Caos nel servizio di riabilitazione messinese, Zafarana (M5S) scrive al direttore generale dell’Asp

Caos nel servizio di riabilitazione messinese, Zafarana (M5S) scrive al direttore generale dell’Asp

Caos nel servizio di riabilitazione messinese, Zafarana (M5S) scrive al direttore generale dell’Asp

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mercoledì 12 Ottobre 2016 - 14:41

La richiesta è quella di tenere in considerazione l'indice demografico delle aree coinvolte e di conoscere la definitiva assegnazione del personale con quantificazione delle unità previste per ogni sede territoriale, le modalità, termini e tempi di trasferimento

“Nel caos la sanità del Messinese. In particolare, il modello di rete riabilitativa dell’Asp di Messina non sembra definire chiaramente l'articolazione delle sedi riabilitative né vi è menzione alla dotazione organica competente nelle sedi”. La denuncia parte dalla deputata all’Ars del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana che scrive al direttore generale Gaetano Sirna chiedendo di tenere in considerazione l'indice demografico delle aree coinvolte. “E’ nostro profondo convincimento – afferma Zafarana – che sia opportuna una riorganizzazione della rete integrata di riabilitazione, tenendo in considerazione non solo meri dati approssimativi ma le reali esigenze del territorio”. E chiede, quindi, di conoscere la definitiva assegnazione del personale con quantificazione delle unità previste per ogni sede territoriale, le modalità, termini e tempi di trasferimento. La parlamentare indirizza la missiva anche al Ministero della Salute e all’assessore regionale, il deputato Gucciardi.

“Ad oggi, – afferma Zafarana – l'attuale modello organizzativo del servizio di riabilitazione, che prevede uno Spoke ospedaliero di degenza a Barcellona Pozzo di Gotto e lo Spoke territoriale, non sembra rispondere alle necessità e ai bisogni della comunità locale. Vi è soltanto un riferimento al personale in servizio all'Uoc ‘riabilitazione adulti’ che parrebbe essere l'organico da destinare interamente ai suddetti Spoke, determinando un depotenziamento del ‘Mandalari’”.

“La circostanza – si legge nella comunicazione del M5S – lascerebbe scoperta la città di Messina dell'offerta pubblica, in una fetta di territorio che si estende da S. Teresa Riva a Barcellona P.G. e ciò a vantaggio delle strutture private”.

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