Sanità veterinaria: c'e bisogno di aiuto

Sanità veterinaria: c’e bisogno di aiuto

Chiara Cenini

Sanità veterinaria: c’e bisogno di aiuto

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sabato 30 Ottobre 2021 - 14:57

Spesso i proprietari di animali non hanno risorse sufficienti per sostenere le cure veterinarie che sono interamente a loro carico. Bisogna fare qualcosa.

Possedere un animale domestico è ormai diventata un cosa normale in tante famiglie ma negli ultimi tempi è diventato anche “un lusso” che non tutti possono permettersi.
Infatti, prima di adottare un cane, un gatto o qualsiasi altro animale d’affezione bisogna tenere conto che sarà come avere un nuovo componente della famiglia a tutti gli effetti, soprattutto per le cure veterinarie che saranno a carico totale del proprietario.

Per farci chiarire la spinosa situazione della sanità veterinaria, abbiamo intervistato Maurizio Torre, presidente dell’ associazione no profit ambulanza veterinaria “SOCCORRIAMOLI” ,impegnato da anni nel soccorso e nel trasporto di animali feriti e la dottoressa LEILA LI CAUSI, veterinaria siciliana che ad Agrigento da più di 10 anni è in prima linea per la lotta contro il randagismo, ma soprattutto per le cure degli animali in difficoltà. Nella sua clinica all’avanguardia “L’ Arca di Noè” ne ha proprio viste tante e con lei vogliamo fare più luce sui termini di una sanità veterinaria un po’ barcollante. Infatti in Sicilia purtroppo sono molto poche le strutture convenzionate con il comune per soccorrere h24 cani o gatti feriti, una di queste è quella della dottoressa Leila.

Tutte le spese veterinarie a carico dei proprietari

Come però ci sottolineano Maurizio La Torre e Leila li Causi, a poter usufruire dei centri sovvenzionati dal comune sono solamente animali randagi, senza una famiglia né un microchip e non gli animali di proprietà. Ed è proprio questo il nodo centrale del problema.
In Sicilia ci sono vari centri convenzionati con i comuni d’ appartenenza. Ad Agrigento l’ambulatorio della dottoressa Leila l’Arca di Noè ed a Messina a rotazione per settimana l’OVUD, ospedale UNIVERSITARIO VETERINARIO , una CLINICA DI VIA TOMMASO CANNIZZARO ed una CLINICA DI VIA LA FARINA (ripetiamo: SOLO PER ANIMALI PRIVI DI PROPRIETARIO).
E a tutti gli altri amici a 4 zampe chi ci pensa?
Bene, purtroppo per cani e gatti che hanno una famiglia sarà questa a doversi farsi carico di tutte le spese.

Le difficoltà dei veterinari

“Essere un veterinario in Sicilia – sottolinea la dott.ssa Li Causi – diventa una lotta estenuante tra il dovere deontologico e la necessità lavorativa di una giusta retribuzione. Spesso davanti ad un’emergenza molti proprietari, trovandosi in difficoltà economiche, chiedono di poter pagare in più volte, o addirittura di poter pagare dopo l’intervento o la visita. Altri addirittura abbandonano il fardello davanti ad un qualsiasi ambulatorio se non addirittura per strada, perché sono consapevoli che mai potranno pagare la spesa per il proprio animale.

Purtroppo la situazione diventa insostenibile per molti di noi veterinari: io non riuscirei mai a far morire un animale sotto i miei occhi perché il proprietario non ha in quel momento il denaro, ma non è possibile salvare tutti di tasca nostra e molti purtroppo ne approfittano… E non li rivediamo piu’.”

I veterinari sono disposti a dare una mano ma le spese sono tante

La dottoressa qualche tempo fa davanti ad un cesareo urgente da eseguire, in una città vicina, ha coraggiosamente anticipato i soldi alla clinica che per questioni di tempo poteva salvare la mamma con i suoi piccoli e grazie a lei si sono salvati tutti, ed oggi vivono serenamente … Ma dei soldi anticipati ai proprietari nessuna traccia.
“Purtroppo – afferma la dottoressa – è un cane che si morde la coda, se lo stato non provvede a fare una legge che possa aiutare i proprietari di animali più indigenti, la situazione non si risolverà mai. Quante volte si sono presentati casi di persone con poche risorse economiche a disposizione che non potevano sobbarcarsi il costo di un intervento? Io e credo anche altri colleghi, che in Sicilia facciamo del nostro meglio per aiutare queste persone, siamo loro andati incontro come potevamo, ma purtroppo molti non comprendono che non dipende da noi medici, noi abbiamo spese giornaliere di materiali chirurgici e ambulatoriali, ed è diventato insostenibile aiutare tutti. Certo è che se un cliente abituale della mia clinica si trova davanti ad una spesa molto pesante per un intervento costoso per salvare la vita al proprio 4 zampe, possiamo andargli incontro, dilazionando la spesa e trattandolo con estrema fiducia, ma purtroppo molti se ne approfittano.”

