Il Comitato feste SanBrasi riporta l’allegria e la speranza nel villaggio sui Peloritani, riunendo la comunità dopo la tragedia del 2009 e la diaspora
Altolia è un villaggio montano incastonato nei Peloritani, un gioiello del Comune di Messina, dalla bellezza ancestrale, ricco di storia e tradizioni legate al mondo rurale ma anche al culto religioso. Un luogo incantato, in cui si respira ancora quell’essenza intensa della Sicilia, dove la signora Maria ti apre la porta di casa e imbandisce la tavola, felice di condividere quel che ha in casa. Un luogo in cui la piazza della chiesa è un piccolo e grazioso slargo in cui si svolgono incontri, spettacoli, giochi che coinvolgono tutti: grandi e piccini. Un luogo in cui ci si conosce tutti e ci si vuol bene come una grande famiglia, e si piange e si ride insieme, magari chiamandosi tutti con dei soprannomi buffi. Un luogo che però, giorno dopo giorno, ha visto tanti figli andar via, in un’inesorabile diaspora, un dissanguamento costante fino a quel maledetto 2 ottobre del 2009 che ha lasciato una ferita profonda.
Una data che ha segnato per sempre gli abitanti di Altolia, un’immane tragedia che ha portato via vite umane e le poche certezze rimaste.
Ma lo spirito degli altolesi è forte come le pietre della chiesa principale del paese che è lì da centinaia di anni, fiera e orgogliosa delle sue inestimabili bellezze. Ed è grazie a questa forza interiore unita al grande attaccamento alla propria terra che alcuni abitanti di Altolia, per la precisione i componenti del comitato feste SanBrasi, stanno portando avanti iniziative con lo scopo di ridisegnare il volto originale di questo borgo, un volto giocoso, genuino, vitale e carico di energia. Tra le varie iniziative che il comitato sta promuovendo, sabato è stata la volta della seconda edizione di “Sanremo Altolese”, in piazza Chiesa. Una kermesse canora, condotta da Augusto Arrotta (componente del comitato feste SanBrasi) e Sara Muscarà, con concorrenti provenienti da varie parti della vallata di Altolia che hanno eseguito brani di Sanremo degli anni ‘90:
Rosy Federico (Passerà di Aleandro Baldi), Maria Rita Panarello (Destinazione Paradiso di Grignani), Angela Crasso (E poi di Giorgia), Antonino Centorrino (Il mare calmo della sera di Bocelli), Maria Rita Panarello e Rosy Federico (Uomini soli dei Pooh, Giuseppe Bombaci (Notte bella magnifica di Minghi), Katia Cacciola accompagnata alle percussioni da Domenico Cristina (il cielo d’Irlanda di Fiorella Mannoia), Valentina Falcone (La mia storia tra le dita di Grignani), Giuseppe Bombaci e Candida Sciliberto (Vattene amore di Minghi).
A vincere è stata Katia Cacciola, secondo posto per il duo Maria Rita Panarello e Rosy Federico, terzo classificato Valentina Falcone. Premio della giuria a Giuseppe Bombaci e Candida Sciliberto. Premio speciale ad Antonino Centorrino.
Ospiti della serata la scuola di danza Palamodè diretta da Angela Alibrandi e il giovane cantante Salvatore Iannello.
A giudicare le esibizioni, la giuria composta da Saverio Pugliatti (presidente), Vittorio Familiari, Lina Cutroneo, Graziella Manganaro e Teresa Marino. Erano inoltre presenti il parroco padre Salvatore Puleo e il presidente della I circoscrizione Alessandro Costa.
Una serata che ha centrato in pieno l’obiettivo, ossia restituire momenti di allegria e condivisione, prova ne è stata la grande affluenza di pubblico e le risate di gioia che echeggiavano in tutta la vallata.
