Sanò: «Difficile immaginare un borgo marinaro senza barche»

Sanò: «Difficile immaginare un borgo marinaro senza barche»

Redazione

Sanò: «Difficile immaginare un borgo marinaro senza barche»

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martedì 09 Aprile 2019 - 17:08

MESSINA – L’ex consigliere comunale Giuseppe Sanò manifesta perplessità sull’’avviso di sgombero dei litorali dalle imbarcazioni entro il 15 di aprile emanato dal Comune di Messina.

“ Vivendo il mare in prima persona e dedicandomi costantemente ad attività di tutela dell’ambiente marino, sono stato contattato da più di un pescatore preoccupato ed allarmato, per avere un momento di confronto sull’argomento”, scrive in una nota indirizzata al sindaco Cateno De Luca, all’assessore con delega all’Ambiente Dafne Musolino e al presidente della VI Circoscrizione Maurizio Mangraviti.

“A nutrire più di una preoccupazione – spiega ancora Sanò – è anche il consigliere della VI circoscrizione Antonino Lambraio, che è stato letteralmente sommerso dalle telefonate. Quest’ultimo, infatti, ritiene indispensabile indire un tavolo tecnico presso i locali della circoscrizione, per chiarire come regolarizzare lo stazionamento dei natanti e discutere del leggendario PUDM, che normerebbe finalmente l’utilizzo del demanio marittimo, consentendo ai cittadini di sfruttare al meglio i nostri litorali.

“Difficile – commenta l’ex consigliere comunale – immaginare un borgo marinaro senza barche, parte integrante dei provvedimenti europei e regionali. La pesca professionale, ma soprattutto quella sportiva, praticata da migliaia di messinesi, permette la sopravvivenza anche di attività commerciali legate al comparto pesca. Risulta insufficiente anche l’eventuale ricorso alle ditte detentrici della concessione di quei tratti di spiaggia adibiti al ricovero barche, le uniche che trarrebbero vantaggio dal provvedimento”.

“ Dunque – conclude Sanò- si rendono necessari chiarimenti e rassicurazioni sulle modalità d’intervento di sgombero annunciato da quest’Amministrazione, poiché il fine più importante rimane la tutela delle attività tipiche dei borghi marinari, così come avviene in tutte le località marine a vocazione turistica”.

3 commenti

  1. carmelo castorina 10 Aprile 2019 08:04

    Necessariamente ci vuole una regolata al sistema, già ci sono le leggi e le normative che disciplinano la materia, non è possibile “alare” la propia imbarcazione sul marciapiede, in modo perenne, se non per casi eccezionali e per un brevissimo tempo. Ma il buon senso di chi “Amministra” deve tenere conto che siamo in una città di mare che esercita e conserva le trdizioni marinare.(Non vorremmo che venga sequestrato il mantello a “SAN FRANCESCO DI PAOLA” solo perchè lo ha adagiato sull’arenile.)……..Ma sono sicuro che l’educazione Marinara e il buonsenso dell’Amministratrice prevalga.

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  2. stefano augliera 10 Aprile 2019 10:33

    In una città come Messina ci vuole maggiore sensibilità per il mare e per la gente di mare. C’è un’economia che va avanti grazie a questi fruitori del mare che si vuole castigare. Si rimuovano i vecchi relitti ma si individuino zone nei diversi rioni marinari dove poter riunire le piccole barche da pesca e da diporto.
    La concessione di aree demaniali per le associazioni sportive se non fosse un incubo ottenerle, avrebbe risolto il 90% del problema.

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  3. Antonino Mancuso 10 Aprile 2019 10:43

    Se il buon senso dell’amministrazione è fuori discussione, altrettanto non si può dire di chi utilizza l’arenile per propri interessi. Se solo ogni utilizzatore avesse avuto un po’ di “accortezza” nel mantenere pulito il pezzo di spiaggia utilizzato, nel non abbandonare realtà in disuso (barche marce e verricelli arrugginiti, cavi d’acciaio pericolosi, “trattori” ecc.) forse non si sarebbe arrivati all’aut aut di questi giorni. Perché un borgo marinaro è bello da fruire, anche per i turisti, ma solo se è impeccabile.
    Speriamo che si trovi una soluzione al provvedimento (es. proroga e individuazione spazi per alaggio e varo delle imbarcazioni), e se proprio si deve occupare il suolo demaniale, lo si faccia con criterio, autorizzando i singoli richiedenti (dietro corrispettivo) e responsabilizzandoli personalmente.

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