Le promesse di Salvini sullo sbaraccamento. Rizzo: «Chiacchiere al vento»

Le promesse di Salvini sullo sbaraccamento. Rizzo: «Chiacchiere al vento»

Redazione

Le promesse di Salvini sullo sbaraccamento. Rizzo: «Chiacchiere al vento»

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lunedì 04 Febbraio 2019 - 11:33

MESSINA -Gli impegni presi da Matteo Salvini sullo smantellamento delle baraccopoli a Messina,  prima da segretario della Lega e semplice candidato e poi da Ministro dell’Interno, non si sono mai tramutati in fatti, come ricordato qualche giorno fa da Tempostretto.

«Chiacchiere al vento» tuona oggi il consigliere comunale di LiberaMe Massimo Rizzo, che in una nota riporta testualmente le parole pronunciate da Salvini lo scorso 14 agosto in occasione della sua ultima visita a Messina: «Il sindaco trova nel ministero dell’Interno un alleato nell’opera di sgombero e di dignita’ e di sistemazione di vivere civile in una citta’ italiana nel 2018. Vivere in quelle condizioni, me lo ricordo ancora, i bimbi in mezzo ai topi non è possibile».

«I fatti successivi- scrive Rizzo – hanno dimostrato che il governo leghista (e non è un errore di battitura…) è distante anni luce dal risanamento la cui mancata risoluzione dovrebbe fare riflettere chi ha amministrato la nostra città negli ultimi 30 anni. Per carità, nessuno mediamente intelligente poteva aspettarsi sensibilità da un esecutivo a trazione nordista che non ha alcun interesse ad elaborare politiche di sviluppo per il meridione. E però, è sempre utile ricordare le promesse non mantenute, le chiacchiere disperse nel vento dello Stretto».

«Al di là della fondatezza amministrativa delle richiesta dello stato di emergenza – continua il consigliere – l’unico vero dubbio è se sia maggiormente inadempiente il governo nazionale o quello regionale. Per il resto una sola certezza: le baracche sono ancora dove sono sempre state. Sia chiaro: alibi per nessuno, compresa l’amministrazione comunale che non è riuscita ad andare oltre un cronoprogramma che ha avuto l’ulteriore conseguenza di regalare l’ennesima illusione ai messinesi, tradita dall’assenza di fatti concreti».

«Nel ruolo di consigliere comunale, sprovvisto di alternative amministrative, posso solo inchiodare alle proprie responsabilità i protagonisti (negativi) della vicenda. Per questa ragione, unitamente ad altri colleghi, ho chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario alla presenza dell’assessore regionale Falcone, uno dei tanti che questa estate aveva speso tante parole sul risanamento. E considerato che questo consiglio comunale è particolarmente sensibile ai problemi cittadini, sono convinto che se non si avranno riscontri concreti entro un ragionevole lasso di tempo, la liquidazione della Arisme, azienda speciale appositamente costituita per il risanamento, sarà presto posta all’ordine del giorno del civico consesso. In assenza dei necessari strumenti operativi, non ci sarebbe alcun motivo di mantenere in vita un inutile carrozzone».

Rizzo conclude la sua nota con un “appello” all’esponente della Lega : «Ministro Salvini, nel frattempo, tra un giubbotto e l’altro, si guardi allo specchio e, pensando a Messina ed alle sue baracche, arrossisca di vergogna».

Un commento

  1. ma i voti li ha presi.

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