Bisogna fare qualcosa

La Li Causi poi ribadisce:” È lo stato che dovrebbe fare al più presto qualcosa per evitare abbandoni e pene indescrivibili per animali che muoiono perché i padroni non possono farli curare.”
Sappiamo che la dottoressa è stata in prima linea per la terribile storia degli avvelenamenti di qualche anno fa presso la valle dei Templi, branchi di cani docilissimi che facevano da guida da anni ai tanti turisti, sono stati sterminati dalla mano distruttiva dell’ uomo. “Abbiamo cercato di salvarne qualcuno – ricorda la Li Causi – ma il veleno purtroppo è quasi inarrestabilmente mortale.”

Storie di proprietari

Qualche notte fa lei ha aiutato materialmente una famiglia disperata: il suo cane era scappato ed era stato investito. La famiglia, titolare di un piccolo reddito di cittadinanza, non sapeva come fare, la LI CAUSI in nottata stessa ha operato è salvato il cucciolo, e nel giro di qualche giorno, la dignitosa famiglia ha pagato tutto.
Ma questa è solo una delle tante storie che ci arrivano da tutta l’ Italia. La signora Tina, ad esempio, ci racconta da Bergamo i sacrifici affrontati per operare dopo 2 anni di tentativi di guarigione alla colonna vertebrale l’amato Fox, parte integrante della famiglia, che oggi sta lottando per riprendersi grazie a veterinari che hanno dilazionato le spese e a al grande amore della sua famiglia e grazie all’ aiuto di tanti amici su Facebook.

Le detrazioni fiscali per le spese veterinarie

Cosa non va ? “Troppe cose non vanno – spiega la dottoressa – e noi purtroppo facciamo un appello alla ministra Brambilla perché possa intervenire come già successo con la grande conquista delle detrazioni per le spese veterinarie: una parte di denaro il 19% dell’IRPEF per le spese veterinarie 2021.”Le spese veterinarie che possono essere portate in detrazione nel Modello 730/2021 sono quelle sostenute dal contribuente per la cura dei propri animali domestici, detenuti legalmente, per compagnia o per pratica sportiva.

La detrazione con il modello 730/2021 può essere richiesta per le seguenti voci di spesa:

  • Per le spese per visite veterinarie;
  • Spese per interventi o analisi di laboratorio;
  • Spese per farmaci veterinari. Per tale categoria di spesa è stabilito un limite massimo di importo da poter indicare in dichiarazione dei redditi. Tale soglia ammonta a 500,00 euro e, a partire dal 2021, la soglia di spesa è stata innalzata a 550 euro dalla Legge n. 178/20 (Legge di bilancio 2021)

La detrazione totale spetta ai titolari di reddito fino a 120. Mila euro. Fino ad azzerarsi a chi supera i 240 mila.

Per una spesa di 500 euro, quindi, è riconosciuta la detrazione al 19% sulla quota che eccede la franchigia. Tale percentuale deve quindi essere applicata su 370,89 euro e la detrazione spettante ammonta a 70,47 euro. La detrazione è comunque calcolata sottraendo a questa somma la franchigia di 129,11 euro.

Questo aiuta molto, come ci sottolinea la dottoressa, ma nel momento dell’urgenza, non serve a nulla, in quanto se al momento dell’ emergenza il proprietario non ha i soldi necessari pochi saranno i veterinari che opereranno.

Concludiamo con un appello a tutti i veterinari: fino a che si puó cerchiamo di aiutare chi è meno fortunato,non smettendo mai di chiedere al governo che un giorno ogni animale ,in qualsiasi famiglia nasca possa avere gli stessi diritti di noi uomini .

Chiara Cenini.

7 commenti

  1. l’unica vera cosa da fare se si ha veramente amore per gli animali è la sterilizzazione di massa dei randagi nelle città

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  2. …APPUNTO!…

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  3. con tutto il rispetto, ma trovo inverosimile anche solo pensare che un animale possa avere gli stessi diritti degli umani, siamo in piena caporetto……..

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  4. In questo articolo non si parla dell’Iva al 22% molto più alta di quella applicata dai medici privati. Pertanto lo Stato può intervenire su questo fronte, la Regione può intervenire con norme e stanziamenti economici per far fronte al problema anche del randagismo e i Comuni possono sostenere le spese del recupero e cura dei randagi.

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  5. le città non si possono permettere il randagismo, non fosse altro che i cittadini non sono all’altezza di questo fenomeno. se si vuole bene agli animali randagi li si deve sterilizzare

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  6. Andate ad Amsterdam ed in altre tante città del nord Europa, non troverete un cane o un gatto per la strada, ma ci sono cittadini che hanno i cani di cui bene o male si prendono cura permettendo una vita degna agli stessi animali.

    Esistono i diritti civili ed anche i diritti degli animali solo garantendo vita degna agli animali possiamo definirci civili.

    La sterilizzazione è un problema di civiltà.

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  7. Un aiuto economico per i proprietari di animali domestici potrebbe essere anche l’istituzione del pagamento ” ticket ” sanitario sia per le prestazioni mutuabili che per i medicinali necessari alla loro salute, visto che allo stato attuale si paga il tutto al 100%.

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