Sabato il presidente del consiglio firmerà i Patti per la Regione Calabria, per le Città Metropolitane di Reggio Calabria, Palermo e Catania. Per Messina, città-lumaca, se ne parla a fine maggio.... L'indignazione dei sindaci della provincia: "i nostri rappresentanti mancano di autorevolezza. Accorinti e Romano battano i pugni...."

Renzi vola in Sicilia sabato per firmare i Patti per Palermo e per Catania. Invece Messina resta al palo, e dopo le fanfare dei mesi scorsi la questione Masterplan si è sgonfiata come un palloncino bucato.

Se tutto va bene per Messina se ne parla a fine maggio…. E mentre Palermo e Catania corrono come furetti la città-lumaca ha i suoi tempi, le sue lungaggini e rischia di perdere anche questo treno.

Nella sua e-news Renzi ha annunciato il suo fine settimana al Sud dopo aver firmato nei giorni scorsi il Patto per la Campania con il governatore De Luca.

“Sabato mattina grande festa a Reggio Calabria per la solenne inaugurazione del Museo dei Bronzi di Riace e la contestuale firma del Patto per Reggio Calabria e del Patto per la Calabria– si legge nell’agenda del Presidente del Consiglio- Sabato pomeriggio, Sicilia: riapriamo una delle arterie a quattro corsie chiuse dopo i crolli degli scorsi mesi (ricordate gli impegni per rimettere a posto le strade in Sicilia?). Poi firmiamo il Patto per Palermo e il Patto per Catania, visitando entrambe le città”.

Messina ovviamente non c’è e non potrebbe essere altrimenti se ci ricordiamo le puntate precedenti di una vicenda ai confini con la farsa. Dapprima Roma si era scordata d’inserirci tra le Città Metropolitane destinatarie dei fondi per il Masterplan. Poi, inserita in fretta e furia in una gara tra chi sia stato o meno l’artefice unico dell’integrazione, è iniziato un periodo di gran confusione sui progetti da portare nella lista della spesa, con la città capoluogo che pensava di fare la primadonna e risolversi problemi di cassa ed i Comuni della provincia per nulla intenzionati a fare da Cenerentola. Tra tira e molla, assemblee, ritardi ed auto convocazioni alla fine si è trovata una soluzione con una delegazione rappresentativa delle varie zone. Nel frattempo il Comune di Messina, tra i 3 progetti da finanziare, aveva inserito quello del pilone di Faro, che porta la firma dello studio dell’assessore De Cola, caso finito al centro della polemica, per ovvi motivi. Ma non finisce qui, perché mentre da Roma, tramite il Pd Tommaso Currò, si annunciano a più ripresi incontri risolutivi con la delegazione messinese, a gennaio, arriva la sorpresa: i soldi per il 2016/2017 sono appena 61 milioni per tutta la città Metropolitana. Addio sogni di gloria, mentre il sottosegretario De Vincenti chiede anche progetti cantierabili e legati a tutto il territorio e non solo al capoluogo. Tutto da rifare, sia sui criteri di scelta della lista della spesa che sulla localizzazione.

Mentre ci lecchiamo le ferite cala il sipario a fine gennaio sul Masterplan e non se ne sa più nulla, nonostante i proclami dei frenetici mesi precedenti.

Fino a ieri, quando Renzi annuncia che firma con la Regione Calabria, con Reggio Calabria Città Metropolitana e con le Città Metropolitane di Palermo e Catania.

Non può firmare il Patto per la Sicilia perché è stato congelato per alcuni ritocchi dopo l’ira dell’Ars alla scoperta che la prima bozza era troppo Gela-centrico e i deputati, dopo aver fatto le pulci ai singoli progetti hanno richiesto una serie di modifiche più “democratiche geograficamente”. Paradossalmente quel Piano per la Sicilia destinava il 70% delle somme per i progetti legati al dissesto del territorio proprio alla provincia di Messina.

Renzi non firmerà quindi sabato né il Patto per la Sicilia né quello per Messina, riusciamo a essere ultimi.

Ad alzare a voce i sindaci della provincia con una nota giunta in redazione: “facendo seguito alle notizie apparse sugli organi di stampa in merito alla visita di sabato del Presidente del Consiglio Renzi a Catania e Palermo e non a Messina per la firma del patto delle città metropolitane, i Sindaci della Provincia di Messina sottoscrittori evidenziano come la classe politica nazionale tutta non solo non ha a cuore le sorti e lo sviluppo della propria comunità messinese ma anzi mette in risalto la mancanza di autorevolezza nei confronti degli organi politici nazionali istituzionalmente preposti a sancire gli accordi dell'area metropolitana . Ció sicuramente è conseguenza della mancata applicazione della legge sulle aree metropolitane ma sicuramente è altresì vero che non ha funzionato nè l'interlocuzione del Sindaco capoluogo né quella del commissario preposto a reggere l'ex Provincia Regionale di Messina.i Sindaci sottoscrittori sensibili e coerenti con quanto hanno sostenuto nelle varie riunioni pregresse invitano il Sindaco Accorinti a convocare un'immediata conferenza di tutti i Sindaci e invitano il Presidente del Consiglio a visitare contestualmente alla sua venuta in Sicilia anche la provincia di Messina proprio per non mortificare e penalizzare l'intera comunità. Si stimola altresì a voler convocare con urgenza così come convenuto la cabina di regia insieme agli organi professionali all'Università e tutte le altre istituzioni al fine di potere iniziare un lavoro preparatorio per tutta la programmazione di sviluppo riguardante il territorio della provincia stessa. I Sindaci sottoscrittori della Provincia di Messina”.

Ancora una volta la voce coraggiosa ed orgogliosa, l’unica, è quella dei sindaci della Provincia, perché da Palazzo Zanca il silenzio è assordante.

Ed anche questa umiliazione passerà sopra le nostre teste. Fino alla prossima.

Rosaria Brancato