La nuova rete: ecco gli ospedali salvi e promossi a Messina. Tutelate le zone disagiate

La nuova rete: ecco gli ospedali salvi e promossi a Messina. Tutelate le zone disagiate

Rosaria Brancato

La nuova rete: ecco gli ospedali salvi e promossi a Messina. Tutelate le zone disagiate

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lunedì 09 Gennaio 2017 - 23:07

Policlinico Dea di II livello, Papardo, Milazzo e Taormina di I livello. Sant'Agata, Piemonte e Patti presidi di base. Salve le strutture di Lipari e Mistretta perchè in zone disagiate. La nuova classificazione dell'assessor Gucciardi piace ai sindacati. Soddisfatto anche Picciolo.

Buona la seconda. L’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi ha illustrato ai sindacati la nuova rete degli ospedali siciliani, che dovrà passare dapprima in Commissione Ars sanità e poi al Ministero della salute. Ma l’ok dei sindacati c’è stato, soprattutto alla luce di una classificazione che rimedia alle sviste della bozza dell’estate scorsa.

PROVINCIA DI MESSINA: il Policlinico diventa Dea di II livello (una sorta di hub, il massimo livello previsto), Papardo, Sirina di Taormina e gli ospedali riuniti Milazzo-Barcellona sono Dea di I livello, mentre i nosocomi di Patti, Sant’Agata di Militello sono classificati come presidi di base, così come il Piemonte (va da sé che l’Irccs è comunque sempre istituto di ricerca quindi manterrà quanto previsto in termini di contributi dal Ministero della salute). Infine Mistretta e Lipari non saranno toccati perché vengono considerati presidi di zone disagiate.

Un quadro completamente diverso rispetto alla bozza della scorsa estate che aveva scatenato vere e proprie rivolte. Non è ancora la nuova rete ospedaliera ma rappresenta l’ossatura di una mappa della sanità più attenta alle specificità del territorio.

Per Messina poi un buon risultato perché comporta la salvezza di alcuni presidi, che anzi salgono di livello, e vede riconosciuta la specificità di zone disagiate come Mistretta e Lipari che nei mesi scorsi sembravano destinati ad essere cancellati dalla mappa ospedaliera.

Soddisfatto il capogruppo Ars di Sicilia Futura Beppe Picciolo che nei mesi scorsi aveva più volte sollecitato l’assessore Gucciardi a trovare soluzioni vicine al sistema Lazio e che la scorsa settimana aveva ribadito un modello di sanità pubblica efficace ed efficiente. Il traguardo prefissato, aveva spiegato il deputato regionale, sarebbe dovuto essere quello dell’ampliamento dell’offerta sanitaria grazie all’integrazione con la rete dell’emergenza-urgenza.

"Per la provincia di Messina – ha ricordato Picciolo – adesso vi sono grandi spazi di manovra per i Direttori generali che potranno puntare alla eccellenza sanitaria, alla integrazione tra le varie realtà sanitarie territoriali, pubbliche e private, ed al potenziamento strategico di alcuni presidi ospedalieri disagiati quali Lipari e Mistretta, oltre che al miglioramento della offerta sanitaria per Patti (snodo fondamentale per la rete dell'Infarto miocardico acuto ) e Sant'Agata (per la Stroke di primo livello). Milazzo, Barcellona e Taormina sono invece rientrati – come avevamo già ipotizzato con un pizzico di rigore scientifico – tra i Dea di I livello e ovviamente dovremo essere capaci di saper sfruttare a pieno le enormi potenzialità che da ciò deriveranno al territorio ed a tutti gli operatori del settore."

Positivo anche il giudizio della UilFpl che nel 2015 non aveva risparmiato critiche alla precedente versione della rete (piena di buchi….), anche se il sindacato preferisce attendere i prossimi passi.

“Apprezziamo il passo indietro dell’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, rispetto alla precedente bozza della Rete ospedaliera- dichiarano Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale e responsabile Area medica Uil-Fpl Messina- La classificazione degli ospedali, presentata alle organizzazioni sindacali ci soddisfa moderatamente, perché Messina avrà un Dea di secondo livello (il Policlinico), tre Dea di primo livello (Papardo, Milazzo e Taormina), mentre preserva l’ospedale di Mistretta in quanto sede disagiata, così come aveva richiesto il nostro sindacato. Tuttavia, manifestiamo qualche perplessità per l’ospedale Piemonte, che viene classificato come ospedale di base e come tale non dovrebbe avere determinate specialità previste invece dalla legge regionale 24. Auspichiamo, infine, che vi siano alcune deroghe al cosiddetto Balduzzi per alcune zone disagiate a prescindere dalla classificazione, come per esempio Emodinamica per l’ospedale di Patti”.

Adesso la nuova classificazione dovrà passare dal vaglio della Commissione Sanità Ars e poi essere trasmessa al Ministero della salute dove, con il governo Gentiloni, è approdato come sottosegretario il siciliano Davide Faraone, che ha quindi lasciato l’incarico alla Pubblica istruzione. Il renziano “vigilerà” sulla nuova rete per evitare che la mannaia del Balduzzi scateni scontri e polemiche.

Rosaria Brancato

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