGLIOSI, CON L’ASSOLUTA CERTEZZA DELL’IMPUNITA’.
    ALLA FACCIA DEL CITTADINO ONESTO E RISPETTOSO DELLE LEGGI.
    FAN..LO!

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  3. La colpa è sempre di altri! Se poi si restringono le troppe Libertà che, purtroppo per noi, ci sono concesse si grida al fascismo e all’oppressione. Un bel giro di vite, in tutti i sensi, è quello che ci vorrebbe in Italia e a Messina, una Città dove manca l’educazione civica e quella stradale!

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  4. di cosa meravigliarsi? Di un città senza regole ridotta ad una discarica, abitata e amministrata in buona parte da gentaglia?? C. Peloro ( riserva naturale di che??) ha sempre fatto pena, non lo scopriamo oggi

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  5. se il messinoto è incivile è perchè nessuno mai gli ha insegnato la civiltà a calci nel cu.. quando serviva.Le regole e la gente in divisa esistono apposta. Andiamo a vedere in Svizzera, Inghilterra o altri posti civili se permettono queste cose. E’ gente da terzo mondo, cittadini e politici insieme, pochi si salvano. Ma la politca messinese è questa, portare avanti i servi, i lecchini e la gentaglia senza un briciolo di senso civico, cultura ed educazione, che è quella più facilnente gestibile per i voti; del resto chissenefrega. Nel frattempo la parte sana continua a fuggire da una città alla fame in fase di spopolamente e preda di un devastante declino socioculturale.Solo un buzurro o un servo buddcace può trovarsi bene in una città come Messina e farsi scivolare tutto addosso.

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  6. MessineseAttento 10 Settembre 2012 09:01

    Quest’articolo è fuorviante per chi legge!
    Infatti il muro non è stato abbattuto dall’incivile di turno, bensì dal comune stesso che si è piegato alle dinamiche xxxxxxxx che spesso regnano in certi ambiti.
    Il fatto reale è che il gestore di un lido della zona, adducendo a fantomatici problemi di sicurezza, ha esplicitamente imposto al comune di abbattere il muretto appena costruito con fondi pubblici.
    Il comune, dal canto suo, con malcelata complicità, non esitava ad obbedire alle richieste di chi in quel muretto vedeva la causa del calo dei suoi introiti.
    Poi ci sono i soliti voli pindarici del buon Isgrò che parlava di sbarre comandate a distanza per evitare quello che, già dal giorno seguente all’intervento delle ruspe di palazzo Zanca, si è puntualmente verificato; ovviamente della sbarra nemmeno l’ombra.
    Troppo facile dare la colpa all’inciviltà del messinese (che senza dubbio esiste) in circostanze in cui le colpe sono ben altre e sicuramente ben più gravi.
    Concludo dicendo che qualcuno sicuramente storcerà il naso nel leggere la parola xxxxx all’inizio del mio intervento, bene, se avete altri aggettivi per definire certi comportamenti, sarò ben lieto di accettarli.

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  7. L’inciviltà e il vandalismo non fanno parte del DNA, ma sono frutto di una “cultura” imperante, in cui vige la legge del più prepotente e del più furbetto.
    A Messina ciò è particolarmente evidente, sia tra chi amministra, sia tra i comuni cittadini.
    Da parte loro le istituzioni, o meglio i politici locali, predicano bene e razzolano male. Se da un lato predicano la civiltà e l’ordine in alcune zone, dall’altro in tantissimi altri casi tollerano delle situazioni indecorose e pericolose per guadagnarsi o non alienarsi consensi elettorali.
    Ne sono un esempio le baracche sui torrenti (vedasi torrente Cumia ed altri), oppure i mercatini delle feste paronali dove i venditori di calia e altre mercanzie invadono strade e marciapiedi e parcheggiano auto e fuirgoni sempre sui marciapiedi, mentre gli agenti della polizia municipale chiudono entrambi gli occhi (per la verità le autorizzazioni per collocare bancarelle sulle strade aperte al traffico non potrebbero neppure esswere rilasciate!!).
    Gli amministratori non possono essere rigorosi in alcuni casi e permissivi in altri, in tal modo non sono credibili.
    Da parte nostra noi cittadini dovremmo deplorare i comportamenti incivili e furbeschi, anzichè ammirarli.

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  8. MADDOCCO Antonino 10 Settembre 2012 09:58

    Eh si…. colpa di chi ci governa…. colpa delle istituzioni….., colpa della polizia……, NO SIGNORI MIEI LA COLPA E’ SOLO DI QUESTA GENTAGLIA….. io o i miei figli non ci sogneremmo mai di fare una cosa del genere e sapete perchè ….io ho avuto un padre che mi ha saputo educare…. i iei figli a loro volta ne hanno uno che li sta educando….. DIVERSAMENTE QUESTA GENTAGLIA NON HA MAI AVUTO NESSUNO CHE ABBIA POTUTO INSEGNARE LORO UN PO’ DI EDUCAZIONE….. come la penso che a Messina bisognerebbe fare un po’ di “””tabula rasa””. Il marcio va eliminato….. sin dalle radici ed in qualsiasi modo…. anche drastico….indivinate in che senso.-

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  9. Muretto per impedire l’accesso delle autovetture divelto: forse erà meglio fare un muro più consistente sia in profondità che in larghezza.
    Panchine e fioriere: ma se non è servito un muretto, veramente pensavano di intimidire i soliti irrispettosi incivili. Dalla foto poi si nota che per spostarle/abbaterli non serviva certo l’uso di un’auto. Occorre mano piùà ferma e dicesa in certi decisioni/interventi e sappendo dell’inciviltà che va molto di moda in questa città che si vorrebbe qualificare “metropoli”, magari un incursione in divesi orari di carabinieri, finanza, vigili urbani, capitaneria di porto, porterebbe frutti maggiori vs il rispetto e la civiltà.
    Va comunque presa in considerazione e trovare un adeguato rimedio alla necessità di parcheggi, molti pargheggi, in quella zona se si vuole che il cittadino possa recarvisi con maggiore tranquillità ad usufruire di quella località/spiaggia.

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  10. Capo Peloro, il mitico luogo dello Scilla Cariddi ancora una volta fa notizie per essere fra le zone più degradate della città. E’ proprio una iattura che Messina non riesce a riappropiarsi – come per la zona Falcata – di questo meravglioso lembo di terra.

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  11. Ma perchè invece non si dice che quella è una zona considerata pre riserva naturale e che, come tale, non dovrebbe neanche avere dei lidi o ricoveri barche a pagamento? E se si danno delle concessioni (che il comune fa pagare a caro prezzo) si deve dare la possibilità alle persone di potervi accedere, magari creando delle zone di sosta alternative.
    E poi ci stupiamo ancora della nostra inciviltà? La civiltà è senz’altro figlia della buona educazione impartita dai nostri genitori ma è anche figlia del contesto nel quale vivi. I nostri squallidi governanti si impegnano giornalmente a distruggere quel minimo di senso di appartenenza che abbiamo verso questa meravigliosa città e di senso civico.

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  12. L’inciviltà e la “cultura” dela prevaricazione, il non rispetto della cosa comune, sono certamente espressione della maleducazione di tantissimi messinesi.
    Ma nel mio precedente intervento intendevo dire che i gli amministratori fanno poco per sviluppare un senso diffuso di rispetto delle regole, ma fanno molto per aumentare il clientelismo ed il loro parco elettori.
    A Messina le regole valgono per essere disattese, soprattutto se hai l’amico nell’istituzione giusts che ti favorisce per bypassarle.

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  13. MADDOCCO Antonino 10 Settembre 2012 14:41

    e continuiamo a dare la colpa agli altri….. a Messina ci vorrebbe un agente sotto ogni portone…. impossibile…. invece perchè non prendiamo coscenza assumendoci le nostre responsabilità e quando vediamo porcate del genere….. (tipo il muretto divelto tranquillamente)….. non ci facciamo carico di avvisare chi dovrebbe intervenire…. e se poi cio’ non dovesse avvenire …. allora saranno altri ad assumersi la responsabilità….. Ma noi da buon Messinesi ( buddaci e senza palle ) preferiamo far fare sempre agli altri e mai esporci in prima persona.

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  14. I commenti di TempoStretto, compreso il mio, sono drammatici, siamo consapevoli che chi ha abbattuto il muretto, come chi ha costruito sul demanio marittimo, chi ha beneficiato del numero più alto di sanatorie in edilizia in relazione ai fabbricati esistenti, chi ha costruito o costruisce ancora oggi sui versanti ad elevata acclività, che è la pendenza di un terreno, palazzi che al solo grardarli ti fanno venire un brivido nella schiena, ebbene questi messinesi sono i nostri parenti, amici, conoscenti, il vicino di casa, è una popolazione che ha deciso di non rispettare nessuna regola.
    Ed è patetico urlare di essere il quel 5% che fa la raccolta differenziata, dobbiamo ripartire assumendoci tutta la responsabilità di questo degrado. Abbiamo tre occasioni, una sono le prossime Regionali, poi quelle ancora più importanti, nazionali e comunali, e tanti giovani trentenni e quarantenni a cui affidarci, cominciamo a rivoluzionare i partiti non votando politici dai cinquant’anni in su.

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  15. per tutti i lettori o commentatori,sono daccordo sullo sdegno che tutti provano per l’accaduto ,ma vorrei precisare per i male informati,che il famoso muretto all’origine la ditta appaltatrice lo aveva fatto in modo che passassero solo i disabili o eventuali carrozzine con bambini,poi il lido fece una forte pressione al comune,dicendo che serviva riaprire il varco per una eventuale situazione di soccorso e quindi per far accedere l’ambulanza(xxxxxxxxx!!!)cosi il nostro amico buzzy dimissionario(dopo aver concluso brillantemente la rinascita di messina)diede l’ordine immediato di riaprire il varco ,e quindi di abbattere il muro…ma voi pensate che ci gli altri ci chiamano bbuddaci per invidia?

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  16. MADDOCCO Antonino 11 Settembre 2012 10:42

    se quello che dice il signor florio è vero…. ( avrà le sue conoscenze per asserirlo )la cosa è da definirsi ancora piu’ allucinante.

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  17. LA SOLA COSA CHE MI VIENE DA AGGIUNGERE AL COMMENTO DAL SIGNOR FLORIO E’: CHE SCHIFO!
    SE DAVVERO STANNO COSI’ LE COSE E’ QUANTOMENO ABERRANTE OGNI COMMENTO.

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